Antonio Citera
LAGONEGRO – Dopo il sicuro accorpamento della giustizia in terra lucana, il Vallo di Diano è sempre più un deserto ricco di cattedrali che lo abbelliscono e lo rendono grottesco agli occhi del circondario. Archiviato il caso tribunale, i cittadini costretti ad emigrare verso sud, nella prosperosa terra di Lagonegro che ha in se politiche o per meglio dire politici con i fiocchi, si sentono parte integrante di questo territorio e, lasciandosi alle spalle le politiche passive e colluse di una Campania Napoli centrista che di fatto ci ha ripudiato dalla sua spiaggia, si stanno abituando all’idea di usufruire dei servizi che la Basilicata con stile e con grazia mette a disposizione. Ecco allora che in questo contesto, l’opera in costruzione denominata “OSPEDALE UNICO DI LAGONEGRO”, un mega complesso che dovrebbe nascere nei pressi dello svincolo autostradale di Lagonegro sud della Salerno Reggio Calabria a due passi dal Vallo di Diano, su una superficie che come si legge dal progetto iniziale si espande per ben 89.511 mq di cui 18.429 mq di superficie coperta e, più di 70 mila mq di superficie interna con la capienza ad opera finita di 176 posti letto, potrebbe diventare il fiore all’occhiello di tutto il territorio a vantaggio anche del Diano carente di un complesso ospedaliero all’avanguardia. Il Luigi Curto di Polla infatti struttura dal passato glorioso che dovrebbe garantire le cure ai cittadini dell’estremo sud della provincia salernitana, rischia seriamente di estinguersi per una cattiva e costante gestione dell’ASL di Salerno. Dopo il tribunale anche la sanità si sposta verso Lagonegro dunque, avvantaggiata anche dalla sentenza del TAR Campania che lo scorso mese di giugno ha annullato il decreto 156 che limitava la migrazione sanitaria in altra Regione. Qualche mese prima infatti, la Regione Campania, per evitare l’emigrazione dei pazienti che ogni anno costa 400 milioni di euro, aveva emanato un provvedimento che prevedeva un nulla osta preventivo per poter accedere a determinate prestazioni in centri extra regionali. Le patologie per le quali era prevista l’autorizzazione appartenevano a 5 categorie: interventi sulla retina, sul cristallino (con o senza vitrectomia), sulle strutture intraoculari (eccetto retina, iride e cristallino), malattie e disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico e connettivo, interventi sul ginocchio. Quattro, invece, le regioni che non potevano accogliere direttamente i cittadini campani: Lazio, Molise, Puglia e Basilicata. Via libera dunque,” LA GRANDE LUCANIA “ sta per nascere e, il grande complesso ospedaliero di Lagonegro tra qualche tempo sarà pronto ad accogliere anche i pazienti del Diano. LA REGIONE CAMPANIA E’ AVVERTITA!!!!!!!!!!!!