SASSANO: metti una sera a cena … con un volantino in più E’ stato infuocato il Consiglio Comunale del 19 novembre, anche a causa di un manifesto che non s’aveva da fare.

Aldo Bianchini

SASSANO – Poco tempo fa ho pubblicato un articolo dal titolo: “Sassano, la giunta spaccata” in cui parlavo delle problematiche legate all’approvazione del bilancio ed alla verifica della tenuta della maggioranza per via della posizione dell’assessore dissidente che non aveva aderito all’iniziativa di rinuncia all’indennità attuata dal sindaco e dagli altri assessori.  Come era facilmente prevedibile nel Consiglio Comunale del 19 novembre scorso c’è stato un clima surriscaldato soprattutto tra l’ex sindaco storico Gaetano Arenare e l’attuale sindaco Tommaso Pellegrino non solo su quanto avevo scritto ma anche sulla vicenda dell’Imu per la seconda casa che l’attuale maggioranza ha aumentato di qualche punto in più rispetto ai voleri della minoranza. Insomma, fin qui, tutto nell’ottica di una certa dialettica politica democratica. E tutto si è avviato verso la giusta conclusione ed approvazione. E’ rimasta, però, la classica spina nel fianco rappresentata da un volantino-manifesto che la minoranza ha fatto circolare in tutto il paese nelle ore immediatamente precedenti l’assise comunale. Un documento che, per carità, ci può anche stare nel dibattito se non fosse per in paio di argomenti da ritenere a prima vista assolutamente faziosi ed anche un pò squallidi sul piano dei rapporti personali che non devono mai essere confusi con le beghe politiche. Alludo specificamente ai “collaboratori personali” (Michele Merlino, ndr !!) che hanno, contrariamente a quanto scritto sul manifesto, una valenza molto significativa e che, rientrando nella facoltà del sindaco, non espletano funzioni surrogabili da un vice-sindaco che per statuto ha ben altri compiti. L’altro argomento è quello relativo al “figlio di un consigliere” (consigliere Mario Russo, ndr !!) che  dovrebbe gestire il manto erboso o l’intero nuovo stadio comunale. Non si riesce a capire cosa c’entri il figlio del consigliere (che ha vinto una regolare gara pubblica) con l’ipotizzato aumento del costo per il fitto del campo e neppure quale possa essere il vantaggio di chi lo gestisce. Come se tutti non conoscessero le grandi disponibilità del consigliere Mario Russo verso tutti, a cominciare dal Comune per finire ai tantissimi ragazzi che amano praticare il calcio e che senza i suoi sacrifici difficilmente avrebbero la possibilità di farlo. Mi ha  fatto sorridere, per  non dire altro, la frase secondo cui <<gli amministratori dovrebbero sapere che i beni di proprietà del comune sono destinati all’utilizzo da parte della collettività al fine di migliorarne la qualità della vita, offrendo servizi vantaggiosi a prezzi economici>>. Bravi, molto bravi anche nella ricerca delle parole giuste; chi ha teorizzato il manifesto, però, ha dimenticato che tra i firmatari c’è qualcuno che ha certamente contribuito alla distruzione del piccolo centro sportivo adiacente le scuole medie senza muovere un dito e dilapidando un enorme mole di danaro pubblico. E allora di cosa stiamo parlando, meglio smetterla con il politichese e mirare alle cose concrete ed utili per collettività. Un altro piccolo sforzo di credibilità sul piano politico dovrebbe farlo, infine, un altro dei cinque magnifici firmatari del manifesto dal lugubre titolo “Sassano: il peggio deve ancora venire…”. C’è di mezzo un cartellone che ha avuto ed ha un brutto impatto sull’immaginario collettivo. Ma questa è un’altra storia, come metti una sera a cena, ve le racconterò entrambe nella prossima puntata. Tanto c’è tempo, per Sassano il peggio è già passato.

 

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