COMUNE SA: anticipazioni di tesoreria

 

Da Roberto Celano (cons.com. FdI)

SALERNO – Sdegno e preoccupazione suscitano le condizioni economico e finanziarie evidentemente precarie in cui versa il Comune di Salerno.

Il finanziamento di sprechi e megalomanie di qualcuno, cui si è proceduto per molto tempo, oggi si ripercuote con tutta evidenza sulla difficoltà di assicurare i servizi sociali, i servizi essenziali e perfino di pagare gli emolumenti ai dipendenti comunali.

L’Amministrazione Comunale, per poter almeno procrastinare di qualche mese una situazione che appare disperata e difficilmente superabile, conta di avvalersi delle possibilità concesse dalle nuove disposizioni normative ed in particolare del D.L. 35/2013.

L’Amministrazione ha, pertanto, tempestivamente deliberato il ricorso ad ulteriori 2/12 di anticipazione di Tesoreria come consentito dalle ultime novità legislative.

Nel mentre però altri Enti, anche della nostra provincia, hanno potuto usufruire nell’immediato di tale disponibilità, non avendo avuto alcuna controindicazione o resistenza dal Tesoriere, il Comune di Salerno, pur avendo eseguito rapidamente la procedura richiesta, non riesce ad accedere alla disponibilità delle risorse.

E’ palese che le difficoltà poste dal Banco di Napoli, di recente divenuto tesoriere dell’Ente, non possono derivare da indicazioni dell’ABI, come da indiscrezioni giornalistiche, che altrimenti avrebbero riguardato tutte le banche che forniscono servizio di tesoreria.

Le titubanze del Tesoriere andrebbero probabilmente ricercate in eventuali anomalie riscontrate nell’utilizzo perpetrato per anni delle anticipazioni di tesoreria.

Si rammenta, in merito, che, anche in considerazione del fatto che l’utilizzo delle somme a specifica destinazione da parte dell’Ente vincola una quota corrispondente dell’anticipazione di tesoreria, avendo ravvisato un preoccupante squilibrio nella gestione residui per la parte capitale, verificabile dalla rilevante differenza riscontrata nel 2011 tra l’ammontare dei residui passivi del Titolo II e l’ammontare dei residui attivi dei Titoli IV e V, ovviamente integrato dalla giacenza di cassa al 31/12/2011, i Consiglieri di minoranza già nel giugno 2012 avevano informato di possibili anomalie anche la dirigenza del Monte dei Paschi di Siena, precedente tesoriere, oltre che la Procura Generale della Corte dei Conti.

La significativa differenza, infatti, tra le succitate poste creditorie e debitorie lascerebbe presupporre un considerevole utilizzo di somme a vincolo di destinazione per il pagamento di spese correnti.     

A seguito di tale utilizzo il Comune avrebbe dovuto tuttavia vincolare una quota corrispondente dell’anticipazione di tesoreria e con i primi introiti avrebbe dovuto, poi, immediatamente ricostituire la consistenza delle somme vincolate utilizzate a copertura delle spese correnti.

L’effettiva differenza farebbe di per sé dubitare sul rispetto del limite massimo per l’utilizzo dell’anticipazione previsto dalla legge nei 3/12 delle entrate correnti accertate nel penultimo anno precedente rispetto ai primi tre titoli delle entrate ed esteso ai 5/12 fino al mese di settembre 2013 da recenti normative.

Non vorremmo che il Banco di Napoli rifiutasse di consentire l’utilizzo di ulteriori anticipazioni presupponendo di non avere evidenza di fondi a specifica destinazione spesi come se fossero “somme disponibili” e ritenendo eventualmente che il Comune abbia già sforato il limite massimo di anticipazione consentito.

Si auspica un accurato esame anche da parte dei Revisori dei Conti per verificare il corretto utilizzo delle anticipazioni e per evitare che l’eventuale perdurare di anomalie nell’utilizzo di fondi vincolati possa pregiudicare definitivamente la situazione finanziaria dell’Ente.

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