HELSINKI – SASSANO: Caso Sanna Marin, quando le donne sanno difendere le donne

 

Aldo Bianchini

Sanna Marin

SALERNO – Anche stavolta mi soffermo sul “problema delle donne” sulle quali ho già scritto evidenziando alcuni aspetti importanti: le donne non votano le donne, le donne non difendono le donne; e mi accingo a preparare “le donne non leggono le donne”.

Nelle more, oggi mi soffermo sul caso, non raro, in cui le donne difendono le donne, eccome.

In queste ore è sotto gli occhi di tutti la grande polemica trasversale che mediaticamente ha invaso tutti i grandi network mondiali; parlo del “caso Sanna Marin”, la prima ministra finlandese accusata di essersi presentata ad un vertice politico troppo scollacciata.

Centinaia di migliaia di donne e uomini hanno popolato le bacheche social con foto di scollature accompagnate dall’hashtag “io sto con Sanna”; insomma l’intera Finlandia (Paese all’avanguardia in fatto di parità di genere e di scelte autonome delle donne), insieme a buona parte del mondo, si è mobilitata in favore della giovane e bella Sanna Marin, la donna più giovane al mondo assurta alla carica di primo ministro.

Tutto è partito da un servizio fotografico del popolare magazine femminile locale Trendi, per il quale Marin ha posato con un abito scollato. Una scelta che ha scatenato le polemiche: “indecente“, “inappropriato“, “perché non pensa a governare invece di fare la modella“, “c’è il Covid e lei si spoglia” sono alcune delle critiche che le sono state rivolte.

Il sunto di tutti i post in favore della premier è che non è un vestito a misurarne la credibilità. “Vogliamo un mondo in cui una donna non debba preoccuparsi di perdere credibilità a causa della sua scollatura“, scrivono gli utenti. A schierarsi con la premier anche la giornalista televisiva Ina Mikkola, che ha denunciato la misoginia dei commenti, e l’ex presidente della Finlandia, Tarja Halonen, che si è congratulata con Marin: “Benvenuta nel club delle donne politiche il cui fisico è costantemente scrutato e discusso al contrario degli uomini che possono tranquillamente farsi vedere a torso nudo, che possano o no permetterselo“.

Io personalmente, non essendo un antifemminista ma neppure un femminista convinto, non sono assolutamente d’accordo con la ex presidente Halonen che si ampiamente contraddetta rispetto all’intervista rilasciata a Trendi (nel contesto della quale parlando della ossessione tutta femminile, sull’aspetto e sull’apparenza ha detto “cambio il meno possibile il mio loock); per me una donna è liberissima di vestirsi come crede e di coprirsi quanto crede, ma sicuramente non deve essere liberissima quando interpreta il suo ruolo istituzionale (anche meglio di tanti uomini) ai massimi vertici di un Paese democratico e libero come la Finlandia; figurarsi di altri Paesi.

Ho commentato questo caso planetario perché nel seguirlo mi sono posto una domanda: “Possibile che a livello internazionale le donne sono capaci di mobilitarsi in difesa di una donna che sceglie di sua iniziativa un loock, ed invece a livello locale addirittura una Consulta delle Donne Amministratrici e una Consulta delle donne non siano capaci di difendere una giovane amministratrice che è stata, non per sua scelta, indicata come una possibile <ragazza pon pon> ed una ex amministratrice definita <pappagallo sceso dal trespolo ?>”.

La storia riferita a quanto accaduto a due amministratrici di Sassano la dice lunga; nella prossima puntata illustrerò il perché <le donne non leggono le donne>.

Comunque nelle ultime ore dalle strette maglie dei riserbo della Consulta delle Donne Amministratrici è trapelata la notizia che forse nei prossimi giorni sarà diramato un apposito comunicato stampa. Vedremo !!

 

 

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