Dieci anni senza Giulio Andreotti ,discepolo di De Gasperi.morì a 94 anni, il 6 maggio del 2013.

da Pietro Cusati ( Giurista-Giornalista)

 

 

 

 

 

 

Giulio Andreotti, Belzebù ,questa definizione fu coniata da Bettino Craxi,classe 1919,  uno degli uomini politici più rappresentativo del Paese dal dopoguerra, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio nei governi De Gasperi a soli 27 anni, fino alla fine della prima Repubblica. Ha partecipato a dieci elezioni politiche nazionali: è stato il candidato con il maggior numero di preferenze in Italia in quattro occasioni. Nel 1991 è stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.  Sette volte presidente del Consiglio e per trentaquattro volte Ministro, considerando anche gli incarichi ad interim. In un quadro internazionale caratterizzato dalla divisione del Mondo tra l’ovest a guida Usa e l’est sotto l’egida dell’Unione Sovietica, il leader democristiano, convinto europeista, ha sempre auspicato un equilibrio nei rapporti tra questi due mondi: ottimi i rapporti con gli Stati Uniti ma anche con la nomenklatura di Mosca, una costante attenzione per le problematiche mediorientali, una forte e discreta presenza nella Libia di Gheddafi, un proficuo dialogo con il Vaticano.Una filosofia politica che il sette volte presidente del Consiglio adottò anche nella politica interna. Una politica che lui stesso negli anni 60 definì dei due forni, fu campione incontrastato di preferenze , raccogliendo alle elezioni una media di 300 mila preferenze. Resta il ricordo di uno dei protagonisti  della politica italiana del ventesimo secolo.

 

 

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