Titoli di Stato: comprate …

Domenico Mastrovita

4/11/2011, Giuliano Melani, 51 anni, decide di comprare una pagina de “Il Corriere della Sera” per scriverci un accorato appello: comprare titoli di Stato. In quest’appello, sostanzialmente, i cittadini italiani vengono invitati a comprare: Buoni del Tesoro Poliennale BTP e Buoni Ordinari del Tesoro BOT. Nella lettera pubblicata dal Corriere compaiono una serie di ragioni per cui vale la pena investire nel nostro debito pubblico, ad esempio per non dissanguare il Paese, per uscire dalla crisi, per fare a meno del governo e dell’Europa. Melani è talmente convinto della sua idea che ha deciso di investire 20 mila euro in titoli di Stato, operazione che poi ha concluso nella giornata del 7 novembre 2011. I toni utilizzati dall’autore di questo nobile gesto, sono quelli, e lui stesso lo rivela in un’intervista a Otto e Mezzo (trasmissione condotta da Lilly Gruber su La7), da propaganda per i prestiti di guerra. Melani sostiene che bisogna mandare a ruba i nostri titoli di Stato così da frenare i tassi d’interesse e abbattere la distanza con i titoli di Stato tedeschi. Salvare, insomma, l’Italia dalla banca rotta. Secondo il protagonista di quest’iniziativa, la causa del debito è stata originata anche dal cattivo costume di ogni singolo cittadino. Egli ritiene che tutti noi siamo corresponsabili, in special modo quando non abbiamo pagato correttamente le tasse, quando abbiamo fatto spreco di farmaci, quando non ci siamo messi a disposizione e quando abbiamo eletto politici inadeguati. L’iniziativa di Milani ha avuto un seguito nel mondo dell’imprenditoria. Per dirla tutta, quest’iniziativa è lodevole; amare il paese in cui si vive è come amare la propria casa. Oggi, però, sulla nostra casa c’è un’ipoteca, ed è gravosa; di soluzioni al problema del debito sembrano non essercene e di ricette facili per l’uso manco a parlarne. La situazione del debito ha anch’essa radici nel passato, ma ora sembra diventata insostenibile. Come singoli cittadini possiamo fare poco, abbiamo eletto politici incapaci di gestire i nostri conti, abbiamo continuato a rieleggerli anche quando ci siamo resi conto che non erano capaci, e adesso ci tocca trovare una soluzione. Le strade praticabili sono poche e tutte comunque comportano forti sacrifici; ora bisogna vedere se l’opinione pubblica è pronta a tali sacrifici. In questo momento il Paese Italia vive un forte momento di crisi; si potrebbe parlare dell’inoccupazione giovanile, del problema del precariato, della delocalizzazione delle aziende nostrane con conseguente perdita di posti di lavoro, dei problemi della sanità, delle zone d’Italia tutt’oggi abbandonate a se stesse e controllate dalla criminalità, del problema dell’evasione fiscale, l’edilizia pubblica fatiscente, del sistema d’istruzione impotente, del mal costume e molti altri punti dolenti. Molto spesso gli Italiani non credono in loro stessi, non si fidano degli altri, non hanno fiducia nello Stato e non riconoscono il ruolo delle Istituzioni. Effettivamente se la si vuole vedere in quest’ottica la situazione sembra essere sull’orlo del baratro; sembra che tutto debba cadere da un momento all’altro. Siamo giunti davvero così in basso? Sembrerebbe di no, infatti, siamo un Paese che produce più ricchezza di quella che spende. Ovviamente, siamo un Paese con poche risorse naturali e ciò non ci aiuta, però abbiamo molteplici risorse umane e beni materiali che possiamo utilizzare a nostro favore (le privatizzazioni non sono una soluzione). Il problema del debito va gestito con oculatezza, pragmatismo e sacrificio. Ognuno di noi dovrà fare la sua parte in base alle possibilità. La questione, come precedentemente detto, è che manca la fiducia; come si fa quando manca un elemento così imprescindibile? La classe dirigente ha dimostrato di essere inadeguata e il singolo cittadino lo sa bene, per questo non si fida. Tale miscela esplosiva è stata colta anche a livello internazionale e al momento nessuno crede nell’Italia, infatti siamo accusati di essere un Paese poco credibile, e, se ci si riflette un attimino, nemmeno noi crediamo nelle nostre potenzialità, siamo caotici e litigiosi. Un aiuto potrebbe essere dato proprio lavorando sulla difficile questione della fiducia, occorre precisare che la fiducia non è un regalo, si ha fiducia quando tutti dispongono di un lavoro che dona stabilità, un’idea sarebbe quella di detassare le aziende che assumono con contratti a tempo indeterminato, incentivando l’occupazione stabile aumenteranno anche i consumi. La flessibilità del lavoro va bene per iniziare a lavorare, ma non deve prolungarsi altrimenti si traduce in precarietà. Siamo un popolo caotico e litigioso ma amiamo stare insieme, adesso se le cose vanno male occorrerà mettere da parte le divergenze interne e sistemare l’emergenza. Sacrifici e sforzi si possono fare insieme; abbiamo bisogno di riorganizzare le nostre Istituzioni e renderle adatte alle nostre reali esigenze, il sacrificio si chiede a tutti. Compriamoci il debito e mandiamo a casa tutta questa classe dirigente che ha contribuito in massiccio modo a questa situazione.

 

 

 

 

 

 

10 thoughts on “Titoli di Stato: comprate …

  1. Condivido e sottoscrivo questa idea e darei il premio Nobel a questo signore che ha capito perchè è giusto investire in tal senso. Un’operazione siffatta ci consente di risparmiare sul debito, priva di rischi e addirittura prevede incentivazioni.Anche se da più parti si teme per il fallimento dello Stato è bene precisare che mediante l’acquisto possiamo gestire il nostro destino, direttamente, dato che abbiamo la stessa banca centrale e la stessa moneta dei tedeschi…Forse è il caso metterla in pratica tutti assieme…La soluzione.

  2. Per estinguere un debito non basta raggiungere il pareggio di bilancio, perché prima di raggiungere tale obiettivo si saranno accumulati nuovi debiti.
    I tagli indiscriminati non aiutano l’economia, bisogna tagliare sugli sprechi non di certo sulle risorse da investire.
    In questa situazione appare assurdo stanziare nuove risorse per far ripartire l’economia, perché equivale ad accumulare nuovo debito, ma questo è l’unico modo per rialzarsi da una profonda crisi: investire nuove risorse farà aumentare il debito nel breve periodo, ma nel lungo periodo permetterà la crescita economica, di conseguenza si potrà iniziare ad estinguere il debito.

  3. scritto molto bene…ma la tua firma???
    Te lo chiedo perchè è giusto firmare un così bel articolo!! E’ proprio vero ma chi ce l’ha il coraggio di investire oggi???? Io egoisticamente ho investito i miei soldi nell’acquisto di una nuova casa…ma solo per non farmeli mangiare dalle Banche!!!! E poi parli di fiducia è vero ma io aggiungerei che oggi sono in pochi a capire in che mare di guai ci troviamo a causa di quello lì!!!! C’e ancora chi da ciecamente fiducia a chi non la merita e sono ancora in troppi…la maggioranza!!! E la minoranza dal canto suo sa solo predicare ma non si impegna realmente!!!! Sopratutto per ripetermi…non c’è fiducia…e il Paese rischia di saltare!!!

  4. la firma sta in cima all’articolo XD …
    ad ogni modo l’importante è diffondere tutte le informazioni agli italiani , consentendo loro di poter scegliere se tutto ciò vale la pena di farlo o meno….quest’idea richiederebbe senza dubbio un’azione di massa….ma bisogna altresì organizzare tutto il resto dell’apparato pubblico, poichè solo con quest’azione non si conclude molto .
    Bell’articolo 🙂 bravo Dome 🙂

  5. Beh bravo lui che li ha 20000€ da investire… tanti non ne hanno neppure 1000…. certo è la soluzione unica possibile a breve termine, ma poi i soldi li rivedremo?
    Grande articolo comunque scritto molto bene!

  6. Se veramente si vuole fare qualcosa è ora che al “comando” ci vada qualcuno che non abbia paura di denunciare l’evasione delle grandi aziende, di non utilizzare il “posto statale” come ammortizzatore sociale, di escludere la criminalità dalla richezza del nostro stato!!!

    Ancora di più ci vuole un cambiamento di mentalità nella gente italiana: non più furbo è giusto, se sto bene io stanno bene tutti ect ect.
    Non vorrei che i nostri sacrifici vadano poi vanificati al vantaggio dei soliti “furbi”!!!!!

    Vedo illuminante ciò che disse Kennedy: “Non pensare a cosa la tua nazione può fare per te, pensa a cosa tu puoi fare per la tua nazione.” (i volontari andati a spalare fango a Genova insegnano)

    Se questa sarà l’idea condivisa dalla stragrande maggioranza delle persone usciremo più forti da questa situazione!!!!!!!

  7. Purtroppo non tutti gli Italiani sono competenti in materia economica. Basterebbe un po’ di cultura in questo ambito per superare certe diffidenze. Solo su questa premessa si potrebbe realizzare tale proposito che poggia su ottime ragioni.

  8. Ottima sintesi della situazione – economica, politica e sociale – italiana.
    Tale analisi rischia però di trascendere nella demagogia, quale meccanismo mirante a ottenere il consenso popolare, facendo mostra di condividere i malumori e le rivendicazioni, anche irragionevoli, della maggioranza e di battersi per dare ad essi una risposta positiva.
    La risposta positiva che viene prospettata dal capace giornalista è quella di comprare il debito italiano, bene.. A questo punto divento curioso e mi piacerebbe sapere dall’acuto autore del pezzo quale somma di denaro egli ha investito in titoli di Stato.
    I nostri redditi sono sempre più risicati ed è noto a tutti che sono altre le priorità “inderogabili” alle quali i cittadini italiani, specie se giovani, devono fare fronte mese per mese.
    Cosa si chiede a noi italiani, di indebitarci per comprare il nostro debito?
    … ancora una volta ne gioverebbero solo le Banche …

  9. Gli interessi per l’investimento fatto in titoli di stato ricadrebbe nelle tasche dell’investitore.
    La proposta di Melani era valida per far abbassare il tasso d’interesse dei titoli di stato e comunque ci sarebbe stato anche un proprio tornaconto, togliendo il nostro Paese dalla speculazione.

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