SANITA’: l’on. Gambino pro assistenza domiciliare

Da Annarosa Sessa

NAPOLI – Il Consigliere Regionale Alberico Gambino scrive al Direttore Generale dell’Asl Salerno1 e chiede di affiancare al nuovo personale impegnato nell’assistenza domiciliare ai diversamente abili quello già in servizio precedentemente almeno per un mese.

Di seguito il testo della nota

“Egregio Direttore Generale,
rientra sicuramente nell’ambito delle decisioni di codesta Direzione Generale procedere, come ha fatto, alla riorganizzazione del sistema operativo di assistenza e cura domiciliare dei soggetti diversamente abili anche ricorrendo a strutture e personale esterno all’Azienda sanitaria.
Ritengo, però, che la delicatezza delle problematiche di cui si discute, la sensibilità anche psicologica dei pazienti interessati, la capacità straordinaria che hanno essi di affezionarsi agli operatori che li hanno assistiti per anni, siano aspetti ed elementi che debbono essere tenuti in debito conto allorchè si passa da un sistema vigente ad uno diverso fatto di metodi e persone nuove.
In tal senso credo che sia stato un errore non prevedere, all’atto dell’avvio del nuovo sistema largamente inteso, un periodo temporale di affiancamento del nuovo personale con quei soggetti che hanno per anni assistito, curato, supportato detti pazienti in modo da consentire che essi si abituassero agli inevitabili nuovi metodi, nuovi volti, nuove sensibilità, nuove sicure capacità umane e professionali.
Tanto perché, come sta avvenendo, è umanamente e professionalmente comprensibile, e per certi aspetti logico, che creature straordinariamente sensibili abbiano difficoltà iniziali ad abituarsi ai nuovi assistenti e conseguentemente siano più facilmente soggette a rifiutare, psicologicamente parlando, assistenza e cura da parte di professionisti sicuramente bravi ma non conosciuti fisicamente, caratterialmente, professionalmente.
Caro Direttore,
mi giungono continue segnalazioni di pazienti che vivono difficoltà enormi ad adattarsi a tale cambio di sistema, con tutto quello che esso comporta, con ripercussioni negative che incidono sulla capacità di recupero della propria condizione invalidante.
In particolare ho avuto lo straordinario privilegio di conoscere e visitare, più volte, la bellissima Aurucci Alessia che sta vivendo, in conseguenza del cambio di sistema e personale di cui trattasi, momenti di gravissima difficoltà ad adattarsi al nuovo sistema tanto da rifiutarsi, a volte, di essere addirittura avvicinata se non dalle persone che per anni l’hanno assistita e supportata.
Per questi pazienti, come la piccola Aurucci Alessia, sarebbe necessario un Suo autorevole intervento finalizzato a consentire almeno un altro mese di affiancamento del nuovo personale con quello prima impegnato in questa attività, al fine di consentire ad essi di abituarsi, adattarsi ed infine accettare nuovi sistemi, nuove affettività, nuovi afflati umani indispensabili in patologie e condizioni di simili gravità.
Non credo che una previsione ed autorizzazione di tal genere abbia un costo, laddove esso comporti un costo, insostenibile per il bilancio della ASL Salerno , né credo che essa incida negativamente sull’organizzazione complessiva delle attività erogate dall’Azienda.
La prego, quindi, di intervenire urgentemente, di valutare e approfondire questa mia sollecitazione e, soprattutto, la problematica evidenziata in modo da consentire alla piccola e cara Aurucci Alessia, ed agli altri che vivono le stesse condizioni, di poter gradatamente adattarsi al nuovo sistema potendo contare su sensibilità vecchie e nuove che, unite, le forniscano fiducia, serenità e rafforzamento della propria convinzione che nulla è cambiato e che è amorevolmente assistita e supportata.
Sicuro di poter contare sulla propria disponibilità colgo l’occasione per porgerLe distinti saluti.”

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