Primarie. Nel Vallo di Diano chi vincerà Bersani o Renzi, ????

Antonio Citera

Conto alla rovescia dunque per il grande evento politico previsto per domenica 25 novembre. Le primarie del centro sinistra dovranno incoronare il futuro candidato a Premier di un’Italia che claudicante vorrebbe svoltare pagina. Pierluigi Bersani, Matteo Renzi, Niki Vendola, Bruno Tabacci e Laura Puppato, questi i nomi dei protagonisti che in una lunga e tormentata campagna elettorale se le sono suonate di santa ragione. Lo scopo finale è nobile, importante, di prestigio e di potere. Chi dunque sarà il leader di un centro-sinistra che non esiste? Lo sapremo presto. Intanto i preparativi sono in corso. Anche  nella vallata del Diano tutto sembra essere pronto, il dibattito è aspro e combattuto. Qui lo scontro sembra ridursi a due candidati, Bersani e Renzi,  una lotta interna al PD, quel Partito Democratico che non ti aspetti, capace di fare il buono e cattivo tempo in un comprensorio che si è spento sotto i riflettori di una politica certamente non capace di governare. Uno scontro tra i titani i Bersaniani ed i novelli Renziani, tra le vecchie generazioni e i nuovi paladini. Un duello all’ultimo sangue che oltre al probabile futuro Premier sancirà e segnerà anche le poltrone del Comprensorio. A Bersani sono legati i sindaci e i simpatizzanti di fede Deluchiana, chiusi a riccio a difendere a spada tratta il volere del sindaco di Salerno capo anche della segreteria provinciale, mentre a Renzi sono legati quei sindaci e dirigenti emarginati dal potere, lontano dalle poltrone che contano, che vedono nel Rottamatore non la speranza per un futuro migliore, ma la speranza di un potere maggiore. Ecco ,sommariamente il quadro della situazione che si prospetta nel Vallo di Diano è questo, non uno scontro politico, non una battaglia di valori, ideali, ma semplicemente una lotta di potere per il potere. Detto questo non resta che attendere con ansia e trepidazione gli sviluppi. Per i più, per gli addetti ai lavori, il risultato finale è scontato, vincerà Bersani doppiando Renzi, terzo Vendola, ma si sa le urne riservano sempre sorprese quindi si potrebbe assistere ad un cambio di tendenza dell’ultimo minuto. La speranza di tutti che non sia la solita tarantella napoletana, la ballata degli eroi che si sacrificano a suon di quattrini per poi cedere lo scettro.  Il primo turno delle primarie dunque è al capolinea, lunedì 26 novembre o al massimo la settimana dopo sapremo il nome del vincitore. Poi toccherà al Centrodestra  Crosetto, Meloni, Samorì, Sgarbi, Santanché e Alfano sono già pronti per l’arrembaggio. Una corsa sfrenata alla ricerca del voto, a rincorrere quel futuro promesso ma mai realizzato. Cambiano i nomi in alcuni casi, ma  la realtà è sempre la stessa, tanto che tra i cittadini aleggia un senso di ripudio verso la politica. Tante infatti, anzi tantissime le persone che sembrano disinteressate o addirittura annoiate dalle tante parole che i programmi pre elettorali smuovono, da più parti si levano voci di dissenso e di antipolitica che invitano a non votare in segno di rivolta e, perché no, di disprezzo per la politica e i politici locali.

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