Gambino/83: accusatori e accusati, gli uni contro gli altri armati

Aldo Bianchini

PAGANI – Era fatale che finisse così, forse era già scritto ma nessuno lo ha voluto capire. Accomunati, per ironia della sorte,  in un unico destino che ha un nome preciso: Corte dei Conti. Con tutto il rispetto della Corte, ovviamente, che ne combina una più del diavolo. Sarebbe interessante poter avere  una statistica sul totale dei danni erariali denunciati e sugli importi realmente recuperati. Mettere, però, insieme ben 56 personaggi della Pagani che fu, ovvero della Pagani che contava, è stato come depositare sulla torta la più classica delle ciliegine. L’affare, o meglio l’affaire, incriminato ha anch’esso un nome preciso: Multiservice. Secondo il Procuratore della Corte (che va per la sua strada senza ascoltare niente e nessuno !!) gli indagati sarebbero responsabili di un danno erariale immenso, si parla di alcuni milioni di euro. “Una condotta caratterizzata dal dolo, per la carenza di qualsiasi valutazione dell’interesse pubblico, in violazione degli obblighi del munus publicum” ha scritto Piero Grasso nella sua relazione. Inaudito, probabilmente non si è reso conto che nel lungo elenco ci sono accusati ed accusatori del mega processo fasullo denominato “Linea d’ombra” in cui gli accusatori affermano che gli accusati sono in collusione con la camorra paganese (quale ?, perché se è quella dei Petrosino-D’Auria è davvero poco credibile !!) per la spartizione di denaro pubblico e di tutte le concessioni che discendono probabilmente anche dalla Multiservice. Un calderone incredibili di piaceri, di favori  e di interessi connessi alle esigenze malvitose; una cappa nebulosa che potrebbe anche travolgere e stravolgere lo stesso processo se il problema venisse letto e analizzato nella sua globalità.  Ma chi se ne frega, tanto viviamo in un Paese in cui la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Difatti se diamo per scontato, anche solo per un attimo, che le accuse contro Gambino e compagni possono essere vere, dobbiamo anche chiederci subito perché gli stessi accusatori sono indagati dalla Corte dei Conti. Appare sconvolgente, infatti, che chi è assurto al ruolo di censore possa aver determinato lo sperpero di denaro pubblico attraverso la Multiservice che in pratica era la cassaforte dei favori a tutto vantaggio anche dei presunti camorristelli (come li ha definiti il Direttore  Generale dell’ASL, Squillante, in una recente seppur diversa occasione). Non si può pensare che da un lato  assumano le vesti di testimoni per l’accusa e dall’altro siano indagati per gli stessi reati caduti in capo agli arrestati; insomma l’accusatore che diventa accusato è davvero roba da non credere e da far accapponare la pelle. Viene da ridere nel vedere che sui giornali hanno pubblicato soltanto le foto di Gambino, De Palma e D’Onofrio, ancora meschinamente si insiste in questa versione, quasi a voler influenzare l’opinione pubblica su una presunta colpevolezza soltanto a carico degli stessi; sarebbe stato meglio pubblicare le foto degli altri, di quelli che accusano e vengono indagati, che la mattina nell’aula di giustizia vestono i panni dei moralizzatori di un “sistema Pagani” che non funziona e la sera devono sedersi alle proprie scrivanie per redigere le rispettive memorie difensive da depositare presso la Corte dei Conti che avrebbe valutato il danno all’erario in circa 4milioni di euro. Certo, da parte degli accusatori ci sarà stato un errore di valutazione almeno sul passaggio dallo stato di “gaudenti acchiapatutto” (quando venivano inseriti a vario titolo nel calderone Multiservice) a quello di “immacolati fustigatori di costumi” (quando, dopo essere stati esautorati dai loro incarichi, hanno cominciato ad accusare); gongolano, però, gli avvocati che aspettano tutti al varco per altre “accurate difese” (ben pagate !!) scambiandosi, semmai, tra loro anche i clienti. Eh!! si, potrebbe anche capitare (è già accaduto in passato) che un imputato si rivolga ad un avvocato dell’accusa e viceversa che un “accusatore indagato” si rivolga oggi ad un avvocato della difesa; ovviamente il tutto rispetto a “Linea d’ombra” che si avvia fatalmente alla sua conclusione. Non so con quali prospettive, perché se le premesse sono queste non riesco proprio a capire come faranno i giudici a condannare tutti.

2 thoughts on “Gambino/83: accusatori e accusati, gli uni contro gli altri armati

  1. Caro Dott. Bianchini, continuo a restare senza parole………comunque sta di fatto che quei ragazzi stanno ancora tutti agli arresti…..per mia fortuna non sono mai entrato in un’aula di tribunale, ma guardando i diversi Tg se non ricordo male c’è scritto (LA LEGGE E’ UGULAE PER TUTTI), solo adesso vi posso dire che io leggo (LA LEGGE NON E’ UGUALE PER TUTTI).

  2. Egregio Dott. Bianchini sono una mamma che lavora al Pegaso e sono stanca di sentire solo bugie, ne sono state dette tante,non so perchè questo accanimento nei confronti di queste persone.
    La verità è un altra, il DELIQUENTE è il grande ACCUSATORE che ci ha sempre trattato come degli schiavi, e continua a farlo, ma pultroppo noi ne abbiamo bisogno, visto i tempi che corrono. Ho una cosa da dire: Il PEGASO è rimasto senza acqua da qualche giorno, lo sa perchè????? Perche’ non è stata mai pagata, ed in questi giorni dopo un controllo della Gori è venuto tutto fuori.
    La mia domanda “un’attività commerciale così grande può funzionare senza l’acqua?” e l’impianto antincendio funzionerebbe?, e le forze dell’ordine dove sono? ecco perchè penso che il deliquente vero è il principale accusatore, mettendo a rischio l’incolumità non solo di chi lavora ma anche dei clienti.
    La saluto e continui a dire sempre la verità a differenza di tanti suoi colleghi, se così li possiamo chiamare.

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