SERVALLI: solo successi … altro che “de profundis”

Maddalena Mascolo

CAVA de’ TIRRENI – Ho letto da qualche parte che è in atto il “de profundis di Servalli per il tromboniere di Galdi a piazza Abbro”; possibile, mi sono chiesta, che per una piccola statuetta raffigurante il tromboni ere come icona di Cava de’ Tirreni il sindaco abbia toccato il de profundis ? Assolutamente no, è stata la facile risposta. E allora perché scrivere a cinque colonne il titolo sopra indicato ? Probabilmente perché la stampa, o almeno una parte di essa, va molto spesso alla ricerca della pagliuzza nell’occhio dell’avversario, ammesso che un giornale possa essere avversario di un sindaco.
La cosa più strana, però, è che detto titolo sia arrivato all’indomani del grande successo personale e di squadra del sindaco Servalli che ha inaugurato le rampe di accesso al trincerone, un fatto che da solo proietta la figura del sindaco direttamente nella storia di Cava de’ Tirreni; un fatto che in pochi giorni ha radicalmente cambiato il volto della città dopo decenni di latitanza dell’amministrazione comunale; un fatto la cui risoluzione non dipendeva soltanto dall’ottusità della Soprintendenza come qualche suo predecessore cerca di accreditare. Può quindi una statuetta che non vale un tubo offuscare un simile successo ? Assolutamente no.
Le rampe si trovano all’ingresso di Cava venendo da Salerno; immaginate quello che accadrà quando (si spera a breve) questo sindaco riuscirà a ridare vita, utilità e dignità ad un’altra cattedrale nel deserto (questa volta all’uscita di Cava verso Nocera), ovvero al cosiddetto Palazzetto dello Sport che Servalli ha già giustamente ribattezzato “Palaeventi” riuscendo ad ottenere un finanziamento di circa 14milioni di euro (attraverso la rimodulazione del programma Più Europa) per il suo completamento con l’avvio delle procedure di gara.
Ma sotto il sindacato Servalli c’è stata anche la conferma, per non dire certezza, che l’ospedale non chiuderà anche per via dell’attribuzione al nosocomio di ben 90 posti letto; una notizia che da sola sarebbe sufficiente a riempire un quinquennio amministrativo. Una notizia questa che, se vogliamo dirla tutta, non è stata neppure sufficientemente propagandata nel segno di un’amministrazione che riesce sempre a mantenere prudentemente un profilo basso ma sicuramente non sottomesso a niente ed a nessuno. Ma Servalli non si è limitato a questo ed ha cercato di entrare direttamente nel modello lavorativo ed organizzativo della struttura sanitaria incominciando a segnalare le eventuali carenze professionali per assenza degli operatori e/o per la scarsa professionalità degli stessi. E scusate se è poco.
Che dire, poi, della coraggiosa scelta di affidare ad un solo contractor, la Metellia Servizi; così come l’avvio delle procedure per la bonifica di Cannetiello. Ma anche il piano di riqualificazione delle scuole e della palestre per non dimenticare la consegna degli alloggi a tutti i residente aventi diritto con l’avvio della rimozione dell’amianto dai prefabbricati, sono tutte cose che pongono il sindaco Servalli su un piedistallo abbastanza granitico per l’avvio della sua riconferma a palazzo di Città.
Ma può essere sufficiente, ripeto, una statuetta per scaraventare Servali nel de profundis ? Assolutamente no, perché al di là delle chiacchiere da bar la città metelliana, qualche giorno fa, è stata inserita tra i 100 comuni d’eccellenza nel corso di una emozionante cerimonia nella sala Koch del Senato a Palazzo Madama con la partecipazione, come delegata dal sindaco, dell’assessore al turismo di Cava Maria Biroccino.
Il sindaco Servalli non si preoccupi della statuetta e pensi soltanto a far ritornare come “piccola Svizzera” la figura di Cava de’ Tirreni nell’immaginario collettivo della gente cavese e non.
Certo, sul piano squisitamente operativo un sindaco non può e non deve fermarsi al sole dei primi successi, a Cava c’è tanto da fare e Servalli lo sa benissimo; il compito dell’informazione è anche quello di assumere spesso la veste di “difensore civico” in forma assolutamente autonoma; e noi saremo pronti a raccontare sempre la verità.

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