Come mi piace stare legata

Camelia Pinto

Shibari – In Oriente è considerata una vera forma artistica, per fortuna Signore che soffrite d’ansia, non avete da temere. Qui da noi, non si pratica, anzi non si praticava. I fatti di ieri e delle ragazze che si legarono per compiacere e compiacenti, è stato sufficientemente raccontato in televisione. Semmai a qualche altro personaggio strano fosse mancato alle sue performance, ora lo sa. Non sempre la gente ha il computer, alcuni lo considerano la “sconosciuta creatura”,  questo però non li priva di sapere questa nuova: leccornia della mente, ci ha pensato madre emittente. Ma come si fa a parlarne in orari aperti a tutti e a scrivere ed intervistare, ad indagare non dello scempio che si fa della donna, ma dello scempio che fa ella stessa della sua persona? Che manca a questa società di donne sviate e svitate, tanto da esibirsi in pubblico, oh scusate, critico l’arte, davanti ad un pubblico pagante ed ansioso di sperimentare, cose così inquietanti? Quanto è masochista una donna, quanto la voglia di “esperienze” può spingere a fare? Una così se prende un ceffone dal fidanzato si rivolge al telefono rosa, denunciando l’oltraggio o intimamente, nè gioisce? Dove arriva il senso di sopraffazione e l’essere sopraffatta? E l’intelligenza dove finisce, quando un pazzo propone e lo si asseconda? Se penso alle donne vittime di mariti gelosi che prima di uscire di casa, per paura delle “corna le legavano al letto (episodio di uno sceneggiato commissario Montalbano) al loro dolore ai polsi, alle malmenate, silenziose donne vittime di prepotenze, mi sorgono tanti dubbi, dubbi che abbiamo tutti. Noi persone che ci consideriamo : <<normali>> e forse gente così  veniamo considerate fuori moda.

 

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