Aldo Bianchini
SALERNO – Mi sono permesso di mutuare il titolo dell’ottimo fondo che Mario Sechi (direttore de “Il Tempo”) ha dedicato mercoledì 5 dicembre alla politica nazionale ed ai rumor’s che vengono da tutti gli schieramenti politici. Mi permetto di andare oltre e di immaginare cosa potrà realmente accadere nelle prossime settimane; a mio avviso è maturo “il tempo” di fare anche “fantapolitica”. E quella che vi racconto è sicuramente fantapolitica, non tanto lontana da quella reale. Partiamo da un assunto. Dai tempi di Alcide De Gasperi ad oggi nessun leader politico italiano è stato capace di scegliere il proprio delfino. Anche Bettino Craxi e Giulio Andreotti in questo hanno fallito, ed è quanto dire. Oggi il personaggio assolutamente nuovo è, senza dubbio alcuno, il sindaco fiorentino Matteo Renzi, ha osato sfidare l’apparato ed è stato sonoramente sconfitto nelle primarie del PD. Sconfitto perché i suoi elefantiaci e sorpassati padroni, da Bersani a D’Alema, da Veltroni alla Bindi, dall’ottuagenario sindacalista Marini al più giovane imprenditore Colaninno, per non citarli tutti, non hanno capito che Renzi è una risorsa e non un pericolo, che Renzi può rappresentare la vera svolta social-democratica tanto attesa in Europa. Bisognava però incoronarlo, indicandolo come “il delfino” di tutta la decrepita nomenclatura del Partito Democratico; nessuno ha avuto il coraggio di farlo e Bersani ha vinto con tutto l’apparato, anche se per lui non si intravede (come sperava !!) il mitico Palazzo Chigi e gli lasceranno, forse, solo il salotto della Camera in cui poter continuare tranquillamente a fumare pregiati sigari. Dall’altra parte c’è, invece, lo sconquasso assoluto. In casa PdL va tutto alla deriva in forza e, forse, a causa del passo indietro e poi del passo avanti di Silvio Berlusconi che non sa perdere ed avendo capito che ha perso irrimediabilmente mette in campo una nuovissima strategia imprenditorial-mediatica. Lascia i set dell’apparato, si allontana da Palazzo Grazioli e si fionda a Milanello per incitare il Milan (prima della partita con la Juve) perché sa che lì c’è tutta la stampa sportiva internazionale ed invece di incitare solo il Milan parla di politica e rottama tutte le componenti del suo partito, definendo la squadra di calcio più attendibile dello stesso partito. Quello che viene dopo non conta, la riunione con Alfano ad Arcore, gli incontri fiume di Palazzo Grazioli a Roma, le dichiarazioni, le smentite, le nuove dichiarazioni, l’annuncio della discesa in campo, l’azzeramento dell’ IMU, l’alleanza ritrovata con la Lega servono soltanto per mettere fuori tiro e fuori gioco sia i suoi che gli avversari. In mente sua ha già scelto ed ha scelto Matteo Renzi che per lui rappresenta l’unico strumento che ancora gli resta per continuare ad affermare la sua idea iniziale, quella del ’94 con Forza Italia. E lo ha scelto in maniera indiretta arrivando anche a dire che Renzi è si un avversario ma è un avversario che va rispettato perchè è l’unico social-democratico in uno schieramento di vecchi comunisti. Si fa garante del nuovo verso l’Europa, sfascia il PdL, forse rifonda Forza Italia, ma nel frattempo dà via libera a quella marea di elettori che aveva conquistato in tanti anni di potere, elettorato che naturalmente prenderà la via verso Matteo Renzi. Così facendo assesta anche colpi micidiali sia a Gianfranco Fini che a Pierferdinando Casini che saranno costretti a cedere parte del loro elettorato moderato, ma mette in crisi anche Peppe Grillo e il suo “Movimento 5 Stelle”. Insomma sullo scenario fantapolitico-mediatico può accadere anche questo. Serve, ovviamente, il passo in avanti di Matteo Renzi che dovrà sganciarsi dal suo partito per candidarsi come premier, anche perché dalla sua ha già il consenso e l’appoggio del grande potere economico del Paese. Così potrà anche vincere, ed alla grande, le prossime elezioni nazionali politiche. In fondo “la clava delle libertà” gliela stanno offrendo un po’ tutti, Bersani e Berlusconi in primis. L’onda lunga è tutta a suo favore e per la prima volta nei sondaggi pro-premier supera anche Pierluigi Bersani, di poco ma lo supera, ed è quanto dire.
Risorsa importante è Renzi,non per il Pd bensì per la deriva della politica.Per tutti coloro che non vogliono credere che la politica si gioca tra un boiarda come Monti o un folletto come Grillo.Avevamo bsogno di una grande spinta di speranza,credendo nel nuovo del nostro sistema e non dell’antisistema.Avevamo bisogno di chi parte dai problemi quotidiani e non chi condiziona il quotidiano.Abbiamo scelto di lasciare ogni cosa al suo posto:Bersani,Grillo,Monti e Berlusconi che vuole ritornare! L’Italia andrà sempre più indietro!
Avrei preferito mille volte essere polemico con un Renzi alla guida dell’Italia piuttosto di arrendermi alla conservazione in salamoia della Seconda Repubblica,più ladra,più disonesta,più spietata di quella Prima Repubblica spregevole e,alla fine,fatta di disonesti ladri di polli.
La storia non si può cambiare perchè non piace al presente! Bersani ha una storia di sinistra e rappresenta il normale decorso storico della sinistra italiana. E’ ovvio che non potrà mai essere ciò che a voi piacerebbe che sia e che al limite potreste anche votare visto lo schifo visibile in casa vostra. Renzi rappresenta il giusto compromesso di massa, va bene per una parte di centrosinistra, per il centro e per una parte di centrodestra. E’ la cosa annacquata per eccellenza, quella coperta che anche se corta può coprire per l’occasione le persone giuste. Ma a me non va giù un discorso del genere. Io preferisco restare all’opposizione che rinunciare alla mia identità. Non è una conferma di superiorità politica ma semplicemente di coerenza.