Caimangate/38 – metro/crescent/piazza della Libertà e decadenza : facite ammuina !!

 

 

Aldo Bianchini

 SALERNO – Ormai il caimano Vincenzo De Luca si aggrappa anche a Franceschiello, famoso o famigerato Re delle Due Sicilie e capo supremo della Regia Marina, per confondere le acque torbide e melmose in  cui lentamente ma inesorabilmente sta affondando, purtroppo !! Ho scritto purtroppo perché è l’avverbio migliore per sintetizzare il mio pensiero; e credetemi, per me che sono stato sempre dall’altra parte della barricata lungo tutto il ventennio deluchiano usare il termine <<purtroppo>> è davvero faticoso. Ma, sincerità per sincerità una volta caduto De Luca (perché, statene certi, De Luca cadrà) non vedo all’orizzonte chi possa sostituirlo con la stessa autorità che spesso sfocia in autoritarismo. Le ultime vicende relativamente alla metro, al crescent, alla decadenza ed a piazza della libertà (solo per citarne alcune !!) hanno attivato una sorta di impazzimento generale tra destra e sinistra, anche nell’ultimo consiglio comunale, con un rimescolamento di fedeltà e di tradimenti più o meno annunciati. Nella parte finale del “ventennium deluchianum” sta emergendo la parte peggiore dell’uomo De Luca: la caparbietà tipica dei lucani. Difetto che ha superato perfino l’astuzia che pure aveva contraddistinto il suo lungo impero. Ecco perché, ormai alle corde, come fece nel 1841 Federico Cafiero (ufficiale della Regia Marina di Franceschiello ha dato l’ordine <<facite ammuina>>: «All’ordine “facite ammuina” tutti chilli che stanno a prora, vann’ a poppa e chill che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ coppa e chili che stanno ‘ncoppa vann’ abbascio; chi nun tiene nient’a ffa, s’aremeni a ’cca e a ‘lla». Il voltagabbana più classico quello registrato sulla decadenza, coloro che avevano sostenuto la non decadenza ora non sostengono il caimano nel ricorso contro la decadenza. Assurdo !! Ma è la riconferma che la politica è fatta di queste cose. Sulla metro, poi, si è raggiunto l’apice dell’assurdo. Prima con Anna Ferrazzano che ha sparato a zero contro i suoi ex amici politici utilizzando una terminologia che è riserva di caccia del caimano; non ho apprezzato questo scatto d’ira della professionista salernitana. A questo punto delle due l’una: o spiega correttamente la sua posizione o dice a tutti cosa realmente conosce di quanto accaduto all’epoca della sua candidatura a sindaco, visto e considerato che dopo l’inconcepibile sfuriata non ha sottoscritto il documento a sostegno del ricorso in appello di De Luca contro la decadenza. <<Tutti colpevoli e tutti innocenti>>, ha scritto bene Paolo Russo sul suo giornale (Il Mattino) che << … Al posto dei treni (e non metropolitana, bravo !!) che univano sei quartieri, il flipper della politica, il grande ingorgo di una battaglia senza sconti. Treni fermi, sale d’attesa deserte, e pendolari (mica tanti !!) inebetiti dagli schiaffi che si scambiano le istituzioni con ogni mezzo: in video, sul web, con le invettive e gli insulti, mentre sui binari si rovescia un pacco enorme di delibere, accordi di programma, leggi, leggine che danno ragione a tutti …>>. Come spesso accade, però, Il Mattino si ferma sulla soglia del problema che è di tutt’altra natura e fa capo a quella che ho definito “la caparbia astuzia del caimano” che risulta sempre assente dai contesti e dalle decisioni più pericolose; come nel caso della gestione degli accordi per la metro. Ha prima ordinato al vicesindaco, la malcapitata Eva Avossa di sottoscrivere la delega in favore di Luca Cascone per le trattative con il Governo e con la Regione; due poveri cristi mandati al massacro o più semplicemente per <<fare ammuina>> in un contesto dove non ci sono più paletti di riferimento precisi ed invalicabili. Un po’ come è accaduto, e sta accadendo, anche all’ingegnere Lorenzo Criscuolo (responsabile del procedimento tecnico-amministrativo per conto del Comune di Piazza della Libertà fino all’ottobre 2010 epoca in cui, armi e bagagli, si trasferì alla corte di Cirielli in Provincia) recentemente avvisato per la piazza dei non miracoli. Insomma, come dire, per tutti quelli che nell’era deluchiana hanno portato il cervello all’ammasso è arrivato il tempo di essere puniti. Perché, e nessuno si rizeli, una cosa è una battaglia politica (sostegno politico contro la decadenza !!), altra cosa è una questione giudiziaria (decisione del tribunale sulla decadenza !!) che deve rimanere a se stante e ben distinta nella sua autonomia e indipendenza assoluta. E bene ha fatto il consigliere comunale avv. Luciano Provenza a non sottoscrivere il ricorso in appello (seguito poi dalla stessa Ferrazzano e da Telese, De Pascale, D’Alessio e Torre); Provenza ha saputo sempre e comunque distinguere le due vicende schierandosi, come irriducibile nel luglio e nel settembre 2013, in favore di Vincenzo De Luca e lasciando al suo destino il <<caimano>> in questo apodittico tentativo “insurrezionale” (tra virgolette !!) contro la magistratura salernitana. Come andrà a finire ? Il quadro è molto complicato e la risposta è molto difficile. Per capirne di più bisogna partire da un ragionamento molto elementare: il Governo, la Regione, le Istituzioni in genere non ne possono più della tracotanza del caimano rosso e cercano, facendo anche squallida e bassa politica, di mettergli i bastoni fra le ruote in qualsiasi occasione e per qualsiasi motivo, scavalcando le necessità e i bisogni della gente e di un’intera Città. Necessità e bisogni che non stanno nei vagoni della metro, perchè lì, se vogliamo dirci tutta la verità, non ci sono proprio. Alla prossima.

 

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