DITTE INDIVIDUALI EXTRA UE, MAROCCO PAESE LEADER IN CAMPANIA

Da uff. stampa ANCE

SALERNO – Ritorna a crescere, nel II trimestre del 2014, il numero delle imprese guidate da immigrati. In Campania il paese leader è il Marocco. Sono 6.247 i cittadini marocchini titolari di imprese individuali nella nostra regione. In termini percentuali queste imprese rappresentano il 25,9% del totale complessivo delle imprese individuali che fanno riferimento a titolari di nazionalità extra UE (24.144). I dati sono stati elaborati dal Centro Studi ANCE Salerno sulla base dell’indagine trimestrale condotta da Unioncamere ed Infocamere (Registro delle Imprese delle Camere di Commercio).

«Anche in Campania – evidenziano gli analisti del Centro Studi ANCE Salerno – si conferma la leadership degli autoimprenditori marocchini che risultano particolarmente inseriti nel processo di emersione dalla zona grigia grazie alle specializzazioni maturate in due comparti rilevanti come il commercio e i trasporti. Siamo in presenza di un fenomeno che assume sempre più peso in termini numerici, a giudicare dal saldo del II trimestre dell’anno in corso nella dinamicizzazione dei flussi relativi al circuito imprenditoriale di base delle economie regionali».

«Va, inoltre, segnalata – sottolineano ancora dal Centro Studi ANCE Salerno – la complessiva ripartenza del fenomeno delle imprese individuali: inevitabile considerare che il ricorso a questa forma giuridica è dovuto in larga parte al processo di precarizzazione del lavoro che coinvolge tutti i profili professionali spendibili nei segmenti produttivi più rilevanti».

Se si raffronta la media campana (25,9%) a quella nazionale (19,3%), sempre nell’ambito delle ditte individuali con titolari marocchini, risulta un trend medio superiore di 6,6 punti percentuali. In Campania è concentrato il 7,4% di imprese individuali con titolari extra Ue diffuso su tutto il territorio nazionale ed il 10% di imprese individuali sempre con titolare di origine marocchina.

In particolare, si tratta di autoimprenditori impegnati principalmente in due settori (commercio e trasporti). In ambito nazionale le imprese con titolare marocchino rappresentano il 31,9% delle ditte individuali con titolare immigrato impegnato nel commercio ed il 15,8% delle ditte individuali con titolare immigrato impegnato nei trasporti. Va anche segnalato che gli autoimprenditori marocchini sono i più numerosi (sempre tra la rappresentanza extra UE) in 11 regioni su 20 con il primato che appartiene alla Calabria (55% di tutte le imprese di immigrati con sede nella regione), seguita dalla Valle D’Aosta (35,3%).

 

Le province

A livello regionale le imprese individuali sono 303.768, di cui 24.144 intestate a cittadini extra UE (7,95%). Nel contesto dei territori provinciali la maggiore concentrazione in termini numerici si registra a Napoli (10.471 ditte, 8,16% sul totale delle imprese individuali); segue Caserta (6.778, 12,57%); il Salernitano (4.687, 6,56%); l’Irpinia (1.389, 5,6%); il Sannio (819, 3,62%).

Nel complesso in Campania l’incidenza delle imprese individuali con titolarità extra UE sul totale di questa tipologia di impresa si attesta al 7,95%, 2 punti in meno della media nazionale (9,96%).

 

Lo scenario nazionale

L’analisi dei flussi inerenti la cosiddetta imprenditoria di immigrazione «continua ad indicare nel Marocco – si legge in una nota di sintesi di Unioncamere – il Paese in assoluto più prolifico di titolari di provenienza extra UE (62.676, pari al 19,3% di tutti gli imprenditori individuali immigrati operanti alla fine di giugno). Seguono più staccate la Cina (14,2% del totale), l’Albania (9,4%) e Bangladesh (7,1%)».

Il presidente di ANCE Salerno, Antonio LOMBARDI: «POSITIVO IL CONTRIBUTO DEGLI IMMIGRATI, OCCORRE TUTELARE I LORO DIRITTI E VIGILARE SUL RISPETTO DELLE REGOLE»

«È evidente – dichiara il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – che si va definendo una nuova geografia dell’immigrazione anche nelle regioni meridionali sempre più legata ai processi di inserimento nel circuito legale della produzione. È senza dubbio un fenomeno positivo in quanto contribuisce a rendere più dinamico il contesto economico. In ogni caso – continua Lombardi – occorre monitorare questi trend prima di tutto per tutelare i diritti di un numero così consistente di autoimprenditori, ma anche per assicurare il rispetto delle regole in maniera omogenea, tenendo conto che questi processi si inseriscono in un quadro più complessivo di sfaldamento delle tradizionali forme di contrattualizzazione delle professionalità». «In altre parole – conclude Lombardi – a cominciare dal settore delle costruzioni diventa fondamentale incanalare in maniera positiva queste nuove energie evitando alterazioni del mercato che finiscono per danneggiare sia i lavoratori che le imprese».

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