PADULA – Tra bilanci del 2019 e desideri per il 2020: intervista a Filomena Chiappardo, Assessore alla Cultura

di Antonella Inglese

PADULA – Un nuovo anno è iniziato e come ogni nuovo anno che si rispetti non possono mancare desideri e buoni propositi da espletare di pari passo con il tempo della Rivoluzione Terrestre. In questo articolo voglio raccogliere quelli di una giovane amministratrice del Vallo di Diano: Filomena Chiappardo, Assessore alla Cultura che nonostante la sua giovane età (35 primavere) ricopre un ruolo di primo piano nella Città di Padula, ruolo, tuttavia, determinante per l’intero territorio se facciamo riferimento al grande attrattore “Certosa di San Lorenzo”: Amministrare non è semplice, ma è un’avventura anche umana, che fa crescere molto, da tutti i punti di vista – afferma in merito. Le sorti del turismo e della cultura nel Vallo di Diano, infatti, si decidono per buona parte a Padula e nella vicina Teggiano entrambe, non a caso, in lizza per il titolo di Capitale della cultura 2021. Filomena Chiappardo ricopre la carica di assessore dal 2016 ed è alla sua prima esperienza politica. Giornalista laureanda in Scienze dell’Educazione e della Formazione, la Chiappardo ha un passato di attivismo sociale nell’ambito del volontariato in vari settori oltre ad essere stata guida presso il monumento certosino per diversi anni, ragione per cui dichiara: Sono molto legata anche affettivamente alla Certosa. Per anni ho fatto da guida e questa esperienza mi ha molto segnata, contribuendo in maniera importante a ciò che ora sto realizzando. Ma l’attaccamento è forte anche al mio paese, alla mia comunità”. Ed è proprio di paesi che abbiamo parlato, rivendicando la spinta propulsiva che le associazioni e gli operatori culturali danno alle piccole comunità rendendole vive, attive, grandi. La Chiappardo questo lo sa bene e dall’inizio del suo mandato l’esternalizzazione di prodotti e servizi connessi alla Certosa è stata la strategia adottata dall’amministrazione guidata da Paolo Imparato. Solo il tempo potrà dire se ci hanno visto lungo e l’idea si rivelerà vincente, ma per il momento i risultati sono più che soddisfacenti, anche grazie alla presenza dell’assessore che gravita costantemente intorno al monastero e che non perde occasione per intrecciare collaborazioni e ampliare contatti: “Che vogliate fare politica, cultura, pubbliche relazioni o qualsiasi altra attività sociale è indispensabile stare costantemente sul pezzo, cari amministratori locali!” (questo lo dico io).

Il 2019 si è concluso ed è tempo di bilanci: quali sono state l’anno scorso le manifestazioni e le iniziative di maggior successo che porterete avanti anche quest’anno?

È stato davvero molto emozionante vedere realizzato il programma “Campania by night” la scorsa estate grazie alla sinergia con Scabec. L’idea di unire le visite serali alla Certosa ad eventi nella corte della spezieria, uno dei luoghi che è ritornato a vivere e che nei fine settimana di agosto ha ospitato centinaia di persone, è risultata vincente. È una grande soddisfazione anche vedere finalmente attive le navette per il centro storico, un servizio che in questo anno intendiamo riproporre e rafforzare. Inoltre, stiamo lavorando alla nuova segnaletica turistica, a nuovi gemellaggi tra comunità e Certose, nuove mostre… C’è tanto che bolle in pentola!

Possiamo dire che la Certosa di Padula sta ricevendo grande attenzione da parte dei media nazionali e dalle istituzioni?

Credo che non solo la Certosa sia tornata al centro dell’attenzione, ma tutto il patrimonio culturale del Comune di Padula. La creazione del brand “Padula Sistema Museo”, nato da una sinergia importante con il Consorzio Arte’m, concessionario dei servizi museali, ha contribuito a dare inizio ad un processo di unificazione del Sistema Museale Locale. Ora è Padula con la Certosa, la Casa Museo Joe Petrosino, il Museo Civico Multimediale, il Battistero di San Giovanni in Fonte ad essere proposta come meta turistica che possiede tutte le caratteristiche per attrarre un numero di visitatori sempre maggiore. Non è semplice, ma lavorando con passione e pazienza, sono sicura che i frutti pian piano si vedranno. La puntata di Easy Driver trasmessa su Rai 1 lo scorso novembre è un esempio dell’attenzione crescente su Padula.

Per fare tutto questo lavoro penso il solo Comune non basti. Siete soddisfatti delle collaborazioni esterne instaurate con altri enti?

Molto soddisfatti. Sono tante le collaborazioni che nel corso di questi anni si sono instaurate e consolidate e che contribuiscono in maniera notevole alla crescita culturale di Padula: penso al Polo Museale della Campania e alle varie direttrici che in questi anni si sono succedute, al Consorzio Arte’m, a Scabec, che, grazie alla disponibilità del presidente Bottiglieri, vuole continuare ad investire su Padula. Abbiamo instaurato collaborazioni, tra gli altri, con il FAI, con l’Associazione Faq-Totum, con la Via Silente, con la Fondazione Mida, con Igers Italia, con Vivi Cilento per favorire la visita della Certosa e dei Musei Civici e per creare insieme nuove opportunità di fruizione e conoscenza. Riassumere tanto lavoro per me è davvero difficile: tutto è finalizzato a rendere la Certosa sempre più patrimonio di tutti, a fare in modo che sia un luogo vissuto grazie alla valorizzazione dei suoi immensi spazi.

Il mondo associativo padulese è particolarmente attivo. Com’è il rapporto tra le associazioni e l’Assessorato alla Cultura?

Ottimo. Sono tante le associazioni che, con il loro bagaglio di esperienze, aiutano a rendere vivo il tessuto culturale, come il Circolo Sociale Carlo Alberto 1886, l’Associazione Amici del Presepio – sez. Pietro Gallo di Padula, l’Associazione Internazionale Joe Petrosino, il Forum dei Giovani, che ha ripristinato la Biblioteca Comunale, il Coro Polifonico Polimnia. Il rapporto di disponibilità e stima si è creato sin dall’inizio, il mondo dell’associazionismo è quello da cui provengo e a cui mi sento molto legata. Supporto, collaborazione, programmazione di nuove iniziative è ciò che voglio continuare a proporre come assessore. Il progetto di valorizzazione passa anche attraverso questi importanti contatti, “Padula Sistema Museo” è anche questo.

Cultura, aggregazione sociale e sperimentazioni: una visione che può funzionare a Padula?

Certo. Associazioni come La Ginestra, L’Aquilone, la Pro Loco di Padula, l’Oratorio San Giovanni Battista, l’ASD Padula Scacchi “Bruno Marsicovetere”, l’Associazione Nuove Idee rappresentano una grande risorsa per le continue attività di aggregazione che, in un comunità come Padula, sono fondamentali. Molto importante è anche la progettualità di “Certosa Estesa”, un gruppo di giovani professionisti che fa rivivere “l’Orto dei Semplici” in una delle celle, producendo tisane che sono tra i prodotti più apprezzati dai visitatori. Anche il Museo del Cognome, con il direttore Michele Cartusciello, aiuta, con la sua attenta opera di ricerca, a far vivere il centro storico. Un valido sostegno è offerto dal consigliere delegato Angela Onorato, sempre attiva su questo fronte. Anche la presenza di una sede dell’Università Pegaso, coordinata dalla responsabile Antonella Pessolano e continuamente frequentata da studenti, aiuta a fare della Certosa un punto strategico anche in questo settore.

Quali saranno le sfide per il 2020?

Guardando ai risultati di questi anni occorre pensare in grande. L’autonomia della Certosa è uno degli obiettivi ai quali stiamo lavorando per rendere ancora più efficace il lavoro di valorizzazione e promozione. In questa ottica di crescita abbiamo voluto candidare Padula a Capitale Italiana della Cultura 2021, un gesto assolutamente non di divisione o rivalità, ma una possibilità per tutto il Vallo, per tutto il nostro meraviglioso territorio. La sfida più grande, però, è fare in modo che tutti gli attori istituzionali, le associazioni e i cittadini continuino a remare sempre nella stessa direzione.

Mi sembra di capire che non sei in disaccordo con le altre tre candidature nella provincia di Salerno…

No, assolutamente. La candidatura di Padula, come quella di Teggiano, è la candidatura del Vallo di Diano. È impensabile che un flusso imponente di persone, se dovessimo risultare vincitori, si fermi in un solo luogo senza avere la conoscenza totale del territorio, così come potrebbe essere importante che il titolo se lo aggiudichi un Comune della provincia per spostare i visitatori anche in altri siti. Stiamo lavorando al dossier con un progetto che, speriamo, sia convincente. Le sfide ci appassionano molto, lavoriamo con perseveranza a tutte le occasioni che si presentano. In questo il sindaco Imparato è stato ed è un costante punto di riferimento. Spero di essere all’altezza della fiducia che ha riposto in me.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *