Le condizioni disumane delle carceri italiane sovraffollate120 detenuti per ogni 100 posti: riaprire la struttura carceraria di Sala Consilina (SA).

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Una foto che evidenzia in maniera esauriente una struttura carceraria italiana

Lagonegro (Potenza), 8 aprile 2021. Il Circondario del Tribunale di Lagonegro non ha una Casa Circondariale . Le carceri italiane sono le più sovraffollate dell’Unione europea. È quanto indicano i dati contenuti nel rapporto del Consiglio d’Europa ‘Space’ che fotografa ogni anno la situazione dei sistemi penitenziari nei paesi membri dell’organizzazione paneuropea. Alla fine del mese di   gennaio 2020 in Italia c’erano 120 detenuti per ogni 100 posti. Il Governo e la  Ministra della Giustizia  Prof.ssa Marta Cartabia  perché  non valutano la possibile riapertura del carcere di Sala Consilina(SA)? La casa circondariale di Sala Consilina (SA) è stata chiusa nel 2015 per ragioni economiche? L’amministrazione Comunale di Sala Consilina (SA)  si è dichiarata disponibile a sostenere i costi per un ampliamento della struttura carceraria di Via Gioberti,individuata in circa cento posti detentivi. La sua chiusura, così come l’accorpamento del Tribunale di Sala Consilina, ha creato enormi disagi sui territori. La chiusura del carcere di Sala Consilina ha comportato un paradossale aumento delle spese per poter consentire ai magistrati,agli avvocati,al personale penitenziario , ai detenuti e allo loro famiglie , di poter svolgere la loro attività con tutti i disagi che conseguono al fatto di essere costretti a spostarsi tra le carceri di tre regioni: Basilicata (Potenza), Campania (salerno) e Calabria (Castrovillari). Riaprire la struttura di Sala Consilina sarebbe una scelta di buon senso e di ragionevolezza. Infatti il Circondario del Tribunale di Lagonegro è molto esteso, comprende ben 64 Comuni,il terzo in Italia per ampiezza di territorio,dopo l’accorpamento con il Tribunale di Sala Consilina. Un circondario  così  esteso non ha una Casa Circondariale? La chiusura della Casa Circondariale di Sala Consilina (SA) è avvenuta  con decreto del 27 ottobre 2015 in ragione dell’antieconomicità della struttura,in termini di costi-benefici. Un grave danno per le comunità locali,per gli operatori del diritto,per i reclusi  e per le loro famiglie,un vulnus al principio della territorialità dell’esecuzione penale. La giustizia  non può essere considerata soltanto in termini di costi non confrontati adeguatamente con i diritti. Tutto questo in violazione dell’art. 3 della nostra Costituzione e che  viene menomato il diritto di difesa e il principio di territorialità dell’esecuzione penale. Un detenuto ostacolato nei suoi diritti viene leso nella propria dignità. L’imputato in stato di custodia cautelare ha diritto di conferire con il Giudice e con il proprio difensore fin dall’inizio dell’esecuzione della misura e se arrestato in flagranza subito dopo l’arresto o il fermo. La cosa è estremamente grave e discriminante per i detenuti appartenenti alla popolazione del Circondario del Tribunale di Lagonegro. Un Tribunale  deve avere nel proprio Circondario un Carcere , si eviterebbero dispendiosi  costi e  energie ,per gli incontri, i colloqui, per raggiungere  strutture penitenziarie esterne , tutte a notevole distanza,con insopportabili costi e  tempi di percorrenza.

La cella di un carcere moderno; una soluzione verso la quale i Paesi civili sono orientati al fine di dare la giusta dignità anche a chi deve scontare una pena detentiva.

Il Tribunale di Lagonegro  è  ancora oggi  privo del proprio istituto penitenziario di riferimento, con un circondario vasto e con  vie di collegamento non certo agevoli.  La chiusura della Casa Circondariale di Sala Consilina (SA) è avvenuta  con decreto del 27 ottobre 2015 in ragione dell’antieconomicità della struttura,in termini di costi-benefici.La giustizia  può essere considerata soltanto in termini di costi ?Il problema del sovraffollamento carcerario in Italia è di natura strutturale . La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato  più volte il nostro Paese  per trattamento inumano e degradante per danni morali ai detenuti e  anche l’invito a porre rimedio immediatamente al sovraffollamento per rimediare alla situazione carceraria. L’Italia viola i diritti  elementari dei reclusi in attesa di giudizio e in esecuzione di pena, tenendoli in celle dove hanno a disposizione meno di tre metri quadrati. Occorrono misure strutturali sul piano dell’edilizia carceraria, perché le condizioni delle persone detenute nelle  carceri siano degne di un paese civile. I ricorsi dei detenuti  che si moltiplicano  innanzi alla Corte Europea graveranno  sul bilancio dello Stato Italiano.

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