TRIBUNALE – UNIVERSITA’: la sfida di Piero De Luca anima il dibattito … intervengono Cecchino Cacciatore, Salvatore Memoli e Gaspare Russo

Aldo Bianchini

L'ex palazzo di giustizia di Salerno

SALERNO – “Il ritorno, anche se parziale, dell’università nella città di Salerno ?” un pensiero e una speranza che si annida nelle profondità del DNA di tutti i salernitani che vogliono bene alla propria città.

L’impegno assunto dal parlamentare del Partito Democratico, on. Piero De Luca, ha subito sollecitato in città una ridda di pensieri positivi nei confronti del giovane deputato (eletto a Caserta ma sicuramente da considerare salernitano doc, a tutti gli effetti), ma anche un serrato di battito con la diretta discesa in campo di alcuni protagonisti della vita socio-politica cittadina; un dibattito che da questo giornale cercheremo sempre di implementare perché la localizzazione dell’ateneo nella Valle dell’Irno fu considerata, ed è considerata, un vero e proprio scippo in danno di Salerno e dei salernitani.

On. Dr. Piero De Luca - Partito Democratico

Dopo diversi anni di assoluto silenzio l’on. Piero De Luca con la sua proposta, fondata anche su una specifica delibera del Comune di Salerno che aveva vincolato l’utilizzo degli spazi del patrimonio pubblico, ha offerto a tutti la possibilità di intervenire sul problema e di dibatterlo pubblicamente, nel senso che non c’è alcuna preclusione né di colore politico e neppure di casta professionale; tanto è vero che il dem Piero De Luca ha chiamato a far parte di una, al momento ipotetica commissione, oltre al Comune capoluogo – la provincia – la Regione – il Rettore e il Demanio Regionale, anche l’Ordine degli Avvocati (con il presidente Sica e il vice presidente Cacciatore) a fornire un contributo di consulenza per la migliore destinazione degli spazi ormai vuoti e abbandonati dell’ex Palazzo di Giustizia.

Prima di andare avanti con il discorso è giusto cercare di capire perché l’Università di Salerno fu dirottata nei comuni di Baronissi e Fisciano, così come è giusto ricordare che all’epoca della decisione finale il sindaco di Salerno era l’avv. Gaspare Russo, notissimo personaggio politico di almeno tre decenni.

 

Avv. Gaspare Russo - già sindaco di Salerno dal 1070 al 1974

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed è proprio da Gaspare Russo che incominciamo la carrellata di interventi; l’ex sindaco rilasciò a questo giornale un’intervista esclusiva in data 23 giugno 2019 per spiegare i motivi della destinazione attuale dell’ateneo salernitano che all’inizio aveva diverse sedi distaccate in vari punti della città. Oggi pubblichiamo un piccolo stralcio dell’intervista che per intero pubblicheremo domani.

  • “”L’ubicazione dell’università era di competenza della stessa università. Nel consiglio di amministrazione dell’epoca siedevano anche un rappresentante della Provincia, uno del Comune capoluogo e uno della CCIAA. L’indicazione della sede universitaria era stata preparata da una serie di studi e di incontri precedenti. Fra questi studi vi era quello di un grande Urbanista, prof. Corrado Beguinot, consulente dell’Università e con grandi esperienze nazionali ed internazionali. All’epoca si celebrava il mito, l’aspirazione della creazione dei Campus Universitari. Per creare un Campus erano necessari grandi fondi e grandi aree di superficie e ovviamente il consenso delle forze politiche locali. Con i fondi a disposizione dell’Università derivanti dalla ripartizione nazionale, una goccia nel mare, tutto sarebbe rimasto nel libro dei sogni. Ed infatti la modesta disponibilità finanziaria assegnata all’Università di Salerno, se ben ricordo di 1.500 milioni di vecchie lire, fu dall’Università utilizzata nel rispetto delle grandi linee ubicazionali per realizzare la struttura situata nel Comune di Baronissi””.

Sul dibattito promosso dall’on. De Luca sono intervenute le associazioni riunite sotto la sigla DEEP che lamentano un mancato coinvolgimento dei cittadini nella gestione ed utilizzo degli spazi degli edifici pubblici (ex Marzotto, ex Poste Centrali, ex Palazzo Via Rafastia ed ex Tribunale, solo per citarne  alcuni). Poi il DEEP parla di una gestione familistica dell’intero comparto; dimentica il DEEP che l’on. De Luca ha convocato tutti gli Enti preposti a simili decisioni e che ciò non avveniva da tanti anni in questa città.

 

Avv. Cecchino Cacciatore - penalista/cassazionista, vice presidente Ordine Avvocati di Salerno

Sul destino dell’ex Tribunale è intervenuto anche l’avv. Cecchino Cacciatore (vice presidente dell’Ordine degli Avvocati) dopo aver preso parte alla riunione tenutasi a Palazzo Sant’Agostino qualche giorno fa:

  • “Difendere la storia architettonica e culturale del vecchio palazzo di giustizia, impedendone distorte destinazioni, significa difendere  la storia e le origini dell’avvocatura salernitana in un’ottica rinnovata e moderna. Infatti , nei locali che tradizionalmente sono stati dell’avvocatura, arricchiti e abbelliti da arredi e affreschi di gran pregio, realizzati con gli sforzi del libero foro, intendiamo allocare la Scuola di formazione degli avvocati e la Fondazione forense. Ciò consentirà di coniugare tradizione e futuro, oltre che mantenere integro alla città di Salerno un luogo simbolo- un luogo cospicuo- nel quale memoria e futuro possano viaggiare insieme”.

 

Avv. Salvatore Memoli - già consigliere comunale di Salerno

Infine dice la sua anche l’avv. Salvatore Memoli che sicuramente non è l’ultimo cittadino di Salerno, vantando al suo attivo una lunga militanza politica e manageriale:

  • Mi rendo conto che é necessario fare una riflessione sulla destinazione futura del Palazzo di Giustizia dismesso. Sinceramente un ruolo importante lo deve avere il Sindaco di Salerno perché parliamo di un edificio del Comune. Vincenzo Napoli ricorderà che il Consiglio Comunale di Salerno negli anni in cui eravamo seduti insieme in quell’assise, decise di vincolare l’utilizzo del Palazzo per attività di rappresentanza del Rettorato. Se Napoli accede all’archivio del Comune troverà un atto politico sottoscritto a più voci. Quindi non s’inventa niente e non occorre che un parlamentare di Caserta venga a ricordare alla politica salernitana quello che é già stato deciso. Occorre integrare quell’atto con un vincolo urbanistico di assoluta invarianza della destinazione urbanistica”.

 

Appuntamento a domani per la pubblicazione integrale dell’intervista rilasciata in esclusiva a questo giornale dall’avv. Gaspare Russo il 23 giugno 2019 sui motivi che portarono alla decisione di insediare “il campus” nella Valle dell’Irno.

 

 

 

 

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