SALERNO ENERGIA HOLDING, MARI E MATANO (SEL): «DOPO CENTRALE DEL LATTE IL COMUNE CERCA DI FAR CASSA SULLA PELLE DI ALTRI LAVORATORI».

Da SEL – Salerno

SALERNO – «Ci siamo compiaciuti appena ieri della scongiurata vendita della Centrale del Latte – che a nostro parere avrebbe avuto il solo scopo di “fare cassa” – ma, purtroppo, a stretto giro di posta, arrivano segnali di conferma della nostra tesi dalla Holding Salerno Energia. Si cerca infatti di mettere in discussione gli incrementi stipendiali e la retribuzione accessoria prevista, per le aziende del gruppo, dagli accordi in sede nazionale e locale». Ad affermarlo in una nota sono il responsabile Enti Locali di Sinistra Ecologia Libertà Campania, Franco Mari e il coordinatore cittadino dei circoli di Sinistra Ecologia Libertà di Salerno, Marco Matano.

 «È in atto – denunciano Mari e Matano –  il tentativo di aggirare l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro nella sua parte economica, utilizzando il comma 557 della Legge di stabilità per il 2014, benché – sostengono – sia evidente che queste società, avendo un carattere palesemente industriale e commerciale, non rientrino affatto in quella norma».

 Il comma 557 della legge 147 del 27 dicembre 2013, cosiddetta “Legge di Stabilità 2014”, recita infatti che: «è stabilita la concreta applicazione dei citati vincoli alla retribuzione individuale e alla retribuzione accessoria», ma che questo può essere applicato solo per le «singole aziende speciali e istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali ed educativi, scolastici e per l’infanzia, culturali e alla persona (ex IPAB) e le farmacie» vincolando, dunque, la predetta norma esclusivamente a quelle società «aventi carattere non industriale né commerciale» categorie nelle quale rientra Salerno Energia Holding.

 «È un tentativo maldestro che sarà probabilmente sconfitto dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, ma rimane non rinviabile una “operazione trasparenza” sulle reali condizioni delle finanze comunali. La storia recente di Salerno, con i risultati di cui tutti siamo soddisfatti, è fatta in gran parte della qualità e del carattere pubblico dei servizi locali, quindi dell’impegno delle centinaia di uomini e donne che hanno legato il proprio destino individuale al miglioramento della qualità della vita nella nostra città. Le difficoltà finanziarie del Comune di Salerno non possono ricadere sui lavoratori, siano essi dipendenti diretti o delle società partecipate», concludono Mari e Matano.

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