SALERNITANA: il bacio di Giuda ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Molto difficilmente parlo di sport, non voglio essere scambiato per chi sa tutto e di tutto, compreso le “sciuscelle”. Nonostante un mio antico vissuto di “sport agonistico” nei primi anni ’60 (al tempo di Ricci, di Frasca, di Moscarelli, di Cincione e tanti altri), nonostante un tesserino di giornalista ottenuto grazie alla mia collaborazione come corrispondente del quindicinale sportivo bolognese “Match Ball”, ho sempre prediletto la cronaca giudiziaria, anzi il commento della cronaca giudiziaria per via della mia conoscenza lavorativa delle Preture e dei Tribunali. Mi accingo, e non senza difficoltà, a parlare oggi della Salernitana Calcio, del suo travolgente campionato e della sua promozione in “B” dopo una quindicina di anni dall’ultima volta. Lo faccio perché a tanto sono stato sollecitato da una fotografia pubblicata su “Il Mattino” di ieri (giovedì 30 aprile) che ritrae un tifoso sfegatato baciare il presidente Claudio Lotito. Un momento di euforia dopo la vittoria-promozione contro il Barletta, un abbraccio con bacio sicuramente convinto, un presidente che sprizza convinta felicità da tutti i pori, gli applausi sfrenati, il corteo rumoroso per le vie della città, e la promozione finalmente raggiunta dopo cadute e fallimenti, dopo presidente politicizzati e sindaci tesi a sfruttare il momento magico. E’ accaduto ed accadrà. Ma quante volte abbiamo visto queste scene e, soprattutto, questi abbracci e baci stringenti, quasi asfissianti ? E quante volte abbiamo assistito alla caduta dei miti (presidenti, calciatori, allenatori, ecc.) al primo stornire di fronde ? Tantissime volte è la risposta giusta. In tante occasioni abbiamo assistito all’annullamento del messaggio sportivo per far posto nel migliore dei casi all’aggressione verbale e alle pubbliche ingiurie verso presidenti, calciatori, allenatori, anche con la collaborazione non indipendente della stampa sportiva locale. Certo fa bene Claudio Lotito a godersi questi momenti di inebrianti successi ma deve stare molto attento al momento in cui il passo cambierà e verrà “precipitato” anche lui negli inferi da una “popolazione sportiva” che sportiva non è, almeno in quelle frange di facinorosi che frequentano e governano soprattutto le scalinate della mitica curva sud. A Salerno ne abbiamo viste di tutti i colori, dal bel calcio allo zero assoluto, dai grandi e intraprendenti presidenti a quelli che hanno portato la società al fallimento (forse per non meglio calcolati interessi personalistici !!). E quante assonanze si possono riscontrare tra i presidenti vincenti: Michele Gagliardi, Peppino Soglia, Aniello Aliberti e Claudio Lotito (solo per ricordarne alcuni); tutti dopo la vittoria hanno assicurato la nascita e la sviluppo della “casa della Salernitana” per i ritiri della prima squadra e per la cura delle giovanili; Gagliardi, Soglia e Aliberti non ci sono riusciti, non lo hanno potuto fare o non lo hanno voluto fare (non lo sapremo mai !!). Chi la voleva nel Vallo di Diano in comunione con un centro termale, chi la voleva a Castel San Giorgio e chi la voleva a Giffoni Valle Piana, niente di niente, solo fatue promesse. Adesso, dopo l’enfasi del trionfo, anche Claudio Lotito si è lanciato nella promessa della casa da far nascere ad Eboli. Vedremo !! Qualcuno, però, mi faccia il piacere di avvertire Claudio Lotito che a Salerno il popolo sportivo, quello verace e non facinoroso, sa aspettare, sa sopportare, ma non vuole essere preso in giro, altrimenti sono guai seri. Va bene la processione di San Matteo, vanno bene gli abbracci con il sindaco, va bene tutto, ma alla fine il tifoso della Salernitana vuole i risultati, quelli che solo il campo sa dare al di là delle smancerie e delle facili promesse. Soprattutto Lotito non si fidi dei baci a tutto campo, degli applausi scroscianti e dei titoli a tutta pagina; tutte queste cose lo possono tradire in men che non si dica, proprio come accadde al tempo di Giuda. E poi è la fine

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