OBBLIGAZIONI e TITOLI: il 2013 è arrivato!!

 

 

 

Filippo Ispirato

Non è difficile in questi ultimi giorni imbattersi in svariati articoli di taglio economico finanziario che si interrogano su come potranno essere il mercato obbligazionario e quello dei titoli di stato il prossimo anno.L’anno appena trascorso, che ha visto l’applicazione seppur ancora in maniera parziale della riforma Monti e di quella del mercato del lavoro della Fornero costata molti sacrifici in termini finanziari ai nostri connazionali, può essere archiviato come tutto sommato positivo dal punto di vista economico sia per Piazza Affari, con quasi un 10% di guadagno rispetto all’anno precedente, e con uno spread Bund Btp ridottosi dagli oltre 550 punti di fine 2011 ai 300 punti base in quest’ultimo mese.Cosa dovremmo aspettarci per l’anno che verrà? Secondo gli analisti finanziari ed i mercati internazionali il 2013 potrebbe essere positivo per l’Italia grazie alla presa di beneficio delle riforme messe in piedi dal Governo e per lo scudo antispread, chiamato comunemente “bazooka”, da parte dell’Unione Europea e della Bce per venire incontro alle esigenze dei paesi membri in difficoltà economica. Ci sono analisti che attendono un calo dello spread tra Bund Btp attorno ai 250 punti base, con qualche eventuale impennata alla vigilia delle prossime elezioni politiche.Prese di beneficio ci saranno, sempre secondo diversi esperti, analisti e gestori di fondi e risparmio gestito in genere, per i mercati finanziari internazionali, sebbene vada sempre misurato il rischio delle azioni o del tipo di fondi in cui si investe rispetto al rendimento atteso.Qualunque siano le attese per il prossimo anno quello che va sempre tenuto presente, onde evitare spiacevoli sorprese per i propri investimenti, è il profilo di rischio che ognuno di noi ha. Le previsioni per quanto tali possono essere smentite nel corso del tempo non solo per errori di valutazioni, ma anche per shock imprevisti, non necessariamente causati da problemi economici (basti tenere presente la caduta delle Torri Gemelle nell’ormai lontano 2001 o l’incidente nucleare di Fukushima avvenuto dieci anni dopo che ha messo il ginocchio il comparto energetico giapponese legato all’atomo).Per quanto possa sembrare una riflessione scontata e banale, è importante seguire queste previsioni di mercato come guida per i propri investimenti ma è fondamentale seguire la propensione alla volatilità e al rischio di ognuno di noi: ben venga scommettere sul mercato cinese o brasiliano se si posseggono da sempre azioni per cogliere nuove opportunità sul cambio valutario o sulla crescita dei due giganti economici, meno bene se si acquistano solitamente titoli di stato a breve termine e si prova ad investire nel mercato azionario emergente per avere guadagni a due cifre nel corso di sei mesi in quanto il rischio di un’eventuale perdita sarebbe più pesante da sopportare.

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