MARZOTTO: ritornano i signori del cemento ?

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – “Sono ritornati i signori del cemento ?”; questa la domanda che corre di bocca in bocca nei capannelli di gente disponibile al dialogo nei punti di incontro della città (pochissimi, ad onor del vero !!).

Difficile dare una risposta esaustiva, anche perché a mio parere i “signori del cemento” da Salerno non sono mai andati via; c’è stata una mutazione genetica e familiare, questo sì, ma fin dagli anni d’oro (60, 70 e 80) è stata possibile registrare, comunque, una impressionante continuità di “genere” da far storcere il muso anche alle “vecchie sardine” comparse l’altra sera in Piazza Amendola in un festival di riciclaggio “amarcord” davvero impressionante. Ma Salerno, si sa, è stata sempre così (almeno dal dopo ’68 in poi), i vecchi surrogano le prerogative dei giovani.

Difatti la nuova cordata di imprese se non proprio giovane è abbastanza nuova rispetto al passato; il Rainone Group e Pietro Postiglione rappresentano il primo il nuovo assoluto nel mondo della moderna tipologia urbanistica della città,  e il secondo un ancora con un passato che ha dovuto fare i conti con la politica e, più che con la politica in generale, con il “sistema di potere politico deluchiano”.

Entrambi (sistema politico deluchiano e sistema imprenditoriale) sono stati costretti a sorreggersi vicendevolmente scaricando accordi ed a pagarsi reciprocamente cambiali (come si dice in gergo politichese) a sanatoria di accordi politici di fondo che hanno determinato la storia di Salerno almeno negli ultimi 26 anni (il 5 dicembre 93 De Luca divenne sindaco per la prima volta).

Ma su questo aspetto avremo tempo e modo di ritornare nei prossimi appuntamenti; al momento interessa la storia dell’area dell’ex Marzotto che racchiude in se tutte le vicende politiche nostrane.

Nel 1990 la politica socialista affidò ad “Iniziativa ‘90” costituita dalle vecchie grandi famiglie dell’epoca (tra le quali quelle di Peppino Amato e del sen. Sossio Pezzullo, sotto la regia dei due tecnici Raffele Galdi e Franco Amatucci) che, nell’ottica della famosa delibera 71 del 1989, aveva ripianificato l’urbanizzazione dell’area ex Marzotto con la nascita del Novotel.

Questo accordo fu, ovviamente, rivisto dal nascente De Luca in quella famosa riunione del 3 dicembre 1993 presso l’ Hotel La Lucertola di Vietri sul Mare  da dove con le grandi famiglie, che i socialisti avevano escluso nella prima ripartizione, partì una nuova urbanizzazione dell’intera città (anche con Bohigas) che determinò lo spostamento del Novotel nell’area poco distante al fine di rifocillare le riserve economiche della famiglia Scarlato (proprietaria dell’area dove adesso sorge il Novotel) con la complicità anche di alcuni socialisti che lestamente avevano ripiegato sulle linee deluchiane.

Rimaneva comunque in discussione l’area ex Marzotto che, in seguito ed a causa dei continui dinieghi del Comune, “Iniziativa ‘90” alla fine è stata obbligata a cedere a nuovi e più interessati e moderni raggruppamenti di imprese.

E si è arrivati all’associazione di imprese “Iniziative Immobiliari” costituita in società a responsabilità limitata da Eugenio Rainone e Pietro Postiglione che con la loro eccezionale potenzialità economico-professionale-strutturale hanno monopolizzato gran parte dell’attuale ripianificazione urbanistica della città.

Ed è partita la trasformazione dell’ex fatiscente fabbrica di tessuti in uno splendido luogo, quasi all’americana, in cui conviveranno senza tanto disagio tre grattacieli per civili abitazioni, alcuni impianti sportivi, tanto verde e addirittura un centro commerciale con punti ristoro modernissimi.

Qualcuno ha già scritto che si tratta dell’ennesima cementificazione selvaggia senza tener conto della bellezza del progetto che prevede, nel rispetto della delira 71, tanto verde parchi giochi per i giovanissimi. L’argomento và comunque ampliato e ridiscusso in ogni suo dettaglio per capire dove sta la verità: ritorno dei signori del cemento o risanamento urbanistico della città ?

Questo di oggi è solo un anticipo; ritornerò presto a scrivere di questo ambizioso progetto mano a mano che saranno acquisiti nuovi elementi progettuali che già ora sono sufficientemente corposi per dare un giudizio positivo, anche se con possibile rivisitazione.

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