RUGGI: attacco di un sindacato … quando il troppo è troppo !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – In tutta sincerità io non vorrei fare mai il paladino in difesa delle istituzioni pubbliche, anzi ad onor del vero non l’ho mai fatto in quanto le stesse vanno sempre, e comunque, tenute sulla lama del rasoio al fine di evitare il loro prolasso (per dirla con un termine sanitario).

Quando il troppo è troppo, nel caso dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona“ sembra proprio che il vaso sia ormai colmo.

Noi tutti, cittadini di Salerno e provincia, abbiamo un gioiello che va sempre difeso pur con tutte le sue distorsioni che sono più provenienti dal passato che da addebitare gli operatori amministrativi e sanitari di oggi; dobbiamo forzatamente farcene una ragione perché si muore presso il Ruggi così come si muore a Napoli, Milano, Roma, Aviano, Torino o dove il Padreterno ha deciso di porre fine alla nostra vita .

E’ molto difficile che in altre parti del mondo possano essere registrati accanimenti accusatori così pervicaci come nel nostro Paese quando, così si verifica in Campania, un dubbio caso sanitario viene spacciato, soltanto per motivi politici, contro o questo governatore, contro questo a quel sindaco, contro questo o quel direttore generale in funzione del fatto di essere stato scelto dl politico che in quel momento governa il mondo della sanità pubblica.

Sicuramente ci sono, come anche nel Ruggi, le cose che non funzionano e che andrebbero corrette; ma tutti dovremmo concorrere a sanificare i punti di deficit, a cominciare dl sindacato che dovrebbe recitare la parte del “pontiere” tra l’istituzione pubblica e la gente comune e che, invece, mette in atto soltanto battaglie politiche strumentali nel nome di una scarsamente dimostrata “rappresentanza sociale” che nel contesto di una democrazia è giusto che esista, anche se ad ess dovrebbe essere dato il senso e la misura dell’azione possibile in ragione dei suoi iscritti.

Insomma, per dirla tutta, dovremmo sempre evitare di eclatare (nella maniera in cui oggi accade contro il d.g. Enzo D’Amato) gli attacchi palesemente strumentali e non basati sui numeri che in realtà nessuno dall’esterno conosce nella loro realtà.

Non dobbiamo ricadere negli errori o orrori del passato e ritrovarci con un sindacato che rappresenta soltanto il suo rappresentante (ogni allusione al sindacato del compianto De Caro non è casuale !!), così non si va da nessuna parte.

Perché, mi chiedo, far perdere tempo prezioso al direttore generale D’Amato costringendolo a snocciolare numeri e cifre, quando tutti sappiamo che l sofferenza è generale, generica ed  appartiene a tutto il sistema sanitario nazionale (SSN).

Per chiudere, altrimenti andremmo troppo in là e quando il troppo è troppo non è mai un buon segnale, ha fatto benissimo il dg D’Amato a replicare in maniera durissima ma signorile alle accuse verosimilmente infondate e, quindi, strumentali del sindacato NURSIND a mezzo del coordinatore dell’area del Ruggi (delegato RSU); come potete direttamente leggere nell’allegato comunicato sapientemente diffuso dalla portavoce della direzione generale dott.ssa Maria Romana Del Mese (giornalista).

 

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