Le obbligazioni/bond: informazioni per chi acquista

Filippo Ispirato

Una tipologia di investimento a cui spesso fanno ricorso risparmiatori italiani, grazie alla relativa semplicità del prodotto e al flusso cedolare, sono le obbligazioni, chiamati Bond in inglese, che rappresentano secondo l’opinione comune un’opzione più concreta e sicura di rendimento del proprio capitale rispetto alle azioni o ad altre tipologie di prodotti finanziari.

Di solito la maggior parte di chi investe in questi titoli si focalizza esclusivamente sul tasso di interesse; bisogna però fare attenzione in quanto non è il solo punto da tenere presente, e spesso ad un tasso di interesse maggiore equivale un rischio maggiore.

Mai come in questo periodo il rischio insolvenza, come nel caso dei titoli greci, può rappresentare un punto da tenere doverosamente presente quando si decide di investire in obbligazioni.

Qui di seguito si propone un elenco di alcuni punti da prendere in considerazione quando si investe in bond: il rating, la valuta (rischio cambio), il flusso cedolare – fisso o variabile -, la durata, il tasso di interesse di mercato ed il prezzo di acquisto.

Rating: è il giudizio, espresso da alcune società specializzate, sul rischio di insolvenza (ossia di mancato pagamento di cedole e capitale) da parte della società o Stato che emette le obbligazioni. AAA indica il grado di massima affidabilità, D quello di default, ovvero di insolvenza da parte dell’ente che ha emesso i titoli.

Rischio cambio: il rischio aumenta quando si acquista un bond in valuta diversa dall’euro, in quanto si è soggetti alle oscillazioni del cambio con la nostra moneta

Tasso di interesse di mercato: in questo caso va confrontato il tasso di interesse che paga l’obbligazione che intendiamo sottoscrivere ed il tasso di interesse pagato per un titolo considerato privo di rischio con la medesima durata. Quanto maggiore sarà il differenziale tra i due, tanto maggiore sarà il rischio del nostro titolo

Cedole a tasso fisso o variabile: gli interessi che vengono erogati sotto forma di cedola possono essere a tasso fisso o variabile. In caso di tassi di interesse in discesa i titoli a tasso fisso sono preferibili, in caso contrario la scelta va orientata sul tasso variabile

Durata: è la regola per cui a durate superiori corrispondono generalmente rendimenti superiori. Obbligazioni con durate maggiori sono soggette ad un’oscillazione di prezzo più ampia rispetto ad altri con durata inferiore in caso di rialzo o ribasso dei tassi di mercato

Prezzo di acquisto: quando si acquista un’obbligazione in sottoscrizione lo si fa sempre alla pari ovvero al suo valore nominale. In caso di compravendita in periodi successivi alla sua emissione bisogna considerare a che prezzo si acquista.

Il prezzo può essere più alto o più basso del suo valore iniziale (chiamato v. nominale) a seguito delle mutate condizioni del mercato. Quando si acquista sotto la pari, ossia ad un prezzo inferiore, si avrà un rendimento superiore proprio perché si usufruisce della differenza tra prezzo di acquisto ed il suo nominale. Discorso inverso se si compra sopra la pari, ossia ad un prezzo maggiorato.

 

 

 

 

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