Cemento/6: i figli delle chiancarelle

Aldo Bianchini

SALERNO – Era inevitabile che accadesse ed è accaduto. Insomma i potenti e la casta proletaria (di cui ho parlato nella precedente puntata) se la sono proprio cercata. Sulla scena, dopo decenni e decenni di silenzi, di sofferenze, di sopportazioni, di sudditanze, di un brutale complesso quasi di inferiorità alla fine sono esplosi in tutta la loro baldanza e capacità e sono venuti allo scoperto i cosiddetti “figli delle chiancarelle” che ormai stanno spopolando sul web senza alcun timore revrenziale soprattutto nei confronti di quello che appare come il loro “nemico giurato” Vincenzo De Luca che, stranamente, pur essendo forse il miglior prodotto delle chiancarelle per via delle sue umili ma trasparenti origini non riesce a dialogare con gli stessi avendoli traditi (come concetto di partenza !!) in ragione della sua santa alleanza” con alcuni esponenti della “casta proletaria”. L’associazione sta crescendo a dismisura nel numero dei suoi componenti ed anche nell’azione concreta di ridare a Salerno la sua “salernitanità” che qualcuno vuole forzatamente togliere loro.   Ma chi sono i figli delle chiancarelle e, soprattutto, cosa erano le chiancarelle. Chi non conosce gli abitanti del centro storico, la loro passionalità, il loro attaccamento alla città e il loro assoluto rispetto delle tradizioni (anche quelle più antiche!!) della Salerno che fu, non conosce Salerno, non conosce il concetto di salernitanità e non conosce i figli delle chiancarelle”, un fenomeno che assomma tutte queste cose messe insieme per tutti gli strati sociali. Senza troppi infingimenti posso dire che “le chiancarelle” rappresentavano la storia della Città e delle sue tradizioni. De Luca in maniera monocratica ha voluto abbattere e distruggere tutto questo nel nome di una fantomatica salernitanità che, molto verosimilmente, non ha mai conosciuto pur vivendo in questa Città da oltre cinquant’anni. Anche  io, come De Luca,  sono nato in un paese della Basilicata, Muro Lucano a pochi chilometri da Ruvo del Monte, ed anche io vivo a Salerno fin dal 1959. Ho capito e fatto mio lo spirito dei salernitani, ho trapiantato le mie radici con serenità e fermezza, senza mai abbandonare lo spirito che contraddistingue i lucani: l’indipendenza, la libertà e la verità. Per anni non ho saputo neppure cosa fossero le chiancarelle e cosa avessero rappresentato per l’intera città di Salerno. L’ho scoperto alcuni anni fa grazie al mio mestiere di giornalista. Una mattina mi trovavo sul Corso Vittorio Emanuele mentre stavano demolendo l’edifico della sede storica del “cinema Metropol”. Mi avvicinò un vecchietto che quasi in lacrime mi passò tutto il suo dispiacere per quell’abbattimento e mi raccontò in breve la sua storia. In quella sala cinematografica molti anni prima (inizio anni ’50) aveva portato la sua ragazza e per portarla aveva con sacrificio messo da parte il danaro necessario, dopo la proiezione aveva fatto una passeggiata sul lungomare fino alle “chiancarelle” dove, nascosti alla vista dei più, aveva tentato qualche approccio amoroso un po’ più consistente, anche perché si sarebbero sposati. La ragazza prima riottosa, poi piano piano si stava convincendo a concedere qualcosina in più delle sue grazie. All’improvviso la ragazza diede un grido bestiale non per sottrarsi alle avances del ragazzo ma soltanto perché un grosso ratto era passato sulle sue scarpette. Apriti cielo, da quel momento (mi disse il vecchietto) con la ragazza non ci fu più niente da fare. Dovette aspettare più di un anno e soltanto dopo averla sposata riuscì a farla sua. Le ultime parole il vecchietto le pronunciò quasi in lacrime e mi disse: “De Luca mi sta togliendo tutto, i miei ricordi, le mie tradizioni, ora dopo le chiancarelle mi ha tolto anche il Metropol, spero che la mia famiglia riesca a darmi fino alla fine il calore che vorrei”. Non ho mai più visto quel vecchietto, non so neppure se è ancora vivo. Lo ringrazio comunque, mi fece capire quello che non  sapevo e che credo non sappia neppure De Luca.

6 thoughts on “Cemento/6: i figli delle chiancarelle

  1. Non penso che ci siano persone e cittadini degni di rispetto che rifiutano le manutenzioni straordinarie della città.I figli delle chiancarelle (non ho il piacere di conoscerli) non sono trogloditi che vogliono impedire un progetto di risanamento di una delle aree più belle della nostra Salerno.Di questo va sempre dato atto a De Luca,cioè di essere stato tenace nel perseguire l’obiettivo di cambiare la città,cresciuta male ed in fretta dal dopo guerra.I figli delle chiancarelle e non soltanto loro sono contrari alla costruzione di un grosso edificio sul mare e sul greto di un fiume di cui si è deviato il suo alveo naturale:lo stesso fiume che portò morte e disastri durante l’alluvione del 1954! C’è qualcuno che ci lascia una fideiussione per il futuro su quello che potrebbero essere le conseguenze dei danni dell’acqua:del mare e del fiume? Ma poi una volta non c’era una legge Galasso che impediva di costruire in certe zone senza il rispetto delle distanze?

  2. Il problema di quel torrente non è certo l’aleo bensì l’ingrottamento di via fusandola. Se si volessero eliminare i rischi del torrente bisognerebbe riportarlo in superficie. Con o senza deviazione se si ripetessero i fatti dell’alluvione ci sarebbero nuovamente morti.

  3. Ma chi scrive questo articolo ha mai visto chi e quanti sono?
    Si è chiesto quali le finalità o le velleità?
    Leggo: “L’associazione sta crescendo a dismisura nel numero dei suoi componenti ……”
    Si, certo, cooptando ed inserendo nel gruppo chiccesia anche a loro insaputa (giò è possibile nei gruppi FB)…ma alla fine della fiera chi è attivo sono si e no una 20ina di persone con non dichiarate ma palesi velleità politiche , che vedremo presto nelle liste dei “grillini” e che oggi sfruttano e strumentalizzano un manipolo di ragazzotti.
    Prima di scrivere dei pezzi si dovrebbe andare alla sostanza delle cose e non rimanere nella superficialità.
    Buon lavoro …ma siate giornalisti e non giornalai, megafoni di uno sparuto numero di salernitani che amano mostrare, a ripetizione, quel poco di brutto che c’è a Salerno e negare quel tanto che c’è di buono.

  4. Per il bel Tenebroso 53,
    ti prego soltanto di aprire gli occhi e pensare, il modello Salerno non esiste nella sostanza perché è fatto di parole, di imbonitori di piazza, di promesse, e nei fatti, di gestione capillare e personalistica del potere.
    Ogni speranza di trasformazione sociale e partecipazione politica è naufragata miseramente in questi anni dell’amministrazione De Luca e della sua politica. Lo stalinismo culturale è duro a morire!
    La democrazia si nutre di confronto e di ascolto, di rispetto delle posizioni dell’ altro, che seppur non gradite vanno discusse non “offese”, tanto meno tacciate di “imbecillità” e di “ignoranza”.
    Siamo stati testimoni e spettatori di linguaggio triviale e cultura del disprezzo, disprezzo e non curanza, tracotanza e arroganza, supponenza e insolenza.
    Non un dialogo, un dibattito o un confronto, ma un lungo sproloquio televisivo settimanale, che dura da circa venti anni, un onda lunga di altisonanti chiacchiere oltre le quali ci sono solo qualche marciapiede e qualche fontana, niente sostanza ma solo parole.

    La politica non può ridursi alla mera propaganda dove gli slogan prendono il posto dei ragionamenti e i prodotti da vendere quello delle idee da dibattere.

    VIVA I FIGLI DELLE CHIANCARELLE, e mi onoro di farne parte e come vedi mettono faccia e nome e nessuno mi ha iscritto a mia insaputa.

  5. Per il Sig. Luigi Cuomo….. sei uscito fuori tema..tranne che per l’ultima parte.
    Bene , sono felice per te che fai parte di quella 20ina ma leggo di Fulvio De Maio che si è trovato iscritto a sua insaputa, leggo che Peppe Iannicelli è iscritto, inverosimilmente volontariamente, e così molti altri…si, forza, dimostra il contrario… e poi al massimo fai parte di quella 20ina di cui parlavo…. insomma, dal 21° possiamo iniziare a parlarne…. per ora sei l’unico… quindi non riesco a vedere i te solo “L’associazione che sta crescendo a dismisura nel numero dei suoi componenti ……”
    Buona fortuna Sig Cuomo …. e grazie per il “BEL”

  6. rispondo al bel tenebroso e per me finisce qui.
    1)- il mio cognome è Cuoco e non Cuomo;
    2)- la prima parte del mio ragionamento è stata fatta per meglio spiegare la seconda;
    3)- I Figli delle Chiancarelle sono nati solo ed esclusivamente come un movimento di persone che non condividono il modo di fare, autoritario oltre ogni limite, del sindaco e , se mi permetti, disponendo di una propria intelligenza riescono a distinguere ciò che dice da quello che realmente fa;
    4)- trovarsi iscritto in un gruppo su fb è una cosa molto semplice ed anch’io mi sono trovato iscritto in gruppi che non condividevo e naturalmente e semplicemente mi sono cancellato (iscrizione fatta da amici solo per scherzo ben conoscendo la mia posizione), senza fare nessuna scena e nessun dramma;
    5)- il fatto che nessuno dei fratelli ti risponda non vuol dire nulla, siamo stanchi di di dare delle risposte e dei chiarimenti a chi continuamente ci attacca in tutti i modi, noi portiamo avanti la nostra battaglia fatta solo ed esclusivamente di fatti documentati cercando solo di far aprire gli occhi e la coscienza ai nostri concittadini.
    Nell’augurarLe un grosso in bocca al lupo, spero di essere stato esaustivo e cordialmente La saluto anche se continuo a non conoscere il suo nome. Gino Cuoco Ogliara

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