Tribunale Sala C.: s.o.s. di Pica

 

 

 Da uff.stampa On. Donato Pica

NAPOLI – E’ stata presentata, nella mattinata di ieri, al Consiglio regionale della Campania una Proposta di legge da indirizzare al Parlamento nazionale con la quale si intende procedere alla modifica dei criteri della legge delega di revisione della geografia giudiziaria (legge n. 148/2011). L’iniziativa legislativa, di cui è primo firmatario il consigliere regionale Donato Pica, fa proprie le prerogative dell’art. 121 comma 2 della Costituzione e dell’art. 26 del vigente Statuto Regionale che prevedono che anche i Consigli regionali possano promuovere iniziative legislative di carattere nazionale in materie diverse da quelle di competenza. Il testo, sottoscritto anche dal capogruppo del PD Giuseppe Russo, dai Consiglieri Rosa D’Amelio, Lucia Esposito ed Umberto Del Basso De Caro, intende emendare la legge delega n. 148/2011 al fine di garantire che tra i criteri di revisione della geografia giudiziaria “abbiano priorità la salvaguardia del presidio territoriale dello Stato, tenuto conto delle caratteristiche geomorfologiche del territorio, della carenza di collegamenti stradali e ferroviari all’interno delle circoscrizioni di riferimento, del tasso di criminalità organizzata” (art.1). Inoltre la proposta chiarisce che il criterio di individuazione dei Distretti di Corti d’Appello deve essere basato sulla presenza di minimo 3 e massimo 6 Tribunali e sezioni distaccate ed estende ai Comuni la possibilità di farsi carico, non solo degli oneri di funzionamento degli Uffici del Giudice di Pace, ma anche eventualmente dei costi degli edifici giudiziari in luogo del Ministero della Giustizia se ciò può servire a garantire la permanenza del Tribunale nel proprio comprensorio. Come precisato da Donato Pica “la proposta di legge emendativa della legge n. 148/2011 intende scongiurare la visione ragionieristica della revisione della geografia giudiziaria che, nel trascurare la portata sui territori dei gap infrastrutturali e delle esigenze di giustizia, rischia di regalare interi territori periferici alla criminalità organizzata. La presenza dello Stato sul territorio deve necessariamente tener conto delle specificità dei diversi comprensori, altrimenti non si è in grado di assicurare ai cittadini l’effettività degli stessi diritti costituzionalmente garantiti per tutti”.

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