Scafati: dal PdL lezione di antipolitica

In termini squisitamente politici la festa regionale del PdL è stata una frana. Asente la Carfagna, come sempre.

Aldo Bianchini

Scafati – Sullo stesso palco si è passati, nel giro di due anni, da una piccola incomprensione ad una frattura insanabile, almeno per il momento. Parlo dei rapporti di natura personale e politica tra i due big del centro-destra salernitano, Mara Carfagna e Edmondo Cirielli. La prima ministro per le pari opportunità, il secondo presidente della Commissione Difesa della Camera e presidente della Provincia di Salerno. Incredibile ma vero, l’uno contro l’altra armati, e viceversa. Poteva e doveva essere la grande e storica alleanza in grado di abbattere il potere ultraventennale del mediatico De Luca e ridare alla città di Salerno la meritata ventata di libertà. E’ accaduto, invece, il contrario. Tra Cirielli e Carfagna si sono inseriti personaggi di mezza tacca, ma anche interessi politici, personali e di visibilità che hanno distrutto un’accoppiata sicuramente vincente. E i risultati non sono tardati a venire. Dove c’è lei non c’è lui (e viceversa!!), così titolavo uno dei miei ultimi scritti, e la realtà supera anche la fantasia più bizzarra. Se al Comune di Salerno ci va la Carfagna certamente non va Cirielli, se alla Badia di Cava è presente la  ministra è sicuramente assente il presidente della provincia, se alla festa regionale del PdL di Scafati c’è Cirielli, ovviamente non si presenta la Carfagna. E con loro non si presentano tutti gli uomini e le donne del loro seguito, molto più corposo quello di Cirielli. Perché? Perché la Carfagna sbagliava all’inizio e continua a sbagliare oggi. Insomma alla massa degli elettori la ministra appare come “un ministro romano” e non certamente salernitano. Da sempre la Carfagna ha prima illuso i suoi seguaci e poi puntualmente li ha delusi, fino alla sceneggiata della segreteria salernitana di Corso Vittorio Emanuele, aperta in pompa magna e, credo, chiusa qualche mese dopo. Se, poi, soltanto materialmente non è chiusa è come se lo fosse sul piano squisitamente politico ed operativo. Io so di essere vincolato al vecchio metodo della politica e, quindi, non ci penso neppure a dare consigli pur avendone l’età giusta e, forse, anche l’esperienza. Dico soltanto che quando i ministri erano ministri con gli attributi e la politica si faceva in un altro modo, gli stessi ministri curavano il loro territorio in maniera maniacale; quelli che ricordo di più sono bernardo D’Arezzo (ministro del turismo) e Carmelo Conte (ministro per le aree urbane); già con Alfonso Pecoraro Scanio le cose sono cominciata a cambiare, ma tutti sanno che la famiglia di Alfonso vive a Napoli e che ciò nonostante pensò bene di puntellare la Provincia inserendo il fratello Marco come assessore. Con la Carfagna, la cui famiglia vive e opera a Salerno, è cascato il mondo, totalmente. Ricordo le passeggiate domenicali del ministro Conte per il Corso e l’efficientismo della sua segreteria in via Manzo. La sera che prestò giuramento a Roma, come ministro nel governo Andreotti, dopo un paio di ore era già a Salerno acclamato dai suoi fan’s e con una segreteria già perfettamente operativa. Mara Carfagna ci ha messo all’incirca sei mesi prima di venire a Salerno, nella sua città, per fare visita alla sua famiglia e per farsi vedere lungo la mitica passeggiata del corso. Tutta qui la differenza, ed è tutta qui la differenza a sfavore della Carfagna, ovviamente.

One thought on “Scafati: dal PdL lezione di antipolitica

  1. Non capisco perchè girarci intorno o fare il panegirico di personaggi del passato, basta dire la verità: sono persone non all’altezza del ruolo che ricoprono, senza nemmeno indagare sul come lo ricoprono. Un giornalista al di fuori delle parti dovrebbe avere il coraggio di farlo.

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