La Foresta e i rischi derivati dal condono

 

 

 

 

Domenico Mastrovita
Nel mese di giugno si svolgerà nella città di Rio de Janeiro (Brasile) il vertice indetto dalle
Nazioni Unite incentrato sul tema dello sviluppo sostenibile (Rio+20). Secondo quanto
riportato in questi giorni dall’Ansa, la camera dei deputati brasiliana ha appena approvato un nuovo Codice forestale contenente pericolose norme che metterebbero a rischio la sopravvivenza delle foreste. Tra queste direttive spiccherebbe un emendamento che condonerebbe addirittura le sanzioni di tutti i responsabili dei disboscamenti illegali perpetuati in Brasile fino al 2008. I deputati brasiliani si sono espressi a favore del nuovo Codice forestale (reazionario) con 247 voti favorevoli e 187 contrari. Le nuove norme,
ovviamente, sono state fin da subito contestate dagli ambientalisti e a questo
punto, l’ultima barriera, per arginare e limitare lo sfascio totale del patrimonio forestale dell’umanità, rimane nella mani della presidente brasiliana, Dilma Rousseff, che potrà rigettarle oppure  trasformarle in legge. Un’altra nota, certamente non ambientale, approvata dalla Camera riguarda la concessione de “credito agricolo” anche a chi ha compiuto deforestazioni di frodo, ha reso vulnerabili le zone situate lungo gli argini dei fiumi e ha fatto piazza pulita delle aree boschive protette. Greenpeace ha sottolineato che se Dilma Rousseff non respingerà il nuovo “Codice forestale” darà inizio alla fine delle Foreste.Le risorse naturali possono essere classificate in funzione della loro provenienza e del loro impiego e possono essere ambientali, energetiche e minerali. Per quel che concerne la loro durata esse possono essere rinnovabili oppure esauribili. Infatti, la vegetazione come l’acqua è considerata rinnovabile, mentre il suolo è ritenuto esauribile (se si considerano i parametri di tempo umani). Alcune risorse possono essere riciclate e riutilizzate altre purtroppo non possono essere né riciclate e né recuperate. Quelle che vengono definite risorse rinnovabili non si esauriscono con l’uso, basti pensare ad esempio all’acqua, al sole e all’energia geotermica; però il concetto di rinnovabilità non va interpretato come una possibilità di sfruttamento selvaggio senza nessun limite. Il pianeta che ci ospita, o meglio, la Terra è capace di rigenerare potenzialmente all’infinito alcune risorse, ma questo, com’è ormai risaputo,
richiede tempo. L’utilizzo di tali risorse deve tener conto, ancora una volta, del tempo necessario al processo di rigenerazione, altrimenti queste risorse non saranno più rinnovate e quindi diverranno non più disponibili. Il legname che proviene dalle foreste è costantemente rigenerato dalla natura; quindi lo si potrebbe considerare una risorsa a disponibilità illimitata o quasi; la questione è che il ritmo di utilizzo non deve oltrepassare la velocità con cui la foresta si rigenera, altrimenti la risorsa finisce di esistere con l’uso indiscriminato che se ne è fatto. Nei Paesi dove le normative ambientali sono permissive, inefficaci o addirittura inesistenti si stanno perpetuando degli scempi catastrofici. Chiaro è il fatto che i Paesi in via di sviluppo trovano facile reperire risorse disboscando le foreste, in quanto esse rappresentano per molte di queste nazioni (non tecnologicamente avanzate) una facile via per monetizzare e produrre ricchezza economica, ma ciò è un grave rischio per il loro e il nostro futuro. Se anche le aree che dovevano rimanere protette vengono violate e i trasgressori non puniti, ma addirittura trattati come chi ha sempre rispettato la natura, ciò non può fare altro che dare una mano a chi sfrutta senza nessun rispetto e cura l’unico Polmone della Terra. Un condono del genere non può che premiare e incentivare lo sfascio e ciò sta avvenendo proprio alcuni mesi prima del vertice mondiale
di Rio sullo sviluppo sostenibile. Le premesse a questo punto sono tutt’altro che buone.

2 thoughts on “La Foresta e i rischi derivati dal condono

  1. “Gli alberi sono le colonne del mondo, quando l’ultimo albero sarà abbattuto…
    … Il cielo cadrà sopra di noi”

    (Antico proverbio nordamericano)

  2. mi chiedo: cosa deve succedere perchè le persone di potere comincino a pensare all’ambiente come fonte di vita e non fonte di guadagno? è avvilente e sconcertante rendersi conto che più il tempo passa più lontana è la “soluzione” per salvaguardare e rispettare la Terra che ci ospita…

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