Diamo tempo al tempo, quale risposta agli oltraggi

Da Luca Roncolato
ROMA – Papa Francesco durante l’omelia di oggi, venerdì 17 aprile 2015, ha spiegato quale sia il modo cristiano di reagire alle provocazioni e più in generale ai “cattivi pensieri“: il Santo Padre prendendo spunto dalle Letture del giorno ha illustrato quale sia il cammino da seguire per “arrivare al giusto, alla pace“. Prendendo spunto dalla Prima Lettura (At 5, 34-42), il Santo Padre ha invitato a frenare il primo istinto, quello che viene quando qualcuno ci offende, dando invece “tempo al tempo“. Lasciare che sia il tempo a sbollire gli animi permette allo Spirito Santo di poter intervenire e agire per creare la pace. Dare tempo al tempo, infatti “serve a noi, quando abbiamo cattivi pensieri contro gli altri, cattivi sentimenti, quando abbiamo antipatia, odio“, ha detto Bergoglio. Invece di “lasciarli crescere” è bene “fermarsi, dare tempo al tempo“. “Il tempo ci fa vedere il giusto delle cose e mette le cose in armonia. – ha poi proseguito il Vescovo di Roma – Mentre se tu reagisci nel momento della furia, sicuro che sarai ingiusto. Sarai ingiusto. E anche farà male a te stesso“. Nel momento, infatti, siamo dominati dall’orgoglio e questa è una tentazione: “l’orgoglio dei primi ti porta a voler uccidere gli altri” mentre la risposta cristiana è “l’umiltà, anche l’umiliazione, ti porta a somigliarti a Gesù“. Il cristiano deve scegliere l’umiliazione “non perché l’umiliazione sia bella, no, quello sarebbe masochismo – ha dunque spiegato Papa Francesco – ma perché con quell’umiliazione tu imiti Gesù“. “In questo momento in cui tanti fratelli e sorelle nostri sono martirizzati per il nome di Gesù – ha dunque concluso il Santo Padre – loro sono in questo stato, hanno in questo momento la letizia di aver sofferto anche la morte, in nome di Gesù“. Come cristiani, di fronte agli oltraggi, siamo dunque chiamati a decidere tra due possibili risposte, “due atteggiamenti: quello della chiusura che ti porta all’odio, all’ira, a voler uccidere gli altri – ha detto – quello dell’apertura a Dio sulla strada di Gesù, che ti fa prendere le umiliazioni, anche quelle forti, con questa letizia interiore perché stai sicuro di essere sulla strada di Gesù“.

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