FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO I RISCHI CONNESSI ALL’USO DEL RISO ROSSO FERMENTATO

 

Nota della direttrice editoriale

L’articolo del dr. Alberto Di Muria (titolare della omonima farmacia sita al Bivio di Padula) viene pubblicato in forma gratuita e, trattandosi di dati scientifici, sotto la totale responsabilità dell’autore.

da Dr Alberto Di Muria

 

 

 

 

 

 

Padula-Gli integratori a base di riso rosso fermentato sono molto usati, anche in Italia, per tenere sotto controllo il livello del colesterolo nel sangue, un noto fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Il merito di questa azione è di una molecola, la monacolina K, che si produce nel corso del processo di fermentazione che avviene ad opera di alcuni ceppi di un fungo, il Monascus purpureus. La monacolina K ha una struttura ed un’azione sovrapponibile a quella delle statine, soprattutto della lovastatina, e come queste è quindi in grado di inibire la produzione endogena di colesterolo.

Ma proprio questa affinità strutturale è alla base di molti dei problemi connessi all’uso di questi integratori. Come testimoniato da uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato sul British Journal of Clinical Pharmacology, sono molti gli effetti indesiderati emersi durante il loro utilizzo, con la comparsa di dolori muscolari, rabdomiolisi, cioè rottura delle cellule muscolari, reazioni gastrointestinali, danni epatici e reazioni cutanee. Cioè, nonostante si tratti di prodotti di origine naturale, dalla ricerca emerge che il loro profilo di rischio è del tutto paragonabile a quello delle statine. Un’evidenza peraltro non nuova, se già nel 2013 l’Agenzia per la sicurezza alimentare francese, citando alcuni dati nazionali, aveva invitato alla prudenza nell’assunzione di questi prodotti, reperibili anche nelle parafarmacie e nei supermercati.

Adesso emerge un nuovo allarme sulla presenza eccessiva di citrinina, una micotossina con effetto nefrotossico, di cui si sospetta una potenziale cancerogenicità, negli integratori alimentari a base di riso fermentato con lievito rosso Monascus purpureus, che produce questa sostanza insieme con le monacoline.

In realtà, i dati sull’effettiva pericolosità della citrinina sono ancora piuttosto incerti, ma proprio questo rende necessario, ai fini della tutela della salute pubblica, che i suoi tenori negli alimenti siano tanto bassi quanto ragionevolmente possibile. Questo è particolarmente importante per gli integratori di riso rosso fermentato dalla cui analisi sono risultati, invece, valori molto elevati di citrinina.

In seguito a ciò si è mossa la Commissione Europea che, con un Regolamento del novembre 2019, ha sancito che, a partire dall’aprile 2020 i livelli massimi di citrinina tollerati in questo tipo di integratori siano fissato a 100 microgrammi per ogni chilogrammo di sostanza, molto più rigidi che in precedenza.

In conclusione, il profilo di sicurezza di questi integratori dà un po’ da riflettere e viene da chiedersi perché non utilizzare direttamente le statine per il controllo dei livelli di colesterolo, visto che esse non presentano almeno il problema delle micotossine.

 

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