Pochi forconi e tanta rabbia.

Renato Messina

renatomessina87@gmail.it

Nella giornata di ieri si è tenuta a Roma la temuta manifestazione dei forconi. La cosiddetta “marcia su Roma” del movimento più rabbioso di tutti si è conclusa con un deciso fallimento, vista la presenza in piazza di circa tremila persone a fronte delle quindicimila attese. Il movimento si è presentato diviso all’appuntamento più importante. Sicuramente non sarebbe stato facile riuscire a tenere unito un popolo così eterogeneo che va dai camionisti siciliani, ai disoccupati veneti, ai gruppi di destra radicale. Ora che la pressione mediatica è calata e i forconi hanno subìto un momentaneo rallentamento, è arrivato il momento per alcune riflessioni. Innanzitutto le motivazioni della protesta; rappresentando gruppi così diversi forse non hanno trovato una sintesi, ma sicuramente non sono velleitarie. La situazione socio economica di tante famiglie italiane e la percezione di un futuro difficile per le nuove generazioni non sono sfortunatamente un’invenzione. L’iniziativa aveva però un grosso gap politico: la completa mancanza di una proposta. Questo gap non ha permesso di consolidare il risalto mediatico che il movimento aveva conquistato. E’ stato un caso opposto al successo che il Movimento 5 Stelle ha raggiunto; quest’ultimo non è stato solo un voto di protesta, ma anche un voto per una proposta. Durante i primi giorni di manifestazioni e blocchi stradali sembrava che il movimento avrebbe avuto un successo esponenziale, rappresentando l’esplosione di rabbia e il risveglio di un assopita cittadinanza italiana. In alcuni casi però la protesta ha assunto toni esasperati come quelli delle minacce ai negozianti che non volevano chiudere oppure quando hanno bloccato il traffico della tangenziale di Bari a volto coperto (fatto del quale sono stato testimone). Senza fare di tutta l’erba un fascio e senza intaccare la legittimità delle motivazioni, è lecito però che alcune perplessità sorgano su tutto il fenomeno. Da un lato quindi le manifestazioni hanno avuto rivolti pessimi per il movimento stesso, dall’altro ci sono già tante persone nell’arena politica che gridano contro l’euro, la classe politica e altri bersagli grossi (e generici) del diffuso scontento, probabilmente l’ennesimo movimento in questo senso ha trovato troppo poco spazio.

One thought on “Pochi forconi e tanta rabbia.

  1. Caro Renato,
    La tua analisi ancorché condivisibile è un poco superficiale.
    Mi spiego meglio: ci sono aspetti che hanno influito sul flop che non sono stati valutati correttamente.
    innanzi tutto penso che gli ambienti di Forza Nuova e casa pound non sono parte organica del movimento 9 dicembre. Non penso ci sia alcuna volontà da parte di nessuno di volerli coinvolgere. A mio avviso sono loro che sono saltati sul carro del movimento. In verità anche M5S è saltato su senza però metterci il cappello del simbolo. L’ho visto in alcune manifestazione marginali e lo ha ammesso lo stesso capogruppo Morra a la 7. Nessuna volontà quindi di tenere unite anime che sono diverse. Inoltre FN non ha alcun seguito popolare. Sono nostalgici di un regime defunto consegnato alla storia da un pezzo.
    Quanto alla mancanza di proposte concrete condivido, Ma non condivido la contrapposizione con M5S. Anche quest’ultimo ha dal punto di vista della proposta è carente. Dire di non voler governare con nessuno evidenzia carenza di concretezza. Voler uscire dall’euro senza dire come (non è prevista alcuna procedura per uscire) senza dire con quale moneta intende pagare l’energia che è di importazione senza dire quale politica monetaria attuare in contrapposizione a quella della BCE è puro populismo. IL voto M5S è un voto di protesta ed i risultati a livello locale recenti evidenziano un crollo dei consensi del 60%. Insomma M5s non ha la connotazione di un voto sulla base di una proposta. È nato come protesta e su quella si mantiene… purtroppo. La proposta del reddito di cittadinanza non è attuabile per mancanza di coperture.
    A mio avviso movimento 9 dicembre e M5S SONO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA: IL MALCONTENTO DELLA CITTADINANZA. Avrà successo: mi auguro di si ma è nell’aria un grosso cambiamento che succederà. Questo cambiamento ha cercato di coglierlo Fare, stanno cercando di coglierlo le formazioni figlie della frantumazione del pdl, voleva coglierlo ingroia come faccia presentabile di Di Pietro e De Magistris, tutti però hanno un padrino membro di qualche casta che non vanno al cuore del problema.
    Nessuno afferma che il 70% dell’economia è in mano alle istituzioni con municipalizzate fondazioni aziende di stato e aziende concessionarie ecc che operano su mercati protetti in regime di conflitto di interesse grave e permanente. Sono convinto che qualcosa cambierà speriamo in meglio il che è tutt’altro che scontato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *