Campanelli: tra ricordo e sicurezza !!

 

Aldo Bianchini

 

SANT’ARSENIO – Su il sipario … inizia lo spettacolo … la vita continua !! Parte la terza edizione del <<premio nazionale Christian Campanelli>> per la sicurezza stradale, premio sostenuto ed organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo Monte Pruno (con il patrocinio del Ministero dell’Interno, della Commissione Europea, della Provincia di Salerno e del Comune di Sant’Arsenio). Un brivido freddo corre su per la schiena dei numerosi presenti nel teatro Comunale di Sant’Arsenio, è il vento gelido della morte e della profonda commozione che accompagna questa terza edizione del premio che cade nel nono anniversario della inaspettata, e quindi ancor più atroce, morte di Christian in quella glaciale atmosfera tra la notte di capodanno 2004/2005 e il tragico epilogo del 2 gennaio 2005. Christian lottò con tutte le sue forze, diverse ore, voleva continuare a fare il giornalista, voleva scrivere di sport e di giovinezza, voleva vivere, poi non ce la fece più, il suo destino era scritto, si lasciò andare e mollò. Invece Saverio, papà di Christian, ha lottato per lunghi nove anni, alla fine non ce l’ha fatta più a portare dentro un dolore immenso e sovrumano, ha mollato tutto e tutti ed è volato dal suo angelo che lo ha aspettato lassù, in Paradiso. E’ accaduto sabato scorso, 28 marzo 2014, dopo una vita spesa sempre e soltanto per i due adorati figli, dopo una carriera integerrima di funzionario dell’INPS, dopo aver impegnato tutto il suo amore per la famiglia; da tempo non riusciva neppure più a recarsi sul posto di lavoro, si era chiuso in se stesso, aveva mollato i freni inibitori, non aveva più voglia di rimanere su questa terra dopo quella terribile notizia che intorno alle 5.30 del mattino del 1° gennaio 2005 lo raggiunse telefonicamente come una specie di montagna franatagli addosso all’improvviso. Sul palco del teatro comunale Daniele Campanelli, figlio di Saverio e fratello di Christian, è immobile, quasi impietrito, squassato internamente da un dolore profondo e lancinante, ma è lì per il fratello e per il padre, per continuare quella che ormai è diventata la missione della sua vita. Lottare sempre e comunque per la sicurezza stradale degli altri, perché non accada a nessun altro ciò che è, purtroppo, accaduto al fratello. Soltanto così tutti potranno ricordare il compianto Christian, soltanto così egli stesso potrà quotidianamente ricordarlo. In questi ultimi giorni è stato sfiorato più volte dal pensiero di rinviare tutto a data da destinarsi, non aveva più voglia di impegnarsi, di essere presente, di parlare; la spinta decisiva gliel’hanno data loro due, Saverio e Christian, da lassù, lo hanno quasi sospinto verso il canonico appuntamento annuale e adesso lo sorreggono sul palco. La folta platea non se ne accorge, ovviamente, ma il papà ed il fratello sono lì sul palco, con lui e per lui, perché possa continuare serenamente la sua missione. E, caso strano a dirsi ed ancor più difficile a credersi, sono anche entrambi felici: Saverio perché ha finalmente raggiunto il suo pupillo e Christian perché finalmente non è più solo ed ha tutto per se il suo papà. Di questa felicità se ne è accorto anche Daniele che è ancora lì, fermo sul palco, ed il cui viso finalmente si illumina e i tratti somatici si addolciscono. D’improvviso anche il ricordo di quella tragica giornata del 5 gennaio 2005 si allontana dalla mente di Daniele e sfumano anche le parole drammatiche ma pronunciate con forza dal vescovo di Teggiano-Policastro mons. Angelo Spinillo per l’omelia del funerale di Christian nella chiesa di San Francesco di Padula: <<Le azioni di Christian, le sua attivitá, il suo bene e i suoi tanti interessi non sono stati cancellati, non sono annullati, non sono spariti, ma sono una parte di quella veritá che tutti noi cerchiamo e che con la nostra solidarietá dobbiamo fare propria per giungere al giorno della resurrezione. Solo restando insieme riusciremo a cogliere i due lati della trasfigurazione, quelli della luce e della morte che ci avvicinano all’eternitá>>. Anche il pubblico avverte e comprende il senso della trasfigurazione e la solennità del momento, si fermano i brividi di freddo, svanisce il vento gelido della morte, prevale la commozione e qualche lacrima. La vita continua, la cerimonia può partire, lo spettacolo può cominciare. Il resto, tutto il resto, il racconto della cronaca, dei premi, dei vincitori, passa decisamente in secondo piano; lo lascio volentieri agli altri

One thought on “Campanelli: tra ricordo e sicurezza !!

  1. Sono molto rattristato di quanto appreso . Sono vicino alla famiglia Campanelli Maniglia per la perdita di Cristian e del papà Saverio. Nonostante il trascorso di tanti anni sono sempre rimasti nei miei ricordi più affettuosi.
    Sebastiano Reginella

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