Salernitana: pari con il Gubbio

Fabio Gioia

La settimana di riposo non è stata ristoratrice per gli uomini di Sanderra, che contro il Gubbio hanno dimostrato una forma fisica che ha molto da migliorare dato che è durata solo per 15 minuti, con i due esterni d’attacco ( Gustavo e Foggia) che riuscivano a fare sia la fase difensiva che quella offensiva, ma che già dopo il primo quarto di gioco non riuscivano più a tornare e la retroguardia si è trovata molto in difficoltà, soprattutto a causa delle incursioni e dei cross di Caccavallo, migliore in campo per la squadra umbra. Entrambe le squadre però hanno da recriminare qualcosa con il direttore di gara che a tratti ha perso il match di mano e ha qualche rigore sulla coscienza.

Il primo di questi è al terzo minuto quando su cross di Piva il pallone viene fermato da Briganti con il braccio, ma per l’arbitro è tutto regolare, arbitro che poi si fa perdonare chiamando un rigore al 9′, anch’esso per fallo di mano e anch’esso netto. Dal dischetto va Ginestra che sotto la curva gremita di tifosi granata non sbaglia e porta in vantaggio la Salernitana. La squadra granata fino a quel momento aveva tenuto un ottimo ritmo di gioco, ma forse per la forma fisica non ancora al top, forse per la troppa sicurezza di saper gestire il vantaggio, comincia un calo di concentrazione che permette al Gubbio di prendere le redini del gioco in mano e andare vicino al goal del pareggio per ben due volte, con due azioni da fotocopia, con cross di Caccavallo dalla destra ed in entrambe le occasioni i colpi di testa accarezzano il palo. Però al 31esimo la Salernitana non è così fortunata e questa volta è Malaccari a crossare e trova Moroni solo davanti a Iannarilli che di testa porta il risultato di nuovo in parità. Al goal del Gubbio non c’è la reazione granata, anzi gli umbri continuano con delle ripartenze e delle improvvise accelerate che mettono in crisi la difesa granata, e da una di questa si scatenano le proteste dei padroni di casa, infatti Di Francesco brucia la difesa granata e si trova solo davanti a Iannarilli, ma arrivato li si tuffa e protesta perché vuole il calcio di rigore. Per l’arbitro è solo simulazione e ammonisce sia il giovane attaccante sia Baccolo per protesta. Passano pochi minuti e la Salernitana si procura un calcio d’angolo grazie a Pisseri che respinge un colpo di testa di Ginestra. Da questo calcio d’angolo Giallombardo smanaccia con un pugno e anche questa volta per l’arbitro non è rigore. La prima frazione di gioco si conclude con l’ammonizione di Gustavo per simulazione, azione poco chiara perché il brasiliano nello stoppare il pallone e cercare di superare il portiere scivola, ma il direttore di gara la pensa in maniera differente.

Nel secondo tempo le cose non cambiano, è il Gubbio la squadra in campo più attiva e la Salernitana dimostra gravi difficoltà fisiche nel mantenere il 4-3-3, prima della sostituzione Foggia però manca quello che poteva essere il match point della gara, infatti al 65esimo si ritrova solo davanti a Pisseri, ma perde troppo tempo e viene recuperato dal difensore avversario e il suo tiro finisce addosso all’estremo difensore. La partita però cala di densità, per accendersi negli ultimi minuti con il Gubbio che prima con Malaccari che impegna Iannarilli dalla sinistra, poi l’estremo difensore granata respinge una conclusione direttamente dalla bandierina di Radi.

La gara finisce così, un pareggio che, se leviamo i rigori non dati, va più che bene per la Salernitana che non è riuscita ad imporre il proprio gioco e si è dimostrata troppo sulle gambe, soffrendo le ripartenze di un Gubbio che ha dimostrato un’ottima organizzazione di gioco e uno forma fisica che se l’avesse la squadra di Sanderra, unita al livello tattico dei singoli, potrebbe vincere il campionato a mani basse.

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