Roma: Indignados, polemiche dopo scontri

Maroni: rischiato il morto. Polemiche dopo gli scontri. Ministro martedi’ al Senato. Alemanno: ‘Ora punire gli animali’
ROMA – Ieri a Roma  si è corso “il rischio concreto che ci scappasse il morto perché i violenti si sono fatti scudo del corteo”, “veri criminali” che devono pagare in “modo esemplare”. Così il ministro dell’Interno Maroni sugli scontri scatenati ieri da gruppi di black bloc durante la manifestazione degli indignati. Secondo  una prima stima del sindaco di Roma, Alemanno, i danni ammonterebbero a circa un milione di euro. Al vaglio degli inquirenti le posizioni dei venti fermati e dei 12 arrestati. Ferma la condanna delle violenze da parte di tutti i movimenti che hanno preso parte alla giornata di protesta che si è svolta con manifestazioni pacifiche in tutto il mondo, mentre monta la polemica politica su ‘chi alimenta la violenza’.
MARONI, RISCHIO CONCRETO CI SCAPPASSE MORTO – Un ringraziamento alle forze dell’ordine, al prefetto e al questore è arrivato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni. Grazie a loro “si è evitato che ci scappasse il morto. Il rischio era concreto perché i violenti si sono volutamente fatti scudo del corteo”. “Voglio che gli autori di queste violenze, veri e propri criminali, paghino in modo esemplare” ha aggiunto il ministro dell’Interno. “Attenzione: il Paese non può dividersi”: è l’appello di Maroni. Quanto accaduto ieri “è un fatto di inaudita gravità che va condannato da tutti senza esitazioni”, ha aggiunto.
ALEMANNO: DANNI PER UN MILIONE EURO – “Secondo una prima stima, molto approssimativa, e che dovrà essere definita con attenzione nei prossimi giorni, crediamo che la città abbia subito almeno un milione di euro di danni, sia per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, sia gli interventi per ripulire la città che per i danni materiali al selciato. Sono stati trovati 20 metri cubi di sampietrini divelti e staccati per farne proiettili”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, facendo una prima stima dei danni provocati dalla guerriglia di ieri. “Roma si costituirà ancora una volta parte civile per i danneggiamenti di ieri, non solo per i danni materiali ma per quelli morali”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, parlando dalla centrale di controllo della stazione Termini dopo aver visionato il video della telecamera di sorveglianza che ha ripreso i black block. “Questi video – ha detto il sindaco – sono preziosi per fare una vera e propria opera preventiva e la denuncia di chi ha partecipato a questi disordini. Dobbiamo liberarci dall’incubo dei violenti che girano durante le manifestazioni”. Fa eco ad Alemanno presidente della Confcommercio romana Giuseppe Roscioli all’indomani degli scontri nel corteo degli Indignati. “Negozi saccheggiati, vetrine infrante, turisti incastrati negli alberghi con teppisti fuori. La stima dei danni di ieri a Roma è di poco inferiore al milione di euro. E’ stata messa in atto una vera devastazione”.
VATICANO: NO VIOLENZA IMMOTIVATA, OFFESA FEDE – ”Il card. Vallini, Vicario di Roma, ha gia’ espresso bene il sentimento di sgomento e di tristezza per quanto e’ accaduto ieri. Esprimiamo condanna per violenze immotivate e gli atti di offesa alla sensibilita’ dei credenti compiuti ieri”. Cosi’ padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, commenta i disordini di ieri a Roma. “Ovviamente siamo pienamente d’accordo con il cardinale Vallini. E naturalmente esprimiamo condanna”, ha aggiunto Lombardi, riferendosi ai gruppi di teppisti che hanno provocato per ore una vera e propria guerriglia, con decine di feriti. Interpellato su quanto accaduto Lombardi, nelle sue parole, richiama l’episodio avvenuto nel pomeriggio di ieri nella parrocchia di San Marcellino e Pietro, poco distante da San Giovanni, che è stata presa d’assalto. Alcuni manifestanti violenti, entrati nella sala della casa parrocchiale, hanno preso un crocefisso e una Madonna di Lourdes e li hanno distrutti in strada. La foto della statua della madonnina in frantumi è una delle immagini che ha segnato la giornata di violenze di ieri. “E’ stata offesa gravemente la sensibilità rispetto alla fede dei credenti. Un’offesa che si aggiunge alle altre, frutto di una violenza immotivata”.
CARABINIERE FUGGITO DAL BLINDATO IN FIAMME: UNA COSA MAI VISTA – “Di manifestazioni ne ho fatte, ma non ho visto mai una cosa così. Per fortuna avevo il casco, altrimenti sarei morto”. A parlare è il carabiniere F.T., 31 anni, il militare che è riuscito a sfuggire, ieri durante gli scontri a piazza San Giovanni, al suo blindato dato alle fiamme dai teppisti. ”Non riuscivo ad andare ne’ avanti ne’ indietro” ha aggiunto l’uomo, in forze a Roma, che era alla guida del mezzo. Il militare si trova ora ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma con fratture al volto. Le sue condizioni non destano preoccupazione ai sanitari. Non ricorda molto di quei convulsi momenti: ”Mi hanno rotto lo specchietto e sono riusciti a forzare la portiera del mezzo. Poi non ricordo piu’ nulla, sono scappato via”.
CONFCOMMERCIO: MENO PIAZZE E NUMERO MANIFESTANTI – All’indomani degli scontri nella giornata degli Indignati, il presidente della Confcommercio capitolina Giuseppe Roscioli chiede nuove regole per le manifestazioni: zone interdette come “le piazze storiche” e un “limite massimo per i partecipanti, perché non possiamo permetterci altre devastazioni del genere”. “Noi abbiamo un diritto costituzionale che è quello a manifestare – spiega Roscioli -, ma ne abbiamo un altro è quello al lavoro. Quando due diritti del genere confliggono vuol dire che c’é qualcosa che non funziona. Dopo i fatti di ieri c’é il rischio che questi teppisti approfittino anche di altre manifestazioni per devastare e noi lo dobbiamo impedire”. Secondo Roscioli “a questo punto serve una regolamentazione più ferrea anche sulle future manifestazioni e cortei. Dobbiamo preservare il patrimonio storico, artistico ed economico di Roma e proteggere da questi rischi zone come piazza Venezia, piazza del Popolo, piazza Navona e il Pantheon. Dobbiamo individuare piazze in cui le manifestazioni si possano tenere sotto controllo. E in più – aggiunge -, è necessario stabilire un limite fisico di partecipanti, che a Circo Massimo può essere anche di 80-100 mila persone ma altrove no. Sono finiti i tempi in cui la contestazione deve passare necessariamente per le piazze – conclude -, c’é il web e altri mezzi di comunicazione che oggi sono molto più incisivi”.
(fonte ANSA)

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