Voglio vederti danzare: un viaggio estatico dal satiro di Mazara al satiro di Armento

Aldo Bianchini

 

PADULA – “Voglio vederti danzare – Un viaggio estatico dal satiro di Mazara al satiro di Armento” (Bonfirraro editore) è, in ordine di tempo, l’ultimo lavoro letterario di Emilio Sarli (avvocato-scrittore di Padula); un lavoro che verrà presentato domenica 29 ottobre 2017, alle ore 18.00, nella sala consiliare del Comune di Padula.

Ogni volta che mi trovo di fronte ad una recensione di un’opera letteraria è sempre difficile capire da dove cominciare; da un lato bisogna rispettare le idee dell’autore, dall’altro bisogna far capire agli eventuali lettori di cosa si sta parlando.

Nel caso specifico di Emilio Sarli riesco subito a trovare l’ispirazione perché è lo stesso autore a spalancare un’autostrada con poche ma esaustive parole che, spesso, non fanno parte della prefazione ma vanno ricercate nei tanti altri “angoli” che le sue opere offrono all’attenzione dell’osservatore.

Nella specifica fattispecie all’inizio del libro l’autore ha sapientemente esposto due massime che soltanto all’apparenza sono distanti milioni di anni luce tra loro, ma che nella sostanza potrebbero voler dire la stessa cosa, pur tuttavia non incontrandosi mai.

La prima massima è addirittura di Albert Einstein e risale al 1929: “Esseri umani, piante o polvere cosmica: tutti danziamo su una melodia misteriosa intonata nello spazio da un pifferaio invisibile”; la seconda è molto più semplicemente di Emilio Sarli: “Il mio passato è nella campagna assolata in quel viale di gelsi, in quel canto della piazza”; le due massime sembrano l’una l’antitesi dell’altra anche se in definitiva intendono rappresentare la stessa cosa: l’uomo e le sue emozioni che scorrono lungo un fiume di sentimenti e di ricordi. Nel leggere le due massime ho pensato che, forse, era giusto fermare il mio commento proprio sulle parole in esse contenute, perché sono parole molto esplicative e, seppur discutibili, anche profondamente giuste.

La danza, la libertà che solo la danza sa dare, viene esaltata da uno scienziato notoriamente ateo e da un uomo di cultura sicuramente religioso; c’è quindi un punto di incontro incontestabile. E dove queste due entità tanto differenti possono incontrarsi se non in un viaggio ideale, quasi estatico e non solo perché viengono rapiti e coinvolti in una contemplazione surreale, lungo i sentieri della vita. Lo scienziato ateo libra le sue emozioni nello spazio infinito e poco reale, lo scrittore si ferma più prudentemente sul pianeta Terra e si sorprende (molto verosimilmente !!) a guardare dalla piazza verso il viale dei gelsi della campagna, un viale che riesce a mettere sotto la stessa connotazione il passato e il presente, la ruvida e sana campagna con la modernità di una piazza festante, per proiettare la sua visione estatica verso il futuro in una sorta di unione finale con la visione virtuale dello scienziato Einstein. Come dire !!, Emilio Sarli riesce a fondere le due cose per farne sicuramente un romanzo, tra narrativa e saggistica, che partendo da molto lontano arriva fino ai nostri giorni, e non solo.

Potrebbe anche non essere così, per carità è giusto lasciare all’autore tutta la cripticità del suo pensiero; ma se così non è ci si dovrebbe anche chiedere perchè la scelta di un accostamento tra due massime che apparentemente sono distanti anni luce, tanto per rimanere in linea con le affermazioni di uno scienziato che seppure molto contestato è ancora oggi un punto di riferimento unico per tutta l’umanità.

Lo scrittore Emilio Sarli proprio sull’onda di queste riflessioni è riuscito, a mio opinabile avviso, a coniugare in maniera perfetta due satiri completamente diversi; il primo di Mazara ( in Sicilia) e l’altro di Armento (in Lucania) che probabilmente nell’antichità rappresentavano due realtà molto dissimili tra loro ed unite soltanto (come nel caso dello scienziato e dello scrittore) dal filo sottilissimo della realtà della vita che, all’epoca, trovava forse dignità sociale nell’esigenza di incontro tra culture diversissime e, spesso, contrapposte.

Emilio Sarli, amante della mitologia, ha ricreato un viaggio ideale che porta al finale e, forse, fatale incontro tra il satiro danzante di Mazara con il satiro pugnante di Armento in un libro da leggere tutto d’un fiato, innanzitutto perché l’autore sa farsi leggere con molta facilità e poi perché la vicenda narrata, tra fantasia e sensazioni umane e astratte, non solo è interessante dal punto di vista letterario, ma anche perché potrebbe presto essere ricondotta in una “piece teatrale” o cinematografica.

Domenica 29 ottobre, come dicevo in apertura, l’opera sarà presentata al pubblico nella sala consiliare del Comune di Padula; per i saluti di rito interverranno il sindaco e l’assessore alla cultura del Comune, Paolo Imparato e Filomena Chiappardo e il direttore generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, una banca sempre e comunque presente quando deve essere dato alla cultura il giusto supporto promozionale; la relazione sull’opera sarà svolta dal prof. Vincenzo Maria Pinto; la guida della serata sarà affidata al noto giornalista televisivo Pietro Cusati.

Chi è Emilio Sarli ?

Emilio Sarli è avvocato e studioso, componente della Società Salernitana di Storia Patria e membro del direttivo del Centro Studi e Ricerche Pietro Laveglia. Ha pubblicato diverse opere di narrativa e saggistica, con le quali ha conseguito tanti riconoscimenti letterari: tra questi il primo posto per la ricerca storica al Premio letterario nazionale Mario Soldati conferito dal prestigioso Centro Pannunzio di Torino.

Alcune sue opere sono diventate rappresentazioni teatrali: la Compagnia siciliana Kalòs ha rappresentato al Palazzo della Cultura di Catania lo spettacolo “Metamorfosi, Miti di acqua e di fuoco” con testi tratti dal romanzo “La Dea di Morgantina”. Dallo stesso romanzo è stato tratto lo spettacolo “Tu, la mia terra”, messo in scena dall’Associazione Eco del Mito ad Altavilla Silentina. Dalla biografia storica su Maria de Cardona sono stati tratti brani per lo spettacolo portato in scena dalla “Compagnia del mistero” nel castello di Agropoli.

Emilio Sarli ha scritto per l’Enciclopedia delle Donne la voce su Maria de Cardona.

I suoi libri sono stati presentati il tutto il territorio nazionale, anche in occasione di rassegne culturali, come il Festival delle Idee Creative organizzato dalle Province di Cremona e Brescia, ed il Festival “Felicittà” di San Donà del Piave.

Ha partecipato come relatore a diversi convegni letterari, come il Congresso Internazionale degli scrittori italo-canadesi, la Rassegna del libro per ragazzi e la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum.

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