IMU: la stangata di primavera

Da Antonio Roma

SALERNO – Non convincono le ultime misure in materia di Imu. La discussione avviata in questi giorni non risolve la problematica esistente in agricoltura. Nel merito, interviene il presidente della Copagri della Provincia di Salerno, Donato Scaglione. “La Copagri Nazionale e le altre associazioni, operanti nel settore hanno fatto pressione al governo per cambiare la norma, chiedendo modifiche sostanziali in favore degli agricoltori. Ma se questi sono i risultati, c’è da preoccuparsi. L’esenzione per i fabbricati rurali strumentali nei Comuni di montagna, oltre i 1000 metrid’altitudine e l’introduzione d’eventuali franchigie e piccoli aggiustamenti sulle percentuali da prelevare, sembra veramente ridicolo e ben poca cosa. – afferma il presidente provinciale Scaglione – Un eccessivo carico fiscale sulle imprese, relativo ai fabbricati e le rendite agricole, associato agli aumenti dei costi del carburante, impoverirebbe ulteriormente l’agricoltura Salernitana. Vedremo sicuramente in difficoltà numerose aziende agricole della Piana del Sele, e assisteremo alla sistematica chiusura di piccole Aziende Agricole dell’interno del territorio salernitano, il tutto con gravi danni all’economia agricola e l’ulteriore abbandono delle zone più interne, con pericoli di catastrofe naturali. Colpire i beni strutturali delle aziende Agricole, senza cognizione di causa, senza sapere l’entità del gettito delle entrate, significa farle morire definitivamente. Soprattutto adesso, dopo i danni causati dal maltempo, dal virus Escherichia Coli e dal Cinipide Galligeno del Castagno. Ma le altre preoccupazioni per la sopravvivenza delle aziende agricole giungono anche dalla mancanza d’investimenti nel settore e dalla difficoltà da parte delle aziende di avere prestiti a tassi agevolati. Nonostante la crescita in Italia dell’8,5% dell’export, è questa un’altra problematica da affrontare, i consumi alimentari sono arretrati dell’1,3% e la crescita del Prodotto Interno Lordo nel 2011 è del 0,4%, rispetto al 1,8% del 2010, con una variazione del -0,5% del valore aggiunto in agricoltura”.

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