Elezioni 2018: Amatruda, mette in riga De Luca, Carfagna e Fasano in un colpo solo

Aldo Bianchini
SALERNO – Quando in politica i dittatori perdono la pazienza è un brutto segnale; non sempre è l’inizio della fase calante, ma spesso è l’anteprima della discesa senza freni verso il precipizio politico.
Quando poi di fonte ai dittatori impazienti si para un giovane politico, ambizioso nella giusta misura e capace di mantenere sempre la calma, allora possono essere veri dolori per chi è abituato soltanto a comandare senza mai rendersi con to del tempo che passa e, soprattutto, senza mai aver seriamente pensato alla successione con la crescita di fedeli delfini. Solo quando un politico tiene conto di questi aspetti può essere considerato un leader. E di leader, sinceramente, a Salerno non ne vedo; certo De Luca, Carfagna e Fasano sono senza dubbio dei personaggi importanti per i loro trascorsi nella politico salernitano, avranno anche un erto carisma, ma non possiedono neppure il benchè minimo elemento di distinzione per poterli considerare leader.
All’orizzonte del panorama politico salernitano sta emergendo con chiarezza l’immagine del giovane Gaetano Amatruda, cresciuto a pane e politica alla scuola del compianto Vincenzo Giordano, che nelle ultime ore è stato in grado di mettere sotto pressione addirittura tutti e tre i dittatori impazienti, da De Luca a Fasano passando per la Carfagna. L’uscita prepotente, e forse inaspettata, di Gaetano Amatruda ha scaraventato in ambasce non solo i tre obsoleti e impazienti dittatori ma anche tutti gli altri, giovani e non, aspiranti nuovi personaggi di primo piano nella politica salernitana, tutti disposti a striscianti inchini e obnubilazione del cervello pur di scalare effimere tappe del fantomatico successo politico. Superfluo fare dei nomi, sono sulla bocca di tutti e notissimi per la loro capacità di cambiare pelle e bandiera.
Nelle ultime ore, Gaetano, è stato in grado di irrompere sulla scena politica salernitana mettendo in mostra eccezionale sicurezza e grande serenità nel saper affrontare i problemi che la politica pone davanti a tutti quelli che ambiscono a capirla, ad interpretarla ed a dominarla ma solo, e soltanto, nell’interesse pubblico. Questo è un elemento distintivo molto importante; un elemento che fa di Gaetano Amatruda un avversario pericolosissimo per tutti. Lui è un portatore di idee e di progetti, sicuramente da rivedere e raffinare, che non possono non trovare sistematicamente consenso e spinta per andare avanti.
Gaetano Amatruda la politica la capisce a volo, la studia, la analizza e la rende accessibile a tutti quelli che lo ascoltano senza pregiudizi. Di certo dovrà andare avanti lentamente, passo dopo passo, per cercare di evitare errori grossolani o trabocchetti insidiosi; ma dalla sua ha il pregio di prevenirli e di combatterli per tempo.
Non è un caso, difatti, se in pochi giorni ha messo in fila, come dicevo, i tre supponenti e impazienti dittatori della politica nostrana: De Luca per il centro sinistra, Carfagna e Fasano per il centro destra.
Per De Luca è stato sufficiente punzecchiarlo sulla storia dei figli per farlo scatenare e sbagliare pesantemente portandolo con un semplice sorrisetto ad esternare tutta la sua violenza verbale, tanto da portarlo a sfiorare la villania. I figli sono il tallone di Achille di Vincenzo De Luca; il kaimano lo sa benissimo ma non vuole che nessuno glielo dica.
Per quanto riguarda il partito di Forza Italia mi chiedo che cosa, l’insipiente Mara Carfagna (insipiente per la sua evanescenza nella politica locale), poteva mai aspettarsi dalla bocciatura, senza condizioni, operata in danno di Antonio Fasolino, uomo predestinato sia da Caldoro che da Amatruda; che cosa poteva mai aspettarsi il sempieterno Enzo Fasano dalla sua assenza totale sulla decisione contro Fasolino. Adesso Fasano è in fuga e dichiara il suo non attaccamento alla poltrona, la Carfagna tace. Ma saranno costretti tutti a parlare perché il destino di Forza Italia passerà, forzatamente, per la giusta rottamazione chiesta a gran voce da Gaetano Amatruda.
La strada della politica è lunga e larga; quindi avremo tempo e modo per riparlarne.

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