Pescopagano: la reumatologia raddoppia

 

 Da Ugo Maria Tassinari

POTENZA – Sarà aperto una volta alla settimana l’ambulatorio di Reumatologia del’Ospedale di Pescopagano, nel quadro di un più ampio progetto di valorizzazione e di riorganizzazione della struttura, a cui sta lavorando la direzione strategica del San Carlo e che sarà ben presto presentato. Il rafforzamento della presenza ambulatoriale a Pescopagano consentirà di abbattere significativamente le liste di attesa presso il presidio, costituite in massima parte da utenza campana e pugliese, che sempre più numerosa si rivolge ai nostri reumatologi. “Ringrazio il professor Olivieri e tutto il suo staff – ha commentato il direttore generale Giampiero Maruggi – per la generosa disponibilità con cui ci permettono di incrementare l’offerta di prestazioni reumatologiche a Pescopagano. Nonostante i numerosi impegni del Dipartimento, dalle attività di ricerca e di sperimentazione che fanno della nostra reumatologia un riferimento internazionale per alcune malattie rare, agli ambulatori territoriali e l’ordinaria gestione di un’unità complessa che ha tassi di migrazione attiva dal 30 al 50%, Olivieri e i suoi collaboratori hanno accettato di farsi carico di un ulteriore servizio, dimostrando grande spirito di dedizione e di appartenenza aziendale”. Per la precisione più del 50% dei pazienti ricoverati e il 30% dei pazienti ambulatoriali accolti a Potenza provengono da altre Regioni, principalmente quelle limitrofe (Campania, Calabria e Puglia). Le prestazioni extra-regionali del Dipartimento di Reumatologia, comunque, provengono anche dal Nord e Centro Italia: i dati mostrano infatti come anche cittadini lombardi, veneti e piemontesi attraversino l’intero stivale per usufruire delle cure reumatologiche lucane. La rete dipartimentale è stata istituita tredici anni fa con lo scopo di abbattere la migrazione sanitaria verso le altre Regioni. In Basilicata, infatti, non esisteva nessuna struttura dedicata alla reumatologia e i pazienti lucani erano costretti a spostarsi per ricevere cure adeguate. “Un progetto ambizioso, che ha però dato i suoi frutti e oggi i risultati vanno ben oltre le aspettative: siamo riusciti a imporci come una realtà importante non solo a livello regionale, ma anche nazionale”, ha commentato il dottor Ignazio Olivieri, direttore del Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata. “Di fatto, la reumatologia rappresenta oggi uno dei fiori all’occhiello della sanità lucana: in pochi anni abbiamo raggiunto dei successi insperati, anche nel campo della ricerca. Nonostante la nostra non sia una struttura universitaria, riusciamo a pubblicare ogni anno tra i 15 e i 20 lavori su riviste scientifiche internazionali. Questi risultati sono frutto di impegno e grande sacrificio, anche personale: ci dedichiamo infatti alla ricerca fuori dall’orario di lavoro” .

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