Iran: Rohani annuncia la sua “apertura al mondo”

 

Maria Chiara Rizzo

“Una politica di intesa costruttiva con il mondo” è quella che intende perseguire il nuovo presidente iraniano, Hassan Rohani, che con quelle parole ha rassicurato gli attori della scena internazionale, preoccupati sulle intenzioni dell’Iran riguardo il controverso programma nucleare. Sabato 29 giugno scorso, nel corso di un’emissione televisiva, il presidente ha detto di augurarsi un dialogo “ che si sviluppo sulla base di alcuni principi, quali l’uguaglianza, il rispetto reciproco e la fiducia reciproca”. Insomma, mentre strizza l’occhio all’Occidente, garantisce la continuazione dei lavori che rientrano nel programma nucleare “tenedo conto di tutti i diritti della nazione” e “seguendo le indicazioni della Guida suprema” l’ayatollah Ali Khamenei, politico e religioso iraniano, presidente del paese dal 1981 al 1989. E’ proprio con questa strategia che l’astuto e moderato politico iraniano mostra apertura e disponibilità verso la comunità internazionale, ma allo stesso tempo resta fermo sulle sue posizioni, aspettandosi che gli Stati Uniti riconoscano il diritto del paese a perseguire i propri interessi- così come ha lui stesso sottolineato.  Senza dubbio Rohani, forse da bravo stratega, sa bene quanto pesa sulle sorti dell’Iran il dossier del nucleare, da cui dipendono le “buone” relazioni diplomatiche del paese con il gruppo dei 5+1, ovvero i membri del consiglio di sicurezza dell’Onu (Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e Usa) e la Germania.  Il disgelo delle relazioni internazionali resta una sfida importante per il governo del paese, segnato dalle pesati sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea che hanno esasperato le condizioni dell’Iran attualmente in una fase di grave crisi economica, segnata da inflazione e alto taso di disoccupazione giovanile.

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