FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO LE INTERAZIONI FARMACOLOGICHE

 

Di Alberto Di Muria (titolare farmacia Di Muria)

PADULA – Le interazioni farmaco-farmaco possono avvenire ogniqualvolta un paziente prende due o più farmaci. Con l’aumentare dell’età media della popolazione è sempre più frequente il fenomeno della cosiddetta politerapia perché i pazienti devono assumere più farmaci per far fronte alle diverse patologie.

Quando un farmaco A interagisce con un farmaco B, ci sono tre possibili conseguenze: il farmaco A può intensificare l’effetto del farmaco B; il farmaco A può ridurre l’effetto del farmaco B; la combinazione può produrre una nuova risposta non vista con ciascun farmaco usato da solo.

Le interazioni potenzianti possono essere benefiche o negative. Un’interazione potenziante che aumenta gli effetti terapeutici è chiaramente benefica, mentre, al contrario, un’interazione potenziante che intensifica gli effetti avversi è chiaramente negativa. L’interazione tra sulbactam ed ampicillina rappresenta un’interazione potenziante benefica. Quando viene somministrata da sola, l’ampicillina va incontro ad una rapida inattivazione da parte di enzimi batterici. Il sulbactam inibisce questi enzimi, e quindi prolunga ed intensifica gli effetti terapeutici dell’ampicillina.

L’interazione tra aspirina e warfarin rappresenta invece un’interazione potenziante negativa. Il warfarin è un anticoagulante usato per sopprimere la formazione di coaguli sanguigni. Sfortunatamente, se il dosaggio di warfarin è troppo alto, il paziente è a rischio di sanguinamento spontaneo. Come il warfarin, anche l’aspirina sopprime la coagulazione. Di conseguenza, se aspirina e farfarin vengono presi insieme, il rischio di sanguinamento spontaneo è significativamente aumentato.

Come per le interazioni potenzianti, le interazioni inibitorie possono essere benefiche o negative. Le interazioni inibitorie che riducono la tossicità sono benefiche; al contrario, le interazioni inibitorie che riducono gli effetti terapeutici sono negative. Ad esempio, il propranololo, un farmaco betabloccante, può ridurre gli effetti terapeutici dell’albuterolo, farmaco usato contro l’asma. Viceversa l’uso del naloxone per trattare l’overdose da morfina è un esempio eccellente di interazione inibitoria benefica.

Raramente, la combinazione di due farmaci produce una nuova risposta non vista con ciascun agente da solo. Ad esempio quando alcool e disulfiram vengono combinati, ne può risultare una serie di risposte spiacevoli e dannose che non compaiono quando vengono usati singolarmente; per questo  il disulfiram viene usato per trattare l’alcolismo.

Da quanto detto si deduce l’importanza del consiglio di una persona esperta, come il medico o il farmacista, per evitare pericolose interazioni.

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