Orcel e Arendt, due miti diversi ma uguali

di Barbara Filippone

Era il 14 ottobre 2007 quando venne affissa in Corso Vittorio Emanuele a Palermo una targa che si aspettava da più di 70 anni. E già allora molti palermitani iniziarono a chiedersi chi fosse Giovanni Orcel;  proprio nella giornata del 14 ottobre ricade il suo anniversario di morte e  il sindaco Leoluca Orlando in ricordo dell’assassinio del sindacalista, avvenuto il 14 ottobre 1920, al quale il Comune di Palermo, oltre la lapide collocata nell’antico Cassaro  gli ha intitolato lo scorso marzo lo slargo antistante l’ingresso dei Cantieri Navali: “Continua a essere forte l’esigenza di fare memoria viva e quotidiana del sacrificio di Giovanni Orcel, in un tempo nel quale deviazioni dello Stato e leggi inadeguate potevano compromettere la Costituzione repubblicana antifascista e il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini”. Così ha dichiarato il sindaco in questa giornata di memoria… Onorando la memoria di Giovanni Orcel, abbiamo il dovere di inventare nuove strategie di lotta e un nuovo modo di collocare il sindacato nella società, perché diciamolo pure il sindacato è davvero l’ultimo gradino nella lotta alla disoccupazione, i primi lavoratori non vi credono più e non ne hanno più alcuna fiducia….

Giovanni Orcel era un dirigente sindacale della Fiom-Cgil, il “mitico” sindacato dei metalmeccanici. Aveva provato a costruire l’unità tra gli operai e i contadini e fu colpito a morte da un sicario della mafia, la sera del 14 ottobre 1920, proprio in quel posto, a due passi da quello che era stato uno splendido convento dei Padri Gesuiti e che oggi è la sede della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana. E mentre a livello locale si commemora la sua morte per non dimenticarla, a livello globale il mitico motore di ricerca Google commemora il 108° anniversario della nascita questa volta di Hannah Arendt e le dedica il doodle di oggi, in cui una foto-disegno un po’ ingiallita la raffigura mentre sorridente si diletta a scrivere circondata dai suoi libri. Hannah una combattente di ogni discriminazione e razzismo, la sua lotta nella conferma che la sua teoria della banalità del male le fece trovate tanti nemici, anche tra i suoi colleghi ebrei, perché riuscì quasi a giustificare l’operato dei tedeschi nella loro espressione più drammatica del totalitarismo in cui la civiltà tedesca doveva primeggiare.

Orcel e Hannah uguali nella lotta alle ingiustizie dove entrambi trovarono i nemici proprio nelle file degli appartenenti alle proprie cerchie di amici, colleghi e attivisti. Motivi diversi li hanno indotti il primo a fare in modo che una protesta pesante di 250 operai al cantiere navale di Palermo, annoverata oramai  nella «mitologia» del movimento operaio avvenuta il 4 settembre 1920, si ritrovasse contro anche gli esponenti del socialismo riformista, che vedevano nella sua attività una «rottura rivoluzionaria» col vecchio ordinamento corporativo del mondo del lavoro; la seconda, la Arendt, che scrisse molti saggi analizzando la natura del potere, i meccanismi che portano al totalitarismo e più in generale temi come l’autorità e la politica, si ritrova proprio nella sua ultima parte di vita, in occasione di una serie di resoconti sul processo al gerarca nazista Eichmann, che furono poi raccolti e riorganizzati nel libro La banalità del male, la Arendt teorizza che la mancanza di memoria e l’incapacità di avere un dialogo con se stessi – per rielaborare i propri pensieri e le cose che si fanno – possono portare persone tutto sommato ordinarie a compiere azioni terribili e malvagie. Nel caso della Germania nazista, il fenomeno portò molti individui a non sentirsi responsabili dei loro crimini e permise a buona parte della popolazione di essere condiscendente con il regime; questo le portò non pochi problemi con gli amici ebrei di sempre.

La rievocazione di questi due personaggi così diversi, per chi avrà la possibilità di conoscerli attraverso i libri, porterà a ciascuno di noi, una ricchezza di significato nell’interpretazione della vita che può contribuire ad essere migliori nella nostra vita di tutti i giorni… consiglio vivamente di dedicare loro un po’ del nostro tempo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *