CONVEGNO: MONS. MORETTI E LA TV LOCALE

Alfonso D’Alessio

“Parola e silenzio. Educarsi alla comunicazione vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare, e questo è particolarmente importante per gli agenti dell’evangelizzazione: silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell’agire comunicativo della Chiesa, per un rinnovato annuncio di Cristo nel mondo contemporaneo”. Così si conclude il messaggio di Benedetto XVI per la 46° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dal titolo proprio “Silenzio e parola: cammino di evangelizzazione”. Da qui ha preso corpo il convegno di preparazione e riflessione che si è tenuto ieri presso il salone Antonio Genovesi della Camera di Commercio in via Roma. I lavori hanno visto la presenza, e sono stati conclusi, dall’Arcivescovo Luigi Moretti che ha sempre mostrato grande attenzione per il mondo dei media nell’ottica delle possibilità che questi hanno come risorsa nella nuova evangelizzazione. Organizzato dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della diocesi diretto da don Nello Senatore, l’incontro si è avvalso della partecipazione e dell’approfondimento di Franco Esposito direttore di Telecolore Salerno, Emilio Polverino di TeleDiocesi Salerno, Mattia Carpinelli giornalista di Rete 1 Salerno e Andrea Siano caporedattore di Lira Tv. In un mondo dove le parole spesso assumono il contorno di un frastuono, la Parola di Dio deve incontrare la giusta dimensione per poter essere ascoltata e interiorizzata. A maggior ragione per i credenti di cui diventa fonte di vita eterna e nella liturgia fa incontrare il  Maestro. Il silenzio ritrovato diventa condizione per ascoltare, e dunque ascoltare si connota come parte integrante di una comunicazione autentica.  I fenomeni sociali che evidenziano una ricerca di silenzio che non sia chiusura alla comunicazione, ma semmai preparazione ad essa, sono sempre maggiormente dilaganti. Basti pensare alla fuga dalle aree cittadine nei fine settimana, la ricerca di qualche convento o monastero dove trascorrere qualche ora, la tentazione di rifugiarsi in sistemi filosofici dal sapore orientale che poi si svelano essere solo un ripiego su se stessi. Di questo si e’riflettuto nel salone Antonio Genovesi della Camera di Commercio.

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