Qatar ai turisti: “vestitevi in modo decoroso”!

 

Maria Chiara Rizzo

Il Qatar ha lanciato una campagna sui social media diretta ai turisti in visita nell’emirato, affinché indossino abiti decorosi che non offendono la cultura del paese islamico e i valori del suo popolo. Su account twitter i promotori della campagna hanno diffuso dei post con lo slogan “reflectyourrespect” (letteralmente rifletti il tuo rispetto)e con immagini che indicano cosa è accettabile e cosa non è ammesso. In sostanza alle donne è vietato indossare mini abiti, magliette senza maniche e con bretelle, top che lasciano il ventre scoperto e leggings attillati che evidenziano le forme,  mentre agli uomini si chiede di non girare in pantaloncini e canotte che mettono in mostra il petto. L’importante è coprirsi dalle spalle alle ginocchia! Uno dei volantini che rientra nella campagna recita: “Se sei in Qatar sei uno di noi. Aiutaci a preservare i valori e la cultura del nostro paese, per favore vestiti in modo decoroso in ambienti pubblici!”.  Il piccolo emirato del Golfo ha una popolazione di circa 2 milioni di persone che seguono la sharia, in quanto principale fonte della legislazione nazionale. Attualmente il paese è dimora di17.500 cittadini di nazionalità britannica e ospita circa 40 mila visitatori ogni anno. Secondo la legge locale è un dovere di tutti coloro che risiedono oppure entrano nel paese per un periodo transitorio comportarsi in modo decoroso al fine di non oltraggiare la tradizione e i valori del posto. Tra l’altro, indossare abiti succinti, assumere comportamenti offensivi o pronunciare frasi indecenti in luogo pubblico è punibile con una multa e con la reclusione per un periodo che arriva fino a sei mesi. Il centro di cultura islamica del Qatar intende “educare gli stranieri sul codice dell’abbigliamento”, poiché, secondo quanto affermato al Gulf News da Nasser Al Maliki, il direttore delle pubbliche relazioni del centro, “il numero di stranieri in circolazione nei luoghi pubblici vestiti in modo indecoroso è in aumento soprattutto nei centri commerciali. L’atteggiamento che mostrano questi stranieri che si aggirano con abiti succinti contrasta con la nostra tradizione. Inoltre, non vogliamo che i nostri bambini abbiano davanti agli occhi questi modelli ed è per questo che abbiamo deciso di lanciare questa campagna”.

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