BCC Sassano: la scoperta dei giornalisti invisibili

 

Aldo Bianchini

SASSANO – Non ci volevo credere ma sono stato costretto ad arrendermi all’evidenza. Da oltre trent’anni faccio il giornalista e sono iscritto all’ordine da venticinque; l’ho sempre saputo ma ho cercato di convincere me stesso che una cosa del genere non era possibile. Eppure così è stato, almeno nel caso della notizia della BCC-Sassano. Qualcuno ha cercato, celandosi dietro l’anonimato di un articolo o di un trafiletto stampa (leggasi La Città e Il Mattino del 7 dicembre 2013) per sbandierare ai quattro venti una notizia cotta e decotta, risalente ad alcuni mesi or sono, che è stata regolarmente pubblicata sul bollettino della Banca d’Italia così come vengono pubblicate tante altre notizie analoghe in danno di tantissime banche, soprattutto le BCC, disseminate su tutto il territorio del Paese. Figurarsi che nel Vallo di Diano ce ne sono addirittura tre e tutte proficuamente operanti in favore delle comunità del comprensorio. Ma al di là della insipienza stessa della notizia e della vetustà della stessa, va detto che la notizia c’era tutta e che se la notizia c’era andava data con tanto di firma in calce all’articolo o al trafiletto. Invece no. Ecco spuntare, o meglio rispuntare, la categoria dei “giornalisti invisibili”, quelli che hanno la straordinaria “capacità essere pur senza esserci”. Beati loro !! Io non accetterei mai e poi mai questo ruolo infelice di procacciatore di notizie da pubblicare senza la mia firma; e che gusto c’è ? Se uno fa il giornalista lo deve fare fino in fondo, soprattutto in presenza di una notizia che potrebbe andare ad intaccare la suscettibilità di una persona fisica o di un soggetto istituzionale più forte e più potente dello stesso giornalista. Altrimenti dove è andato a finire il tanto decantato “quarto potere” dell’informazione ? Ma ritorniamo alla notizia che La Città ha così titolato su cinque colonne: “Visco multa la Bcc di Sassano – Carenze nei controlli interni”. Un articolo pieno zeppo di allusioni e di anticipazioni, di presunte notizie segrete e di nominativi fatti intendere ma non scritti. Una bella lezione di giornalismo, non c’è che dire. Però i due giornali (quelli che io ho letto !!) si guardano bene dal riferire che la notizia è vecchia di almeno cinque-sei mesi e che nella sua essenza è una vera e propria patacca in quanto simili sanzioni vengono comminate a molte banche,   consigli direttivi e collegi dei revisori. Non c’è nessun clamore. C’è anzi un acre odore di complotto, ordito non si sa da chi, in danno di una banca che ha comunque e sempre operato nel rispetto delle regole e che ora sta attraversando un momento abbastanza delicato ma solo per via della forzata lontananza (dovuta a motivi di salute) del suo presidente-fondatore ed ispiratore dott. Antonio Calandriello. Per questo motivo la pubblicazione tardiva ed inaspettata di una notizia di routine è apparsa, per qualcuno, una vera e propria azione di cattivo gusto. Anche perché sembra, come dicono i bene informati, che ci sarebbero ancora delle vie amministrative, tra ricorsi e relazioni difensive, in grado di riaprire l’iter disciplinare che non sarebbe completamente chiuso come appare dallo scritto pubblicato dai giornali. Bisognerà capire come e in che modo si potrà arrivare ad una revisione dell’azione sanzionatoria perché (i giornali non lo dicono !!) si potrebbe anche arrivare alla dimostrazione di innocenza della Bcc di Sassano. E non solo, potrebbe essere addirittura dimostrata non soltanto l’innocenza ma anche la corretta azione creditizia della banca che semmai in un eccesso di zelo in favore di alcuni “clienti meritevoli” sarebbe incappata non volendo in quello che, invece, la Banca d’Italia avrebbe scambiato come “una disorganizzazione nei controlli interni con particolare riguardo  al rischio di credito ed ai rischi operativi”. Del resto, se così non fosse, non si capirebbe l’azione territoriale di una BCC quotidianamente esposta ai predetti rischi; le BCC operano per il territorio e se volessero pedissequamente controllare certosinamente tutto e tutti si andrebbe a finire che queste banche non potrebbero mai e poi mai attivare “il credito” che è uno degli aspetti fondamentali e fondanti delle stesse BCC. In caso contrario non sussisterebbe alcuna ragione di esistere per dette micro banche, checché ne possa dire la stessa Banca d’Italia che ha, comunque, l’onere del doveroso ma non asfissiante controllo. Ne andrebbe di mezzo l’intera economia di un territorio, dal Vallo di Diano alla Piana del Sele, dalla Valle dell’Irno all’agro nocerino, e così via. Ma al di là della notizia un giornalista deve comunque chiedersi se e come la notizia possa definirsi completa e circostanziata; ad esempio nella fattispecie in questione la notizia data dai giornali non è assolutamente completa e manca almeno di due particolari importanti, ma di questo avremo tempo e modo di parlarne più in là se ce ne sarà bisogno.

One thought on “BCC Sassano: la scoperta dei giornalisti invisibili

  1. Dott. Bianchini,
    oggi non è stato obiettivo. Sì è vero, c’è odore di complotto, il colpo è basso, convengo con lei; pero l’iter procedurale è stato chiuso, e lei non può non sapere, perchè non è un giornalista qualunque, come quelli invisibili citati.
    E poi, è vero che attivare il credito è l’attività fondamentale delle BCC, ma è altrettanto importante salvaguardare i risparmiatori. Perciò esistono le regole, i controlli e i provvedimenti.
    Comunque, sempre con ammirazione.

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