Giffoni Film Festival: Direttamente dal carpet, cronaca di una giurata

 

Giovanna Naddeo

GIFFONI V.P. – “Questo non è un addio, ma un arrivederci. Arrivederci all’anno prossimo!”. La cittadella è sommersa da un mare di lacrime, così come lo Stadio Troisi, Il giardino degli aranci, piazza Umberto I e tutta Giffoni Valle Piana. In questo paese, che per undici giorni all’anno diventa l’ombelico del mondo per noi giovani appassionati di cinema, non c’è distinzione di razza, religione, sesso e cultura: una ragazza araba di cui non ho mai visto i capelli per via del burka abbraccia calorosamente un ragazzo statunitense. I suoi occhi lucidi e il suo eyeliner sciolto valgono più di mille parole. La cinesina che ha tediato ogni singolo ospite con le sue domande fin troppo dettagliate si scatta un simpatico selfie con Shady, il mio amico pakistano. Mentre stavamo in Sala Truffaut aspettando Ornella Muti, una delle ultime ospiti di questa edizione, Shady ha afferrato la penna e mi ha scritto sul braccio أنا أحبك. Ti voglio bene.  Questo, e molto, molto di più, è GIFFONI EXPERIENCE. “Per i giurati – ha spiegato Claudio Gubitosi fondatore e direttore del Festival, nella conferenza stampa di chiusura – è un giorno difficile, quello dei saluti. Saremo semplici anche oggi perché Giffoni non ha mai smarrito la propria semplicità, siamo cittadini di un paese che abbiamo portato nel mondo. Mi hanno chiesto in questi giorni quanti collaboratori ha Giffoni. La risposta è 120 mila. Ripeto: 120 mila. Sono tutti quelli che, attraverso i social, lavorano con noi con voglia, energia, pensieri. Tutto quello che accade a Giffoni, i talenti che arrivano, la musica, persino il colore delle magliette, sono scelte dai ragazzi”.  Sin da gennaio, infatti, tutti noi giovani giurati abbiamo preso parte alle discussioni e ai contest sul sito internet del Festival, ognuno depositando un piccolo bullone  fino a creare quella grande macchina quale è il Giffoni Film Festival. Quest’anno il numero di giurati è aumentato notevolmente e per questo siamo stati divisi in vari gruppi ma, nonostante gli orari differenti, nella “Giornata del giurato” ci sono state delle azioni rituali uguali per tutti. Cosa fa un giurato oltre a vedere film? Tantissime altre cose!  Prima di tutto i dibattiti sui film in concorso e le interviste agli ospiti (se hai un grande bel “posteriore” anche l’autografo e il selfie con l’ospite del giorno) ma per aver una visione migliore dello schermo ed esser notati vi sono diverse scuole di pensiero su quale sia il posto migliore da accaparrarsi in sala: chi preferisce le ultime file, chi corre sotto allo schermo, chi si butta con un gran balzo sugli ultimi posti della platea inferiore. Giurati, a voi la scelta! Tutta questa “ginnastica cinematografica” mette un certo appetito al giurato e allora ecco che all’ora di pranzo (ma anche mezz’ora dopo il pranzo, un’ora, due, tre ore dopo, e così fino a sera) vengono presi d’assalto gli amatissimi SPONSOR gastronomici del Festival.  Adiacente alla cittadella del cinema c’è un parco il cui accesso è consentito solo a noi giurati: questo è il nostro regno. Al parco si discute dei film in concorso ed è bello ascoltare le diverse opinioni, anche contrarie tra di loro: “Il film era apprezzabile, a volte però noioso e monotematico. Preferisco il film svedese dell’altro giorno” dice qualcuno. “ Quello di ieri è stato senza alcun dubbio il film più bello che abbia mai visto. Quando finirà il festival ho intenzione di vedere qualche altro film sudcoreano”. Ma qui nel parco si gioca, si chiacchiera, si fa amicizia anche. Si stringono amicizie per sempre. In fondo l’India non è così lontana dal Canada e in Georgia si ascoltano le stesse band rock che si amano in Spagna.  “Tutto il mondo è Paese” dice sempre mia nonna, e in effetti, nonostante lei non conosca Facebook o Skype, non ha tutti i torti. Grandi ospiti ci sono venuti a trovare quest’anno, da Matt Bomer a Claudia Gerini, dai cast di Braccialetti Rossi e Gomorra la Serie a Pif, da Luca Argentero a Francesco Arca, da Ferzan Opzeteck a Giulia Michelini, da Cesare Bocci a Paolo Conticini. “Non potrò mai dimenticare le emozioni di questa edizione” ha affermato Sara, una ragazza di Milano. “ I cinema strapieni di giorno e di notte, i ragazzi accampati con tende da campeggio sul carpet in attesa di Lea Michele e Dylen O’Brien, l’entusiasmo per i Negramaro e per i divi Richard Gere e Alan Rickman”. E’ stata un’edizione affollatissima, anche per l’intenso programma musicale che ha visto allo Stadio Comunale Troisi concerti di Negramaro, Giorgia, Rocco Hunt, Coez, Gemitaiz, Emis Killa e gli Zero Assoluto. Il Giffoni Film Festival è, come l’ha definito qualcuno, una esperienza di “valutazione e analisi del panorama mondiale del cinema per ragazzi in cui vengono raccolti in rassegna importanti di produzioni di livello internazionale realizzate da grandi registi o autori emergenti.” Il Giffoni Film Festival è anche “il più grande polo creativo del Sud Italia”. Il Giffoni Film Festival ce lo invidia tutto il mondo perché il Giffoni Film Festival siamo… NOI GIOVANI!!!

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