Fitch declassa l’Italia

da Filippo Ispirato
Era atteso per l’estate, ma l’Agenzia di rating Fitch ha anticipato il suo verdetto .
L’agenzia ha declassato l’Italia, tagliando il rating sul debito sovrano del Paese da  «Bbb» a «Bbb-» : un gradino al di sopra al limite dei cosiddetti «junk» bond, i bond spazzatura. L’outlook, ovvero la previsione sull’andamento dell’economia nei prossimi mesi, è stato portato a «stabile» da «negativo».
Si tratta di un livello pari a quello di Moody’s, l’agenzia più severa verso il merito creditizio dell’Italia, e di un gradino al di sotto di S&P, che solo lo scorso venerdì aveva al contrario confermato il rating, ovvero il giudizio sulla capacità del rimborso del debito pubblico e delle sue obbligazioni , da parte del nostro paese .
Fitch ha anticipato il pronunciamento rispetto alla data di pubblicazione originaria, prevista per il 10 luglio.
«Il declassamento – si legge nel comunicato diramato dall’agenzia – riflette il significativo impatto della pandemia globale COVID-19 sull’economia italiana e sulla posizione fiscale dell’emittente sovrano», sottolineando l’aumento del debito al 156% del Pil e l’ascesa del deficit intorno al 10%.
In particolare viene evidenziato per l’Italia la mancata attuazione di riforme strutturali e di una politica di seria riduzione del debito pubblico che, in questi anni di tassi bassi, ha fatto diminuire il debito pubblico di solo mezzo punto percentuale.
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha commentato il downgrade, ovvero il declassamento, spiegando che l’Italia spingerà su crescita e riduzione del debito. «Interverremo, anche con un’agenda di riforme e di investimenti, per aumentare il nostro potenziale di crescita, con attenzione ai vincoli e alla sostenibilità della finanza pubblica e alla necessità di confermare la traiettoria di riduzione del debito».
Ovviamente questa situazione accomuna anche altri paesi europei, in particolar modo Francia e Spagna, che dovranno fare i conti sia con il debito pubblico piuttosto elevato (anche se di gran lunga inferiore a quello dell’Italia) che con il deficit.
Crescita negativa anche per la Germania che vedrà il suo Pil in calo.
D’altro canto, c’è da dire che tali conseguenze erano già previste sia per l’Italia che per il resto dei paesi europei.
Ci si aspetta per contro una ripresa dei consumi e un forte aumento del Pil per l’anno prossimo, ed inoltre la Bce, L’unione Europea e il Governo stanno studiando delle misure di acquisto dei titoli italiani e delle misure a sostegno dell’economia del nostro paese e degli altri paesi membri che possano limitare gli impatti negativi generati dalla pandemia.

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