ODCEC: Riforma del falso in bilancio, commercialisti a confronto

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Nessuno me ne vorrà se dico che il momento più esaltante della giornata di lavoro dei commercialisti di Salerno è stato, a metà mattinata, quello in cui due entità molto precise si sono trovate a confronto in un dibattito verosimilmente non previsto ma di grande interesse per i professionisti presenti nella sala conferenze del Grand Hotel Salerno.

Sono stati, difatti, due personaggi del mondo della giustizia salernitana (e non solo !!) a tenere banco nell’analisi e nel commento del cosiddetto reato di “falso in bilancio”: il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno Silvio Marco Guarriello, il presidente della Camera Penale di Salerno Michele Sarno.

Il noto penalista salernitano, senza i freni inibitori delle telecamere delle emittenti nazionali (soprattutto di “L’arena” prima e di “Non è l’arena” poi, sempre di Giletti), ha messo in straordinaria evidenza tutte le sue eccellenti qualità di avvocato penalista ma anche, se non soprattutto, di presidente della camera penale di Salerno. Partendo da punti in comune con la pubblica accusa ha aperto un confronto con l’oratore che l’aveva preceduto e che, per ragioni istituzionali, è seduto sull’altra sponda del pianeta giustizia; entrambe le istituzioni, accusa e difesa, devono ritrovarsi sempre -ha detto Sarno- sul terreno del confronto cercando di evitare sempre e comunque lo scontro. Il sostituto procuratore della DDA di Salerno aveva parlato prima del penalista toccando temi di grande attualità e facendo una ricostruzione del reato di falso in bilancio partendo addirittura dai tempi di tangentopoli quando si incominciò a prendere conoscenza dell’esistenza di una strada possibile e occulta per commettere il reato più odioso rappresentato dalla mazzetta ai fini della corruzione.

Tra i due si è accesa subito una costruttiva discussione, con botte e risposte, sulla necessità del giudice di indagare e sulle prerogative dell’indagato di difendersi. Con una individualità delle posizioni, senza eccessi accusatori o difensivi, a garanzia dello stato di diritto di tutti e per il bene della giustizia.

Per il resto sono stati trattati profili civilistici e penali del reato di false comunicazioni sociali e corretta redazione del “Bilancio di esercizio 2018 alla luce dei principi OIC” che è stato il titolo del convegno di altissimo profilo celebrato lunedì 19 marzo per l’intera giornata al Grand Hotel Salerno. L’iniziativa, promossa dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Salerno in collaborazione con AIP – Andoc Salerno, ha riunito anche gli altri tre Ordini della provincia (Sala Consilina-Lagonegro e Vallo della Lucania) in un momento di confronto e aggiornamento su una delle materie più complesse e delicate della professione.

Nel corso della giornata dei lavori sono stati anche focalizzati gli aspetti tecnici della redazione del bilancio di esercizio alla luce dei nuovi principi contabili OIC (Organismo Italiano di Contabilità) per approfondire il modus operandi da seguire per non incorrere nelle ipotesi di reato trattate nella prima sessione. In particolare sono state trattate la valorizzazione delle rimanenze di magazzino, le immobilizzazioni, il criterio del costo ammortizzato, la disciplina degli strumenti finanziari derivati speculativi e di copertura nella nuova disciplina del Codice Civile, il rendiconto finanziario, il principio di derivazione rafforzata, l’eliminazione della sezione straordinaria del conto economico, il deposito del bilancio e le ultime novità in materia fiscale.

Prima di chiudere mi piace rimarcare un appello lanciato dall’avvocato Michele Sarno a conclusione del suo intervento; secondo il penalista ogni ordine professionale a conclusione dei momenti di convegnistica dovrebbe sempre diffondere una produzione di contributi per il futuro e non soltanto cronaca dello stato dell’arte.

E’ questo uno degli aspetti che vengono sempre tralasciati dopo le pur necessarie vetrine pubblicitarie e mediatiche; speriamo che l’ODCEC di Salerno sappia cambiare registro.

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