Crescent – Termovalorizzatore – Decadenza: un ingorgo giudiziario senza precedenti … tra tribunale, appello e Corte Costituzionale

Aldo Bianchini

SALERNO – Un ingorgo giudiziario senza precedenti quello che aspetta il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il kaimano, dalla seconda metà di dicembre alla fine di febbraio del prossimo anno. Un ingorgo su cui vigilerà, credo, molto attentamente il nuovo avvocato penalista del governatore, Andrea Castaldo, subentrato all’amministrativista Antonio Brancaccio in un momento molto delicato per la vita politica di Vincenzo De Luca. Le premesse di un superamento in bellezza, di quello che in tanti già indicano come il periodo nero del kaimano, le ha già buttate sul tavolo il valente penalista che è riuscito a convincere il suo assistito a presentarsi in aula, per il proceswso d’appello sul termovalorizzatore, il prossimo 15 gennaio per rendere dichiarazioni spontanee dinanzi ai giudici di appello e di una corte presieduta da Michelangelo Russo che, a fasi alterne, è stato anche molto vicino alle posizioni politiche e personali dell’uomo indubbiamente più forte dell’intera regione, e non solo. Sarà tutto da vedere e da commentare il momento in cui i due incroceranno lo sguardo nell’aula “B” del secondo piano del palazzo di giustizia sotto gli occhi impietosi delle telecamere e dei flash sempre che i media saranno ammessi in massa per l’eccezionale evento mediatico-giudiziario. All’inizio parlavo di ingorgo ed è giusto definirlo così, anche se in un recente passato ci sono stati altri momenti cruciali dal punto di vista giudiziario con udienze, sentenze e ordinanze che si accavallavo l’una all’altra. Ma questa volta è diverso, molto diverso; in ballo ci sono tre processi molto importanti che potranno decidere il futuro politico del governatore e, soprattutto, potranno rimandarlo a casa o dargli la possibilità di lavorare come realmente gli piace fare senza perdere tempo con strani “reati linguistici” che impediscono qualsiasi tipo di programmazione e di progettazione territoriale. Si comincia il 18 dicembre 2015 con la Corte Costituzionale che, se qualcuno si preoccuperà di trovare il fascicolo procedurale stranamente smarrito in occasione della prima udienza, dovrà decidere in merito all’applicazione serena e severa della “legge Severino” nei confronti del neo governatore. Da un momento all’altro dovrebbe poi essere convocato dalla Procura della Repubblica di Roma che deve sentirlo, come persona informata sui fatti, per la vicenda della presunta “induzione alla corruzione” di una giudice del tribunale civile di Napoli che ha mietuto, al momento, soltanto la testa di Nello Mastursi. All’inizio del nuovo anno, subito dopo l’Epifania, saranno scintille con due processi delicatissimi e pericolosissimi; per il Crescent l’ex sindaco è imputato con altri 21 soggetti, per il termovalorizzatore è imputato insieme a Domenico Barletta e Alberto Di Lorenzo.

Solo per la cronaca intendo ricordare a chi lo avesse dimenticato che per il termovalorizzatore e per la caparbietà con cui De Luca voleva realizzarlo si arrivò perfino ad interrompere un consiglio dei ministri (presidente Berlusconi e ministro la Carfagna) con la complice attività di intermediazione proprio della Carfagna in favore di Bersani e De Luca per trombare Cirielli che pretendeva la titolarità per la realizzazione dell’impianto di incenerimento dei rifiuti e ribaltare le scelte delle imprese interessate alla sua costruzione. All’epoca la Carfagna era sposata con Marco Roma, titolare con il cognato Claudio Lotito di varie imprese di costruzione, interessato forse all’appalto di quel lavoro pubblico per poi concorrere alle buone sorti della Salernitana Calcio che, da sempre, sono andate di pari passo con la storia politica della Città e della Provincia. Se dimentichiamo o facciamo finta di dimenticare questi passaggi fondamentali non si può capire l’aspra battaglia politica che ha caratterizzato questi ultimi anni dello scontro destra-sinistra e che ha consentito alla magistratura di ficcarci, a buon diritto, il naso. Ma su queste vicende, che del resto in passato ho già trattato, ritornerò nelle prossime puntate. Per ora fermiamoci all’ingorgo; per Il Crescent il processo è ancora al primo grado di giudizio e le udienze finali sono state già fissate per il 19 gennaio, 4 e 23 febbraio senza possibilità di nuovi giochetti dei rinvii come ha precisato il presidente della 2° sezione penale Vincenzo Siani; per il termovalorizzatore l’iter è ancora più stretto, si tornerà in aula l’8 gennaio, il 15 dovrebbe essere presente De Luca, il 26 gennaio le arringhe difensive e, infine, il 5 febbraio la sentenza. Una sentenza che assume una valenza pregnante rispetto a tutte le altre storie giudiziarie. Ma avremo tempo e modo di parlarne nelle prossime settimane.

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