Giustizia: da Papa a Cillari, passando per Nitto Palma

Suscita clamore la lettera scritta dal deputato Papa contro il pm Woodckoc che a tutti i costi vorrebbe arrivare a Berlusconi.

Aldo Bianchini

La notizia della lettera del deputato Alfonso Papa, in carcere a Poggioreale da alcuni mesi,  con cui viene denunciata una presunta pressione operata dal pm Henry John Woodcok diretta ad ottenere qualche rivelazione per poter arrivare al premier Berlusconi non mi ha sconvolto più di tanto. In effetti il pm napoletano, semmai avesse fatto una simile pressione, non ha fatto altro che mettere in atto sistemi investigativi tradizionali che trovano ampi riscontri nella letteratura giudiziaria di questo Paese. Consultando il mio personale poderoso archivio di atti giudiziari ho avuto tra le mani due interrogatori eccezionali ed incredibili al tempo stesso. Il primo risale al 4 luglio 1984 e fu fatto dall’allora pm Francesco Nitto Palma (attuale ministro della giustizia) al pentito camorrista Giuseppe Cillari che accusa i pm salernitani Domenico Santacroce ed Enrico Merlino di averlo forzato a denunciare la presenza del sen. Patriarca, ed altri importanti politici, ad un incontro camorristico con Alfonso Rosanova, incontro che doveva essere il preambolo all’incontro più importante direttamente con Raffaele Cutolo. Il secondo è datato 8 giugno 1993 ed è stato fatto dal pm di Napoli Paolo Mancuso all’ex pm Domenico Santacroce che nel frattempo è diventato procuratore della repubblica di Sala C., sempre nell’ambito dell’inchiesta promossa dal pentito Cillari e dopo dieci anni dai fatti dell’84. Insomma si tratta di personaggi che nel bene e nel male hanno segnato la storia giudiziaria di questo distretto e, soprattutto, hanno tracciato la linea guida sia giudiziaria che del pentitismo che poi diede l’avvio alla famigerata tangentopoli salernitana. Dunque vediamo prima Giuseppe Cillari cosa dice a Nitto Palma nel 1984, ovviamente per stralcio, riferendosi ai pm Santacroce e Merlino: <<… Dissi loro, quando mi venivano richieste circostanze concernenti i parlamentari Gava, Piccoli, Patriarca, Zambelli, che se avessi fatto tali dichiarazioni avrei avuto necessità di miliardi per espatriare e per trovare un posto sicuro. Non è quindi vero che non firmai il verbale perché non ero riuscito ad ottenere le garanzie richieste … Effettivamente a Vasto avevo intenzione di inviare un telegramma al Ministro di G. e G. con denunciavo i giudici Merlino e Santacroce nonché i miei difensori di fiducia (Cambi, Vitale, Zappacosta e Galdieri) perché volevano farmi fare i primi dichiarazioni contro Piccoli, Gava ed altri; preciso che i difensori erano stati da me citati nel telegramma non come denunciati ma come testi delle mie affermazioni. Non ho inoltrato il telegramma in quanto avevo appreso che lo stesso, per il visto della corrispondenza, doveva essere previamente inoltrato al dr. Santacroce … >>. Dopo circa dieci anni ecco cosa risponde Domenico Santacroce al pm Paolo Mancuso: <<Nella stessa occasione il Cillari iniziò anche ad accennare ad episodi che in quel momento erano eclatanti, quali l’attentato al Papa e la figura di Alì Agcà … Iniziai a chiedermi ce sioè il Cillari, al fine di tentare di captare la mia benevolenza ed ottenere da me il proscioglimento per l’accusa di essere il mandante dell’omicidio Salvati, poteva rendere dichiarazioni al fine di ingraziarmi … Io feci allora presente al collega Merlino che un tal genere di promesse mai sarebbe stata fatta da me: il Cillari allora iniziò a dare in escandescenze, accennò a denudarsi per mostrare le sue condizioni di salute, e ci costrinse in definitiva a troncare l’interrogatorio …>>. Ovviamente tutta la vicenda che poteva aprire una delle pagine giudiziarie più travolgenti, visti i nomi che potevano essere chiamati in causa, finì in una bolla di sapone ed al personaggio Cillari (Pinuccio per gli amici!!) non fu dato alcun credito anche perché, in tutta onestà, il personaggio era davvero poco credibile. Però, proprio nello stesso anno 1993, mentre la Procura di Napoli archiviava le dichiarazioni di Cillari, quella di Salerno ritenne molto credibile il personaggio e diede una ipervalutazione alle dichiarazioni che nel frattempo lo stesso Pinuccio aveva reso contro Paolo Del Mese e Carmelo Conte che nel luglio del ’93 ricevettero il primo avviso di garanzia che determinò la loro fine politica anticipata. Stranezze della giustizia? Chissà, nessuno forse potrà mai testimoniarlo. Oggi, intanto, lo stesso ex pm Francesco Nitto Palma ha inviato gli ispettori ministeriali a Napoli che, guarda caso, saranno diretti da Arcibaldo Miller che è stato pm presso la Procura partenopea che a tratti lo aveva contestato e a tratti lo aveva osannato, sempre assolto comunque dalla Procura di Salerno. Stranezze della giustizia? Chissà!!

 

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