Nasce l’Unione Euroasiatica

 

Filippo Ispirato

Ieri, 29 Maggio, il leader russo Valdimir Putin, insieme ai presidenti del Kazakistan, Nursultan Nazarbaiev, e della Bielorussia, Aleksandr Lakashenko, hanno firmato ad Astana, capitale del Kazakistan, il Trattato per la nascita dell’Unione Euroasiatica, che dal primo gennaio dell’anno prossimo, vedrà nascere uno spazio economico unico fra i tre paesi dell’ex blocco sovietico.

Queste tre nazioni, infatti, insieme ad altre repubbliche quali la Georgia, l’Azerbaigjan, il Turkmenistan, l’Armenia, l’Ucraina, l’Uzbekistan, la Lettonia, l’Estonia, la Lituania, il Kirghikistan, la Moldavia ed il Tagikistan formavano l’ex Urss, la grande potenza sovietica, nota antagonista degli Stati Uniti.

Come si legge da un comunicato, reso noto ieri dal Cremlino, “I tre stati si impegneranno a garantire la libera circolazione di prodotti, servizi, capitali e lavoratori, e a mettere in opera una politica concreta nei settori chiave dell’economia, quali l’energia, l’industria, l’agricoltura ed i trasporti”.

L’Unione Euroasiatica funzionerà in base ai principi vigenti del WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, e avrà a disposizione un mercato di ben 170 milioni di persone, con un Pil complessivo che oggi ammonta a circa 2,7 trilioni di dollari.

Questa nuova organizzazione sovranazionale si ispira principalmente al modello dell’Unione Europea, e mira alla realizzazione di un’area di interscambio e di maggiore integrazione non solo tra Mosca, Minsk ed Astana ma alla nascita di uno spazio economico comune che coinvolga una vasta area euroasiatica, che possa comprendere al suo interno sia gli stati dell’ex blocco sovietico, che abbiamo elencato in precedenza, che altri paesi, legati sia storicamente che culturalmente ed economicamente alla Russia, come la Repubblica Ceca, la Bulgaria, la Mongolia, l’Ungheria, la Serbia, la Polonia o la Finlandia.

Spina nel fianco della nascente Unione Euroasiatica rimane l’Ucraina, storico componente dell’Unione che da poco ha deciso di congelare al momento qualsiasi decisione in merito all’adesione nell’organizzazione.

Il paese oggi è diviso tra una parte della sua popolazione filo russa, decisa sostenitrice di Putin e favorevole all’adesione nell’Unione Euroasiatica, ed una parte filo occidentale, che al contrario mira all’avvio dei negoziati per l’ingresso nell’Unione Europea.

Cosa ci sarà da aspettarsi da questa nuova Unione Euroasiatica?

Da un lato ci sono diversi sostenitori del progetto di una piattaforma di interscambio euroasiatica, che si aspettano dall’Unione una maggiore stabilizzazione politica dell’area, che di sicuro favorirà gli scambi ed il regolamento del commercio in un territorio tanto vasto quanto importante per la ricchezza di risorse naturali, gas e petrolio in primis.

Dall’altro c’è chi teme che si possa, in qualche modo, ricreare un nuovo blocco sovietico che, seppur in modo differente rispetto al secolo scorso, possa porsi in un atteggiamento di contrapposizione, più che di collaborazione, con il mondo occidentale, divenendo di fatto una nuova potenzia mondiale accanto a Usa, Ue e Cina.

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