Comunali 2016: “Azione Punto Rosso” … arrivano i socialisti

Aldo Bianchini

SALERNO – Irrompono sulla scena della politica, con un certo rumore, i socialisti della vecchia guardia che non hanno mai smesso di credere nel socialismo, quello puro, quello che emana un profumo particolarmente denso di idee. Nella vecchia e paludata, ma densa di storia, “Sala Moka” che ha visto nei decenni passare una buona parte della storia salernitana sono, dunque, ritornati i socialisti … finalmente !! E si tratta di socialisti che hanno scritto pagine molto importanti della vita politica salernitana: Gianni Iuliano (già senatore e vice presidente della Provincia), Gennaro Mucciolo (a lungo consigliere regionale), Enzo Farace (già consigliere provinciale). Sotto la spinta del giovane e intraprendente Pasquale Mucciolo (figlio d’arte) diversi noti socialisti hanno fatto capilina in sala, tra i tanti va sicuramente annoverato Marco Petillo (consigliere comunale di Salerno in carica). “Abbiamo l’ambizione -ha affermato l’Avv. Mucciolo- di intervenire, con spirito libero, sulle problematiche politiche che investono il vivere delle realtà locali, regionali e nazionali. Entreremo nel merito delle questioni per offrire un contributo di confronto il più possibile costruttivo, ma anche per esprimere eventuali dissensi rispetto alle questioni che non condividiamo. I campi di intervento previsti dallo statuto sono tanti, vanno dall’ambiente alla sanità, dalle politiche sociali ai trasporti, dalla scuola alla ricerca scientifica e tecnologica, dalle riforme istituzionali e costituzionali alla promozione della cultura…”. Secondo il sen Gianni Iuliano il “Punto Rosso” dovrà essere un punto fermo, aperto, libero; insomma un movimento politico in grado di porsi come alternativa ai partiti che sono ormai vittime dei personalismi esacerbati che non consentono la dinamica dialettica che è stata l’anima e la forza dello storico PSI (Partito Socialista Italiano. Il “Punto Rosso -ha detto Iuliano- dovrà sapersi porre non solo come alternativa per cercare di risanare l’ampio baratro esistente tra la politica e la gente, ma anche come controcanto ai potenti di turno per riportarli sulla strada della ragione e della concertazione. Non vivo di ricordi e sono pienamente presente tra la gente e nella società civile che chiede di capire e di entrare nei percorsi decisionali attraverso il ripristino delle conferenze di servizi che un tempo marcavano la vita e l’attività politica. Non posso credere che la nostra Carta Costituzionale, firmata da Calamdrei e da Parri, debba essere modificata e sconvolta da ragazzine e ragazzini che, probabilmente, non hanno mai capito la lezione che ci viene dai grandi Padri della Patria, molti dei quali avevano nel loro animo il profumo delle idee socialiste”. A mio avviso, il Punto Rosso si pone, oggi come oggi, al centro del dibattito (quale insalutato ospite d’onore) cittadino e provinciale che è sbocciato quasi in silenzio per cercare di riannodare tutte le anime socialiste intorno ad un unico obiettivo nella prospettiva delle imminenti consultazioni elettorali amministrative della prossima primavera. Si tratta soltanto di aspettare qualche mese per capire se dopo oltre venti anni i nostri socialisti saranno in grado di ritornare a far brillare quella stella che ha ancora tantissimi seguaci in giro per tutto il Paese anche se quasi nessuno, ormai, dice di essere socialista. Quelli del Punto Rosso lo hanno rivendicato con convinzione e con fermezza il loro incontestabile essere socialista nel segno che qualcosa davvero potrà essere riavviato nella complessa macchina politica che dovrebbe governare i futuri destini della città di Salerno e dell’intera provincia.

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